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4ª CONVENZIONE delle PERIFERIE di Milano

MARTEDI' 28 SETTEMBRE 2010 -ore 21
4ª CONVENZIONE delle PERIFERIE di Milano
Le Periferie sono Milano?
(Quali impegni per un “Sistema Periferie”?)
Centro convegni ROSETUM – Via Pisanello 1 – Milano – (MM Gambara; Bus 63-72-80-90/91-95/96)

Il Corvetto. In precedenza Via Padova. Ancor prima Viale Fulvio Testi. Le Periferie milanesi sono così «mostruose», come le ha definite il Ministro Bondi? E «le città diventeranno dei mostri ingovernabili dove soltanto il centro sarà un’isola felice –secondo l’architetto Renzo Piano– se la Periferia non diventa città, sistema urbano arricchito»?

Ma le Periferie sono una priorità per Milano? Bisogna fissare un’Agenda con impegni e scadenze. A questo cercherà di dare un contributo propositivo la 4ª Convenzione delle Periferie di Milano.

PROGRAMMA :
(in corso di definizione – dettagli su www.periferiemilano.it )

Presenta:
Walter CHERUBINI – Portavoce Consulta Periferie Milano
Intervengono:
Manfredi PALMERI – Presidente Consiglio Comunale di Milano
Giangiacomo SCHIAVI – Vice Direttore Corriere della Sera
Coordina:
Salvatore CRAPANZANO – Giunta Consulta Periferie Milano

«Il problema delle Periferie ci tocca un po’ tutti. E tutti noi siamo chiamati a capire che cosa possiamo fare concretamente perché questi agglomerati diventino più vivibili e più umani. Bisogna per questo dare vita a momenti di aggregazione e di cultura». (Cardinale Dionigi Tettamanzi)

«O la Periferia, che spesso è un deserto affettivo, diventa città, sistema urbano arricchito, fecondato dalle “attività” della vita, o le città diventeranno dei mostri ingovernabili dove soltanto il centro sarà un’isola felice». (architetto Renzo Piano)

Per le Periferie, un’occasione per proporsi . Partecipa!

CONSULTA PERIFERIE MILANO
www.periferiemilano.it

Presentazione:
4ª Convenzione delle Periferie di Milano – Le Periferie sono Milano? (Quali impegni per un “Sistema Periferie”) Martedì 28 settembre 2010, ore 21 – Centro Rosetum – Via Pisanello 1 – Milano – Le Periferie? Se ne parla, ma stentano a diventare una priorità cittadina. Bisogna fissare un’Agenda con impegni e scadenze. Il 28 settembre 4ª Convenzione delle Periferie di Milano.

Tema: Le Periferie sono Milano? (Quali impegni per un “Sistema Periferie”)
Adesso il Corvetto, peraltro recidivo. In precedenza Via Padova. Ancor prima Viale Fulvio Testi. Quello delle Periferie – non solo a Milano, ma anche nelle altre metropoli (il Ministro Bondi ha definito “mostruose” le periferie delle città italiane) – è un tema che si ripropone ciclicamente, in termini problematici, anche drammatici.
Riflessione : Certo, le periferie – dove dimora la maggioranza dei milanesi – sono un tema un po’ ostico: difficilmente si riescono a conseguire risultati a breve termine. E, forse, è anche questo il motivo della loro scarsa attrattiva. Intanto, il tempo, gli anni trascorrono. In generale, la “classe dirigente” milanese – non solo politica, ma anche economica e culturale – non riesce a configurare le periferie come una priorità per la nostra città. Allora, anche da questo punto di vista, proponiamo un paio di riflessioni:
– alla classe dirigente cittadina (politica, economica, culturale, informazione): se non si aiutano le periferie a diventare “sistema”, superando l’attuale stato di frammentazione, anche il sostegno alle iniziative più generose, alle azioni più eroiche, rimangono iniziative isolate, scollegate (il fatto che i Consigli di Zona rimangano un’incompiuta non migliora la situazione);
– a chi opera nelle periferie (associazioni, istituzioni territoriali): se le periferie non assumono una “dimensione cittadina”, l’azione svolta da ciascuno sul territorio rimarrà marginale, comunque meno efficace di quanto potrebbe essere (sia in termini di considerazione cittadina, che di risorse destinate).
Conoscenza: Ecco, quello che manca è la conoscenza di ciò che esiste nelle periferie e che potrebbe essere utilizzato con maggiore efficacia. Cosa? Per esempio, 100 piccoli centri culturali, baluardo contro la cosiddetta desertificazione del territorio, che ogni anno mettono in campo gratuitamente 1.000 iniziative, raccogliendo 100.000 presenze. L’Assessore Finazzer Flory – con il quale peraltro c’è un’iniziale collaborazione – ha detto che è più facile ottenere sponsorizzazioni da 100.000 euro, piuttosto che da 1.000. Certo, a Milano sinonimo di cultura sono La Scala o il Cenacolo. Ma, allora, i piccoli centri culturali continueranno ad operare nella loro sostanziale solitudine? E se gli orchestrali della Scala venissero a suonare nelle periferie? Qualcuno l’ha già fatto, anche gratis. Poi, ci sono anche 66 Scuole d’italiano per stranieri(censite dalla Consulta Periferie Milano, probabilmente per difetto). E le Biblioteche? La Fondazione Cariplo ha stanziato altri 2 milioni di euro affinché le biblioteche siano promotrici di progetti di coesione sociale anche nelle periferie. Ma quante sono le biblioteche nelle periferie milanesi: quelle Rionali comunali sono 22, ma poi ce ne sono altre 25 (censite sempre dalla CPM) gestite da associazioni o parrocchie (piccole, con qualche migliaio di libri, o più strutturate, con anche 30.000 libri), ma che non risultano nelle “anagrafi cittadine”. E le esemplificazioni potrebbero continuare.
Organizzazione: Insomma, tante risorse, ma sconosciute e frammentate. Ma chi dovrebbe metterle insieme, collegarle? Un esempio: spesso si parla di problematicità della condizione giovanile. Ma, in un quartiere, in una zona – e non solo quando scoppia il problema, bensì in maniera strutturale, programmatica – chi mette in collegamento la scuola, l’oratorio, l’associazione sportiva, il centro giovani, il servizio comunale per la famiglia, l’associazione che fa il doposcuola e, magari, anche i vigili? Purtroppo, manca proprio quel “fare sistema”, spesso evocato, ma poco praticato. Ed anche il Comune ha un’organizzazione che non prevede che i vari servizi comunali, operanti sul medesimo territorio, collaborino (da questo punto di vista, la sorta di limbo nel quale sono relegati i Consigli di Zona non è un indicatore positivo). Però, proprio il Sindaco Moratti, in relazione alle modalità di intervento in Via Padova, ha promosso un “Tavolo di lavoro” interdisciplinare costituito dai direttori di diversi settori comunali (Aree Cittadine e Consigli di Zona; Attività produttive, politiche del lavoro/occupazione; Famiglia, scuola e politiche sociali; Polizia Locale e sicurezza; Mobilità, trasporti e ambiente; Pianificazione e controlli; Commercio; Casa; Cultura; Relazioni internazionali; Sport). Ma, perché non estendere questa logica di lavoro “interdisciplinare” anche nel resto della città, senza aspettare che scoppi l’emergenza di turno?
Convenzione delle Periferie: Allora, se si vuole una crescita equilibrata della nostra città è necessario che le Periferie – viste nel loro complesso e non solo destinatarie di singoli interventi, che pur si fanno – diventino una priorità dell’agenda politica della nostra città. Un’agenda che fissi modi e tempi. A questo obiettivo cercherà di dare un contributo la 4ª Convenzione delle Periferie di Milano, anche grazie a coloro che vi parteciperanno.

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