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Il 50% dei giovani italiani trova lavoro con “segnalazioni”

La viceresponsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti:“La raccomandazione nella nostra società viene percepita come normale ed è sintomo di una subcultura che penalizza fortemente il sistema democratico”

Roma, 1 ottobre 2010 – A fronte di una recente indagine stilata dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, la maggior parte di ingressi nel modo del lavoro è dovuto a segnalazioni dispensate da amici o parenti. Una percentuale considerevole: circa il 55% . Sulla questione delle “spintarelle” che fanno tanto indignare ha espresso un opinione Antonella Sassone, viceresponsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei diritti: “Il sistema clientelare è una realtà triste ormai ed è spesso figlia di un sistema del lavoro sbagliato, il quale non si basa più sulla meritocrazia ma su scambi di favori di ogni genere. Mi riferisco alle classiche raccomandazioni elargite da politici, dato che il mondo dell’occupazione oggi rappresenta un forte bacino di consensi facili dove si baratta un posto di lavoro per un voto”.

Dall’osservazione compiuta dall’Istat emerge inoltre che soltanto il 5% dei giovani alle prese con la prima occupazione trova un posto presso le agenzie per il lavoro e i centri per l’impiego.“Infatti questo scambio di favori elettorali provoca un effetto domino: il mercato del lavoro diventa esclusivo della classe politica nella maggior parte dei casi , per cui i centri dell’impiego non hanno più ragion d’essere e vengono utilizzati per basse qualifiche. La raccomandazione nella nostra società – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – viene percepita come normale ed è sintomo di una subcultura che penalizza fortemente il sistema democratico. Bisogna porre più attenzione di fronte al meccanismo perverso e subdolo della logica del posto facile”.

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