Ci siamo, a Milano nasce il partito islamico

(Sarà presente alle prossime elezioni comunali)
Da islamici, nell'ormai tristemente noto Viale Jenner, è stato fondato il partito “Milano Nuova”.
E già la sua stessa intestazione sarà foriera di guai profondi con l'Italianità.
Il nuovo partito si presenterà alle prossime amministrative del capoluogo lombardo, e già possiamo essere certi che raccoglierà un'enormità di voti tra gli islamici.
In ogni modo sembrerebbe che il nuovo sodalizio politico sia una lista islamica laica aperta anche agli italiani, ma non si deve dimenticare che è stata creata da Abdel Hamid Shaari, il leader del centro islamico milanese.

“La religione non c'entra nulla”, spiega Shaari nell'articolo presentato da “Cronaca qui”.
Nonostante le rassicurazioni, ubiquitariamente a Destra ed a Sinistra, sono tanti quelli che non credono al responsabile di Viale Jenner, soprattutto per i problemi che il centro islamico milanese ha creato alla città. Sono recenti avvenimenti quelli che hanno visto numerosi “tentativi” di convincere giovani islamici ad immolarsi come martiri in nome di Allah, ma anche le preghiere del venerdì recitate sui marciapiedi hanno esacerbato gli animi dei più.

Sul programma di “Milano Nuova” non sono fornite indicazioni, si è però a conoscenza che il libico già aveva in programma di creare una lista civica pro stranieri.
Però la notizia della lista civica ha rinfocolato timori e sospetti negli indigeni milanesi che hanno dato il via a critiche cui si sono affiancate anche quelle del Centro Sinistra e del Comitato di Viale Jenner.
Proprio il “Comitato di Viale Jenner” ha diffuso un comunicato in cui si legge: “La scelta d'organizzare una lista civica non contribuirà a trovare una soluzione alla questione Jenner, anzi concorrerà ad esasperare ancora di più i toni perché da oggi il responsabile del centro islamico assume un ruolo prettamente politico”.

Soltanto Giuliano Pisapia, il candidato sindaco per il centrosinistra, appoggia l'iniziativa affermando che quella lista sarebbe “utile alla costruzione di una Milano più accogliente e più democratica, sicuramente meno discriminatoria”. Roberto Caputo (Pd) pone invece l'accento sul pericolo di mettere in campo “una lista che abbia connotazioni unicamente religiose”. Ciò non servirà all'integrazione, anzi a creerà steccati profondi e sarà controproducente”.
kiriosomega

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