Narducci (PD): La normalizzazione dei rapporti tra Italia e San Marino fondamentale anche per i 6500 frontalieri italiani

La Commissione affari esteri della Camera dei Deputati ha incontrato ieri l'analoga Commissione del Consiglio Grande e Generale della Repubblica di San Marino, una riunione che, come è stato sottolineato da tutti i gruppi parlamentari presenti, riveste particolare importanza alla luce dello stato di totale impasse in cui versa il negoziato per la ratifica del Protocollo che modifica la Convenzione sulla doppia imposizione fiscale tra i due Stati, fermo a giugno 2009.

La tempesta finanziaria che nel 2009 ha sconvolto tutto il mondo e che tuttora produce i suoi gravi effetti sull'economia e sul mondo finanziario, ha spinto i Paesi del G8 a combattere con determinazione quei Paesi (i cosiddetti “paradisi fiscali”) che con la compiacenza dei sistemi bancari accolgono fiumi di capitali sottratti alla fiscalità. Per altro, le decisioni assunte dal G20 il 2 aprile 2009 a Londra hanno aperto un varco nella lotta all'evasione fiscale e San Marino, al pari di altre nazioni, è stato accusato di scarsa trasparenza del suo sistema bancario, di infiltrazione della criminalità organizzata, di insufficiente cooperazione giudiziaria per quanto concerne le rogatorie, nonché di frode fiscale ed esterovestizione.

Franco Narducci, Vice presidente della Commissione affari esteri, che aveva partecipato alla missione effettuata a San Marino il 4-5 novembre 2009, ha ripreso tali argomenti nell'incontro di ieri per sottolineare l'importanza e l'esigenza fondamentale di assicurare trasparenza e cooperazione ai sistemi bancari e finanziari per garantire il bene comune e i corretti rapporti tra Stati, sottolineando in pari tempo che nel corso degli ultimi mesi San Marino si è prodigato molto per adeguare la propria normativa agli standard internazionali.

“Credo sia nostro dovere di parlamentari – ha sostenuto l'on. Narducci – prendere atto dei passi compiuti da San Marino con l'adozione dei parametri previsti dal modello OCSE 2005 per quanto concerne le convenzioni sulla doppia imposizione fiscale, un punto nevralgico delle relazioni bilaterali con l'Italia; inoltre ritengo importante sottolineare la disponibilità manifestata da San Marino a negoziare un accordo sullo scambio automatico di informazioni in materia finanziaria e altri elementi relativi alla vigilanza bancaria”.

Tutto ciò non sembra sufficiente per il Ministro dell'economia e delle finanze, on. Giulio Tremonti, che nonostante gli apprezzabili segnali provenienti da San Marino mantiene un atteggiamento di totale chiusura alla ripresa del negoziato.

“La ripresa del negoziato – ha ricordato Narducci – è un passo prioritario anche per le più ampie intese bilaterali in discussione tra l'Italia e San Marino e per porre fine a questo embargo che sta mettendo a dura prova la sua intera economia. Una economia che interessa – ha sottolineato Narducci – anche i 6.500 frontalieri italiani che lavorano a San Marino e che da anni chiedono di modificare la normativa che li riguarda, soprattutto sotto il profilo della fiscalità. Il Governo Prodi – ha ricordato il deputato eletto all'estero – aveva concesso una franchigia di 8.000 euro annui a livello di imposizione fiscale, ma i nodi sono tuttora irrisolti; un dato da cui discende la necessità di un confronto aperto, senza infingimenti, per individuare le soluzioni adeguate e per rilanciare i tradizionali rapporti di amicizia tra i nostri Paesi”. Concludendo il suo intervento, l'on. Narducci ha ricordato alla delegazione ospite che i residenti italiani nella Repubblica di San Marino rivendicano da tempo il diritto di voto amministrativo in loco, una rivendicazione che il locale Comites ha rilanciato più volte e che dovrebbe entrare nel pacchetto delle intese da negoziare.

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Franco Narducci

Vicepresidente

Commissione Affari esteri

Camera dei Deputati, Roma

Tel. ++39 06 6760 5698

Cel. ++39 338 677 04 24

narducci_f@camera.it

www.franconarducci.com

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