Ormai non c’è più niente da aggiungere in quanto la misura è colma, tanto da esondare addirittura da un oceano (non da un semplice mare) di nefandezza, ipocrisia, arroganza per opera di chi si sente al sicuro politicamente semplicemente perché, con mezzi inimmaginabili ai più, ha costruito un palazzo gestito dalle sue maestranze.
Questo è il quadro oggettivo che si regge appunto sulle maestranze a cui è stato affidato il compito di asservire ai desiderata del padrone.
Ormai ci sono assuefazione e connivenza ovunque, anche nei mass media, che non ritengono di registrare la voce del popolo in quanto, se scrivono a favore di una parte politica, temono di non vendere copie all’altra che la pensa in maniera inversa, e viceversa, riducendo conseguentemente gli introiti finanziari correlati alla vendita delle stesse. E’ noto infatti che all’editore interessa il venduto e non già il contenuto dei suoi giornali…tranne rare eccezioni.
Oggi stiamo tutti assistendo ad una sorta di esultanza di coloro che sono stati “fiduciati” politicamente dalle predette maestranze (l’arroganza e senso di assoluta autosufficienza espresse ieri da Ignazio La Russa nella trasmissione “Annozero” docet ad abundantiam !) tanto da riportarmi storicamente a quei dittatori che, ad un certo momento, dopo tanta indebita baldanza, sono stati costretti ad abdicare e chiedere asilo politico, a seguito di inevitabili conflittualità sociali da loro stessi determinati col malgoverno.
Ora non c’è un governo di prospettiva, ma un “governicchio” che mira solo a salvaguardare gli interessi della “cricca” e personali del premier. Può durare ? Assolutamente no, e lo vedremo presto quando entrerà in…funzione Fini and co., con il processo breve ed altre storie avulse da legalità. A cui darà senz’altro una botta anche Di Pietro che ieri, dal premier, è stato definito “matto”, marcandone l’epiteto portandosi le dita alla testa e tambureggiando il gesto per far intendere che l’ex PM di mani pulite sarebbe fuori di senno, solo perché dice la vera verità e non quella costruita ad uso e consumo per i propri comodi…
Credo pertanto che non mi debba imputare alcunché se, nella mia veste di osservatore politico- giornalista, intravvedo e registro segnali molto inquietanti per il prossimo futuro a danno della stramaggioranza degli Italiani che hanno iniziato a vivere in povertà.
Oggi il ceto medio infatti si è ridotto a comperare lo stretto necessario per campare, se non addirittura dimensionandone la sua quantità e qualità per cercare di arrivare a fine mese.. c’è da immaginare come se la passano i cassa-integrati, i disoccupati senza assistenza, coloro che, con una laurea sudata sono costretti a fare i camerieri, gli operatori ecologici, ecc.ecc per campare, quando l’apparato statale si trastulla da nababbo, servizi gratis, barbiere, buffet da principi, macchine blu ed autisti, e soprattutto migliaia e migliaia di euro non accorgendosi o fingendo di non accorgersene cosa c’è fuori dal palazzo…
Il governo ieri non è caduto solo perché questi privilegiati non hanno interesse a farlo cadere, non già per essere utili agli Italiani, ma a se stessi !!! Ma questi Italiani, turlupinati, manipolati, offesi, e massacrati psicologicamente come lo scrivente, dove stanno ? Sempre in ferie coatte… domani sicuramente per fame.
A questo risultato siamo arrivati perché a suo tempo la gente non ha capito che eravamo tutti manipolati come burattini, attraverso fiction mass-mediali, avulse dalla realtà di ogni giorno, le quali, un po’ per volta, hanno fatto credere ciò che non è, consolidando una tale assuefazione da cui sarà davvero difficile uscirne se non con una lunga e dolorosa terapia che peserà anche sulle spalle delle future generazioni.
Mi consola il fatto che il governo cadrà a breve in quanto non ci sono certo le condizioni politiche perché esso continui a star in piedi, ma nel contempo mi angustia la prospettiva che ciò avverrà in un clima di tale conflittualità socio-politica che potrebbe massacrare ancor di più il Paese.
E di questa situazione, tanto per mutuare in senso contrario la frase detta ieri dal premier, il responsabile ha un solo nome: si tratta di quel signore di Arcore che ieri ha offeso il sindaco di Napoli per la monnezza.
Come se quella del suo governo non fosse tale !
Arnaldo De Porti