Unicredit. Lannutti: il dopo Profumo non sia affidato a indagati e faccendieri

Elio Lannutti

“Sarebbe davvero inquietante se dopo la cacciata di mister arrogance Profumo le sorti di Unicredit fossero affidate – come si ipotizza – a due personaggi molto chiacchierati quali il signor Paolo Biasi ed il signor Fabrizio Palenzona”. Lo dice il senatore Elio Lannutti, capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze a Palazzo Madama, che poi aggiunge: “E’ il caso di ricordare che in deposizioni rese al pm Fusco nell’ambito delle indagini sulla scalata Antonveneta, Giampiero Fiorani ha affermato di aver elargito al dottor Fabrizio Palenzona diversi bonifici per svariati milioni di euro. Per quanto riguarda invece Biasi, di lui sono noti soprattutto la fama di tessitore di trame e i guai giudiziari in cui è incorso per il fallimento dell'azienda di radiatori di cui era presidente del Consiglio di amministrazione e che utilizzava Unicredit come bancomat per allegri affidamenti. E’ mai possibile che le sorti della più grande banca italiana siano messe nelle mani di un personaggio vuoto come Biasi e di un uomo strapieno di politica come Palenzona? L’Italia dei Valori continuerà a vigilare per tentare di arginare l’occupazione ‘manu militari’ di una grande banca come Unicredit. Per voltare pagina – conclude Lannutti – occorre avere il coraggio della discontinuità, mettendo in soffitta il tandem Palenzona-Biasi e nella naftalina le ambizioni del signor Nicastro, sodale di Profumo: tutti personaggi che con i derivati avariati e gli aumenti dei costi dei conti correnti hanno procurato solo danni ai consumatori utenti”.

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