Napoli, ecco il miracolo di Berlusconi: di nuovo le strade invase dai rifiuti

Roghi di immondizia in città, raccolta differenziata ferma. Bersani: “La realtà presenta il conto”. Bianchi: “Rivelata la bugia colossale del governo”
Tonnellate di rifiuti abbandonati al centro di Napoli. Non siamo nel febbraio 2008 ma nel settembre 2010. Berlusconi è a Palazzo Chigi, Stefano Caldoro alla guida della Campania e Luigi Cesaro è presidente della provincia di Napoli. Tutti e tre hanno condotto una campagna elettorale vantando il miracolo di aver debellato l'emergenza spazzatura a Napoli.

Ma in realtà non è stata mai contenuta, è stata solo la sceneggiatura di un'altra puntata della sitcom dei tg di Raiaset della serie: ‘Il governo Berlusconi risolve tutto bene e subito’. Ma il miracolo come le bugie aveva le gambe corte. A due anni e mezzo dalle elezioni siamo tornati ai roghi e alle strade invase dai rifiuti che cominciano a campeggiare anche sui giornali.

Il segretario del PD, Pier Luigi Bersani attacca: “Pochi giorni fa Berlusconi ha raccontato al quotidiano francese Le Figaro di aver fatto il miracolo dei rifiuti a Napoli, della ricostruzione in Abruzzo e della crisi Alitalia. Ma le bugie hanno le gambe corte. La realtà presenta il conto. E a pagarlo sono gli italiani che Berlusconi ha illuso. Il dramma dei rifiuti a Napoli, dopo le mancate risposte ai cittadini de L’Aquila su una ricostruzione che non arriva mai, è solo l’ultima, tragica dimostrazione che questo governo sa solo spandere sogni, lasciando così
aggravare i problemi reali del paese”.

Per il vice segretario del Pd Enrico Letta la nuova crisi dei rifiuti a Napoli è un segno del “fallimento del governo Berlusconi”. “L'Aquila e Napoli – ha detto Enrico Letta – sono i due grandi spot su cui Berlusconi ha costruito la sua 'politica del fare'. Sono i suoi due grandi fallimenti, i palcoscenici che gli si stanno sgretolando sotto i piedi. Proprio Napoli è il capolinea del governo: lì si sono rivelati per quello che sono, un grande bluff”.

Mentre oltre 50 automezzi della raccolta dei rifiuti sono stati dati alle fiamme il governo nega la realtà: “Aveva venduto come grande successo la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania. I fatti dimostrano che questa è una colossale bugia, l’emergenza non è mai stata risolta come ha ammesso di nuovo lo stesso Bertolaso qualche giorno fa – attacca Stella Bianchi, responsabile Ambiente nella segreteria nazionale PD – quanto sta accadendo dimostra che non sono state prese quelle misure strutturali che possono gestire una ordinaria gestione del ciclo dei rifiuti. A partire dell’aumento della raccolta differenziata e dall’effettivo funzionamento degli impianti di trattamento. Un fallimento che continua ad aprire spazi alla criminalità organizzata. Il governo faccia chiarezza su una emergenza che doveva essere stata risolta e che invece è riesplosa con una violenza inquietante”.
Ieri è stata una notte di tensione nel napoletano tra manifestanti antidiscarica e poliziotti. A Terzigno, la località alle falde del Vesuvio dove sorge una delle discariche più grandi della provincia, alcuni cittadini hanno fermato due mezzi compattatori che stavano uscendo dalla discarica, tra Via Panoramica e Via Zabatta, e li hanno dati alle fiamme. Sul posto è intervenuta la polizia: gli agenti hanno anche effettuato una carica di alleggerimento e hanno usato cariche e lacrimogeni per disperdere la folla. Si sono verificati momenti di tensione tra gli agenti e i manifestanti anti-discarica e un vice questore aggiunto è rimasto ferito dal lancio di un sasso che lo ha colpito al labbro. Il poliziotto è stato medicato all’ospedale (dieci punti di sutura) e ha avuto una prognosi di 10 giorni. Sulla vicenda indaga la Digos. Malgrado gli scontri, un centinaio di camion, scortati dalle forze dell'ordine ha comunque scaricato nell'ex cava Sari, uno dei due sversatoi del Napoletano su cui si accentra la protesta dei comitati civici. Intanto si continua ad inseguire affannosamente la ricerca di siti per realizzare le discariche, denuncia Ermete Realacci responsabile green economy del Pd : “Ci sono improbabili ipotesi come quella di un sito all’interno del parco del Vesuvio. Fatica a decollare la raccolta differenziata con percentuali ancora troppo basse e lontane da standard accettabili. Sono quasi assenti gli impianti di compostaggio e questa mancanza penalizza fortemente i comuni virtuosi che effettuano la raccolta differenziata. E’ traballante e insufficiente l’impianto del termovalorizzatore di Acerra. Insomma passati i lustrini elettorali i problemi rimangono”.

Come denunciano i senatori PD è il sistema di tracciabilità dei rifiuti che in teoria dovrebbe far superare ogni problema è ancora solo teorico: “Il nuovo Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti(SISTRI), come si temeva rischia di non migliorare la trasparenza sul flusso dei rifiuti e di non essere utile come dovrebbe alla lotta dei traffici illeciti. Mancano pochi giorni all’entrata in vigore del sistema, ma la consegna delle chiavette Usb e dei dispositivi di localizzazione satellitare dei mezzi di trasporto, che doveva essere effettuata entro la metà di settembre, è ben lontana dall’essere completata”.
Francesco Ferrante e Anna Rita Fioroni, hanno presentato al Ministro dell’Ambiente un’interrogazione parlamentare: “Occorre un intervento del ministro Prestigiacomo per prorogare l’entrata in vigore del SISTRI in modo da risolvere le criticità del sistema. Pare molto difficile che le aziende possano rispettare la data del primo ottobre quale termine dell’entrata in vigore del SISTRI, a causa di una serie di difficoltà che abbiamo già avuto modo di evidenziare nei mesi scorsi. Oltre allo stato di avanzamento della distribuzione delle apparecchiature informatiche, il sistema ha evidenziato problematiche tecniche, rese ancor più impegnative per la mancanza di formazione per gli operatori. Si rende dunque obbligatoria una proroga, affinché non ricadano sulle spalle degli imprenditori onesti del settore le criticità emerse e in modo da evitare e contrastare una possibile infiltrazione, tra le maglie di queste difficoltà, delle ecomafie”.

Ma.Lau. – A.Pro.

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