SMI-LAZIO: CONCLUSA L’AUDIZIONE PRELIMINARE IN COMMISSIONE SANITA

I consiglieri regionali Giulia Rodano, Enzo Foschi e Rocco Berardi dicono sì all’istituzione di un osservatorio sugli sprechi in sanità, proposto dal Sindacato dei Medici Italiani del Lazio

(Roma, 27 settembre) – Il Sindacato dei Medici Italiani del Lazio (Smi) è stato il primo Sindacato di categoria ed esser convocato, lo scorso 21 settembre, all’audizione preliminare con alcuni membri della Commissione sanità della regione Lazio: Giulia Rodano, consigliere regionale dell’Italia dei Valori (Idv), Enzo Foschi, consigliere regionale del Pd e Rocco Berardi, consigliere regionale della lista Bonino. Un incontro proficuo, durante il quale la delegazione dello Smi-Lazio ha sottolineato le annose difficoltà legate al settore sanitario, presentando proposte concrete per tentare di uscire dall’impasse dei conti in rosso della Regione Lazio. «Prima di tutto sono state evidenziate le criticità relative all’invio dei certificati medici online – spiega Pina Onotri, segretario organizzativo Smi-Lazio – poi si è passati ad illustrare le problematiche annesse allo stato di attuazione dell’Accordo Integrativo Regionale (Air); con riferimento al mancato pagamento degli emolumenti dei medici di medicina generale che, da 10 mesi, assicurano, a proprie spese, l’apertura degli ambulatori per dieci ore al giorno. Tra le questioni ancora in sospeso, evidenziate dallo Smi-Lazio – conclude Pina Onotri – anche quelle riguardanti l’Accordo Collettivo Nazionale (Acn), le difficoltà del comparto dell’emergenza-urgenza, la necessità di una stabilizzazione dei medici precari della Centrale di Ascolto del servizio di Continuità Assistenziale (ex guardia medica), dell’Ares 118 e degli Ospedali. Perplessità sono state espresse anche in materia di analisi dei dati inerenti alla esternalizzazione dei servizi di assistenza domiciliare “Cad” che, a fronte di una spesa aumentata, ha comportato riduzioni di quantità e qualità delle prestazioni sanitarie». «Alla luce delle suddette difficoltà, lo Smi-Lazio ha proposto, dunque, alcune soluzioni», asserisce, infine, Cristina Patrizi, responsabile regionale dell’assistenza primaria dello Smi-Lazio, che afferma:«Abbiamo chiesto l’istituzione di un osservatorio sugli sprechi in sanità; un suggerimento accolto positivamente dai nostri interlocutori. Per quanto concerne, invece, le certificazioni telematiche, lo Smi-Lazio sta verificando tutte le iniziative perseguibili perché non ricadano interamente sui medici, in termini economici ed organizzativi, le competenze della Regione e dell’Inps che derivano dall’attuazione del decreto Brunetta».

Smi-Lazio Ufficio Stampa

Elisabetta Menga

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