È ormai noto che la nostra vita è sottoposta a sollecitazioni che provengono da stimolazioni visive cui siamo costantemente sottoposti, trasformandoci in una “civiltà dell’immagine”, sempre onnipresente e determinante per il nostro modo di essere più profondo. Viviamo in una civiltà consumistica dove l’apparire è decisivo e si avvale costantemente di nuove icone stereotipate, impartendo regole e lusinghe. La ricerca fotografica di Antonella Guerrini, si basa sullo studio di queste dinamiche culturali La macchina fotografica diventa un suo occhio metafisico, esploratore di un corpo universale, che esprime e parla un linguaggio simbolico con uno sguardo verso verità nascoste comuni al genere umano.
La sua ricerca, non è soltanto una rappresentazione di tratti anatomici, ma frutto di un’analisi che non lascia nulla al caso, curata in ogni piccolo particolare perché nel dettaglio e nel colore, reso surreale, sono racchiusi valori simbolici che parlano di metamorfosi e nuove visioni di sé e del mondo. Anche il tempo è fondamentale, perché dona un gran valore alla conquista di ogni piccolo cambiamento e trasformazione. Gli obiettivi raggiunti dalle persone, sia estetici che di altra natura, si devono affrontare con serenità e discernimento, accettando ogni mutamento che ne segue, come atto d’amore verso se stessi, riconoscendo i propri limiti, ascoltando i propri ritmi, quelli dettati dalla propria natura e non quelli standardizzati, imposti dalle effimere assurdità delle mode.
Viene trattato il tema del “Distacco” dove il significato di questo sostantivo, ha una valenza positiva di rinascita, di una nuova coscienza di sé. L’artista, fa confluire il pensiero sull’importanza e la necessità di procedere per tappe, fondamentali per l’evoluzione e la crescita, accentuando e sollecitando una proiezione verso il futuro, non perdendo d’occhio il passato, necessario per lo sviluppo sociale dell’individuo, per arrivare ad una vera autonomia ed indipendenza.
