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Il governo domani alla fiducia con sette voti centristi. Bersani: "Compravendita di deputati è corruzione"

Il Governo chiederà domani il voto di fiducia sul documento che seguirà le dichiarazioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla Camera. È quanto è stato deciso durante il vertice a palazzo Grazioli, secondo quanto annunciato all'uscita dal ministro per i rapporti con il Parlamento, Elio Vito. A quanto si apprende la decisione sarebbe stata fortemente voluta proprio dal premier Berlusconi che avrebbe – viene spiegato – privilegiato una “scelta di chiarezza” rispetto alla possibilità di raccogliere un maggior numero di voti, opzione questa che sarebbe stata più semplice se ci si fosse limitati a porre ai voti una risoluzione.Sette i centristi pronti a votare la fiducia – Mentre i finiani non sembrano aver ancora sciolto il nodo sul documento alternativo da contrapporre a quello che il governo si appresta a presentare – e quindi non appare ancora chiaro se daranno la fiducia o meno a Berlusconi – sono 7 i parlamentari centristi che mercoledì diranno sì al governo. Tra questi, cinque sono i cosiddetti “Udc siciliani” e due, provenineti dall'Api di Rutelli, sono già approdati al gruppo misto.Bersani: “La compravendita di deputati è corruzione” – Il Pd davanti a questa “compravendita” di parlamentari attacca il governo e parla apertamente di “corruzione”. “Da articoli di stampa apprendiamo di manovre già successe o che potrebbero succedere”, dichiara il segretario Pierluigi Bersani facendo riferimento ai due ex-leghisti passati al Pdl nel 2008, assunti dal partito con un contratto di consulenza pari alla diaria parlamentare. “Devo dire una cosa chiara – sottolinea il segretario del Pd – se uno promette a un deputato una rinomina, non solo, se nel caso la rinomina non fosse possibile promette comunque uno stipendio, questo secondo me è corruzione: chiamiamo le cose col loro nome. È roba da magistratura”.L'Udc: voteremo no alla fiducia – L'Udc intanto domani in aula alla Camera fa sapere che voterà contro il governo e, dopo aver ascoltato Berlusconi, il partito presenterà un proprio documento. E' la linea dei centristi esposta da Pier Ferdinando Casini, al termine della riunione del gruppo parlamentare, a Montecitorio. “Se c'è la fiducia votiamo no – spiega Casini – se c'è un giudizio da dare su questi due primi anni di legislatura, daremo un giudizio negativo. Se il presidente del Consiglio, invece, spiegherà che vorrà fare cose che condividiamo, allora diremo 'bene, realizzale', presenta dei ddl e ti aiuteremo. La nostra è un'opposizione repubblicana, molto chiara, non è cambiata di una virgola dall'inizio di questa legislatura”.http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/10/09/28/fiducia_governo_camera.html

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