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PIU’ DETERMINATEZZA E MENO FAIRE-PLAY. ALTRIMENTI IL Pd SPARISCE, FAGOCITATO DA DI PIETRO ED ALTRI !

Ieri sera presso l’Auditorium del Collegio Vescovile PIO X di Treviso ho ascoltato Enrico Letta del Pd e Carlo Alberto Tesserin del Pdl, personaggi noti, incontro moderato da un corretto ed imparziale giornalista del “La Vita del Popolo”.

Non v’è dubbio alcuno sull’interesse che ha destato l’incontro anche se, il tema della serata, è stato in parte eluso a favore di argomentazioni già note al pari dei predetti personaggi. Ho apprezzato molto l’esponente del Pd anche se, ora come ora, almeno a mio avviso, non c’è più spazio per il faire-play politico in quanto, come abbiamo visto, chi è in posizione di dominanza di mezzi, fagocita, anche illegalmente, la controparte più debole, ferendo l’anima della democrazia che doveva essere il tema della serata. I fatti di questi ultimi sedici anni ne costituiscono una delle più che evidenti constatazioni..

Sono intervenuto, proprio su questo argomento, dicendo le seguenti testuali parole: “ Sono legato al centro-sinistra da sempre, prima con il PPI, poi Ulivo ed ora con l’ attuale Pd, ma non per questo – rivolgendomi ad Enrico Letta – sono d’accordo sulla tua affermazione secondo cui Di Pietro le sta sparando grosse contro il premier. A mio modo di giudicare, a parte l’irruenza dialettica dell’ex PM Di Pietro, quest’ultimo sta dicendo sic et simpliciter quella “verità vera” che gli Italiani, soprattutto quelli politicamente superficiali o impreparati, non conoscono a sufficienza, essendo stati ingannati a suo tempo dallo “spettacolo massmediale”, proprio quello, Caro Enrico, che ora stai condannando, insieme con i sostantivi populismo, spettacolo ed immagine.. iniziali di tre sostantivi che si attagliano ad un PSI di una volta, ma questa è una boutade giornalistica….

Avrei preferito che nella contrapposizione politica di questi ultimi anni, Bersani and co., si fossero pronunciati con parole forti, esattamente come quelle dette durante l’assegnazione della fiducia al premier, ma così non è mai stato. Con questa controparte politica, come ho scritto anche oggi sulla stampa, il faire-play non paga, ma ci annienta ogni giorno sempre di più, tanto da far dire alla controparte che non esiste altro leader di partito se non Berlusconi, suffragando le allusioni di Carlo Alberto Tesserin che, indirettamente, faceva capire, forse per “captatio benevolentiae” rispetto all’ambiente dell’azione cattolica, che anche il Patriarca Scola, chiede ai giovani di entrare in politica per costruire un rapporto di confronto.

Mi è spiaciuto che l’unica risposta datami da Tesserin sia stata praticamente questa: “ Lei che prende le distanze dal populismo, è di sinistra…” Purtroppo, già da questa risposta, non posso che avallare l’irruenza dialettica di Di Pietro, anzi mi permetto di dire ed accostare le parole di Tesserin al solito menù di Arcore, modificato ogni giorno come nei ristoranti, ma servito uguale in tutto il territorio nazionale dai soliti operatori “chef-camerieri” della politica.

Concludo pertanto dicendo che, se dire la verità alla Di Pietro non conviene perché finisce per fare il gioco dell’avversario, come mi ha risposto amichevolmente Enrico Letta, non vorrei, che da questa lezione, d’ora in poi si rendesse necessario, lo dico ovviamente in modo provocatorio, considerare l’opportunità di non proferire in maniera forte ciò che davvero è, allo scopo di fare l’interesse di un partito che si attaglia meglio al nostro soggettivo modo di pensare.

dearstern@hotmail.com

PS.: www.lavocediarnaldo.altervista.org

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