Roma 25 settembre Kanellos Aiutaci Tu !

C’è un cane in Grecia che sa bene da quale parte stare, quando c’è da lottare per i Diritti e la Libertà: il suo nome è Kanellos. Non so che lingua usi quando abbaia ma credo che non ci sia bisogno di traduzione, a quanto sto per dirvi, partendo da un Animale, che partecipa alla Protesta. Non basta un clic, mi piace.

Tradotto, è invece il messaggio che si legge su Facebook, in più lingue: BLOCCO DELLA HOME DI FB PER 15 MINUTI CONTRO LA VIVISEZIONE Luogo: OVUNQUE-EVERYWHERE-EN TODAS PARTES-PARTOUT-UBERALL Ora:sabato 25 settembre 2010 12.00.00 12.30 NON PUBBLICATE E NON CONDIVIDETE NULLA,LA HOME DEVE RESTARE BLOCCATA!ADERITE NUMEROSI !!! Passate parola,se a quell’ora non siete al PC, fatelo fare agli amici e ai parenti!! SE NON PUOI ANDARE A ROMA FALLO!CONDIVIDILO NELLA TUA BACHECA. ENGLISH: Unpublished and do not share anything, THE HOME SHOULD STAY LOCKED! JOIN MANY! Spread the word if you’re not at that time to the PC, do it to friends and relatives! If you… can not go to Rome do it! Share it in your dashboard. ESPANOL: Sin publicar y hacer cualquier cosa que no compartimos, la casa debe LOCKED ESTANCIA! Unirse a muchos! Haga correr la voz si no estás en ese momento a la PC, lo hace a amigos y familiares! SI USTED NO PUEDE HACER EN ROMA! Compartir en su tablero de instrumentos. FRANCAIS :Non publiés et ne rien partager, la maison doit rester enfermé! Rejoignez les nombreux! Faites passer le mot si vous n’êtes pas à l’époque pour le PC, il ne aux parents et amis! SI VOUS NE POUVEZ PAS faire à Rome! Partager dans votre tableau de bord. DEUTSCHE: Unveröffentlichte und teile nicht alles, Heimatadresse verriegelt! JOIN viele! Spread das Wort, wenn Sie zu diesem Zeitpunkt nicht an den PC sind, tun Sie es an Freunde und Verwandte! IF YOU CAN DO NOT in Rom! Sagen Sie es in Ihrem Dashboard

Ma cosa accade dunque a Roma il 25 settembre a Piazza della Repubblica alle 15? Ci sarà un CORTEO NAZIONALE CONTRO LA VIVISEZIONE, contro la Direttiva che è stata redatta a maggio dal Parlamento Europeo, col beneplacito anche di nostre/i 52, ripeto in lettere cinquantadue, Europarlamentari, che a vario titolo di partito sono seduti e intendono non staccarsi dalla poltrona, votando spesso ciò che ignorano, tanto il loro stipendio non cambia:Il Parlamento Europeo approva la Direttiva pro vivisezione. Vergogna vergogna vergogna! “…La Direttiva è stata creata per non mettere alcun limite e impedimento ai vivisettori, non inserendo neppure un metodo sostitutivo ai test sugli animali e concedendo quanto segue: 1) Riutilizzare più volte lo stesso animale anche in procedure che gli causano intenso dolore, sofferenza e angoscia, anche di seguito. 2) Sperimentare anche su cani e gatti randagi. 3) Eseguire toracotomie, in altre parole l’apertura del torace, senza anestesia né analgesici che limitino in alcun modo la sofferenza del malcapitato. 4) Costringere animali a isolamento forzato, nuoto forzato o altri esercizi che portano inevitabilmente all’esaurimento, quindi morte…”

Cambia invece la vita degli animali sottoposti alla tortura cosiddetta scientifica, che non sa far altro che replicare la parte più mostruosa e meno umana di ciò che la Scienza ha innovato. Tento peraltro dopo aver letto fiumi di notizie e testimonianze e passato in visione solo una minima parte di ciò che la Rete generosamente ha profuso, di chiarire alcuni lati, oscuri. Scusate se inserirò solo alcuni video per chi mi legge in web e che ho scelto.

Da AgireOra riporto l’introduzione e alla fine troverete integralmente il testo della Direttiva europea sulla vivisezione: la storia in breve che è stata pubblicata il 15 agosto 2010. Un testo ampiamente esaustivo in merito alle innovazioni…sulla vivisezione che a Bruxelles concordano : “Questa campagna si propone di informare i cittadini sulle attività delle associazioni che finanziano la ricerca medica e in particolare sulla destinazione delle donazioni che esse ricevono. Tale conoscenza è per tutti noi un diritto ed una necessità. Solo scegliendo con consapevolezza è possibile aiutare davvero i malati e al contempo salvare la vita di tanti animali: infatti, molte persone non sanno che la loro donazione per la ricerca contribuisce al finanziamento di esperimenti su animali che non sono utili per i malati. Il nostro obiettivo è una ricerca medica di base realmente efficace per gli esseri umani. La nostra ferma convinzione, sostenuta da un numero sempre più vasto di scienziati, è che la ricerca su animali, inutile nella migliore delle ipotesi, sia spesso fuorviante e dannosa, e trasformi l’essere umano nell’unica vera ed inconsapevole cavia di ogni nuova cura e di ogni nuovo farmaco. Siamo convinti che chiunque preferirebbe sostenere le associazioni che portano un reale beneficio ai malati, come le associazioni la cui ricerca scientifica si basa sullo studio dell’organismo umano e quelle che promuovono la prevenzione o offrono assistenza ai malati.”

Ringrazio FioriGialli che da tempo lottano per la chiusura di Green Hill e di tutti Laboratori Macello, e che hanno messo a disposizione l’organizzazione di mezzi da varie parti d’Italia per venire il 15 settembre: potete anche questo elenco, consultarlo alla fine dell’articolo. Ringrazio Medici Internazionali con la LIMAV, che rappresentano oggi “una realtà internazionale importante in continua crescita: essa conta, distribuiti in tutto il mondo, alcune migliaia di membri, fra i quali docenti universitari, primari, ricercatori e liberi professionisti. Hanno un sito internet: http://www.limav.org/. Guardatelo e divulgate l’indirizzo web, per favore!” Ringrazio quanti hanno manifestato in passato, con tutti i mezzi considerati spesso illegali, come in quella Azione Liberatoria nel 1993 del Morini: . Ringrazio l’ OIPA Italia e quanti parteciparono il 4 ottobre 2008 ad una manifestazione contro la sperimentazione sugli animali nelle Università dell’Insubria di Busto Arsizio (VA). Così come durante il Carnevale, l’ Uninsubria che scese in piazza a Busto Arsizio contro le torture praticate all’interno dell’ Università.

Ringrazio il cane Kanellos per la forza che comunica, gli animali per la loro infinita pazienza nei nostri confronti. “Dalla parte dei malati, della scienza, e degli animali: come salvare delle vite senza sacrificarne altre. Perché nel ventunesimo secolo non c’è più posto per gli esperimenti sugli animali”. Ritroviamoci, il 25 settembre a Roma: passate parola. Contro ogni gabbia tortura e morte. “E non insegnate ai bambini…la vostra morale e se proprio volete insegnate la magia della vita…”

Doriana Goracci

VIDEO FOTO E LINK SU

Vivisezione : Sostituzione degli esperimenti su animali in Europa Quanto c’e’ da sapere sulla nuova direttiva europea che regolamenta la vivisezione (versione breve).

Introduzione

A settembre 2010 quasi certamente verrà approvata la versione finale della nuova direttiva europea sulla vivisezione, che andrà a sostituire quella attuale che risale al 1986. Data la complessità della materia, e la lunga storia di questa “battaglia” tra la lobby dei vivisettori e le associazioni antivivisezionista, durata circa 4 anni, vorremmo spiegare come sono andate le cose, le alterne vicende di questa lotta, e alcuni risultati positivi ottenuti. Certo, non positivi come noi vorremmo, sono piccole cose rispetto a quanto vorremmo noi. Non c’è davvero da rallegrarsi, anzi, c’è da rimanere amaramente delusi da quanto la lobby dei vivisettori sia più forte di noi e da come gli eurodeputati diano vergognosamente retta più a loro che agli antivivisezionisti, ma per lo meno rispetto alla direttiva attuale dei passi avanti sono stati fatti, non certo passi indietro. E’ anche importante sottolineare che dopo l’approvazione finale di questa direttiva, la battaglia si sposterà a livello nazionale, dove l’attuale legge che regolamente la vivisezione andrà rivista. E’ qui che dovremo cercare di ottenere il più possibile per gli animali, e sarà davvero dura, visto l’accanimento con cui la lobby pro-vivisezione si è battuta a livello europeo. Sarà lo stesso probabilmente anche qui, e seppure sarà più facile seguire l’andamento dei lavori in Italia piuttosto che a Bruxelles, bisognerà impegnarsi davvero molto, quindi… state tutti all’erta! Allo stato attuale delle cose, la lobby pro-vivisezione è estremamente più forte di quella antivivisezionista. D’altra parte, loro lo fanno come lavoro, e si tratta di multinazionali chimico-farmaceutiche, università, grosse associazioni per la ricerca medica, hanno gioco facile a convincere gli eurodeputati, vergognosamente influenzabili; quindi non c’è da stupirsi, anche se c’è da indignarsi e rattristarsi. Finché non cambierà questo stato di cose, l’abolizione della vivisezione – che è l’unico vero obiettivo cui ciascuno di noi vuole arrivare – sarà ancora lontana, e dovremo lottare con le unghie e coi denti per ogni singolo passo, per quanto piccolo, nella giusta direzione, che è quella del salvare animali. Perché ogni vita salvata VALE, non possiamo trascurarla in nome di un proclama di principio senza riscontri nella realtà. In questa ottica va letta la battaglia portata avanti. Fin dal 2006, le associazioni che si sono preoccupate di fare lobby a livello europeo per ottenere una legislazione migliore dell’attuale (seppure in un contesto in cui la sperimentazione su animali esiste e continuerà a esistere per chissà quanti decenni), associazioni con le quali nel nostro piccolo abbiamo collaborato come AgireOra Network, sono state Animal Defenders International e la Fondazione Dr. Hadwen. Noi certamente non abbiamo le risorse e la possibilità di organizzare un’intensa azione di lobby a Bruxelles per contrastare i vivisettori, ma abbiamo divulgato in Italia le iniziative di queste associazioni, serie e capaci, in modo da sostenerle, perché per “portare a casa” qualcosa per gli animali era molto importante il sostegno del pubblico dei singoli stati membri. E grazie alla partecipazione di tanti di voi, è stato utile! Va sottolineato comunque che nessuna petizione, azione via mail o qualsiasi forma di protesta serve, se non c’è poi qualcuno che usa questo “sostegno di base” per fare lobby attiva a Bruxelles, contattando sul posto i singoli eurodeputati e membri della Commissione e del Consiglio. Ogni azione di questo tipo è fine a se stessa, sfogo personale, non serve davvero, se non c’è nessuno che fa lobby, mentre per chi fa lobby, il sostegno popolare è utilissimo, quindi questi due aspetti devono sempre andare assieme! Il progetto di sostegno in Italia a questa battaglia a livello europeo da parte di AgireOra è stato chiamato “Sostituzione degli esperimenti su animali in Europa” ed è descritto alla pagina:

http://www.agireora.org/progetti/endeutest.html Visto che le cose da dire sono davvero tante, abbiamo preparato due resoconti (linkati vicendevolemente), uno più breve e uno più dettagliato. Leggete l’uno o l’altro a seconda del tempo che avete e dell’interesse per la materia. Ciascuno è diviso in tre sezioni:

1) La storia dal 2006 al 2010

2) Confronto tra la vecchie e la nuova direttiva: le novità positive

3) Quello che si voleva ottenere e non è stato ottenuto

Grazie a tutti,

AgireOra Network

Resoconto breve

(quello dettagliato si trova alla pagina: Direttiva europea sulla vivisezione: tutta la storia)

1 – La storia dal 2006 al 2010

Occorre innanzitutto sapere che l’approvazione della direttiva è passata attraverso i vari organismi dell’UE: prima la Commissione, poi le commissioni del Parlamento Europeo, poi il Parlamento Europeo in sessione plenaria, poi il Consiglio dei Ministri, e infine dovrà passare di nuovo al Parlamento in plenaria.

In ciascuno di questi passi la direttiva ha subito peggioramenti o miglioramenti.

Gennaio 2007

Si parte con una petizione del Dr. Hadwen Trust che si concentra sui metodi alternativi. In un anno e mezzo circa, vengono raccolte circa 150.000 firme, di cui il 18% dall’Italia. Le associazioni antivivisezioniste fanno lobby sulla Commissione per ottenere una prima versione della direttiva che contenga dei punti positivi per salvare animali.

Novembre 2008

La Commissione rilascia una prima bozza di direttiva, che è abbastanza positiva, ed è certamente migliore di quello che si riesce alla fine a ottenere.

Febbraio 2009

Il passo successivo consiste nella discussione della bozza della Commissione al Parlamento Europeo, non in seduta plenaria, ma nelle 3 commissioni Ambiente, Industria e Agricoltura. Per questo motivo nel febbraio 2009 si fa pressione via mail, da tutte le nazioni europee, scrivendo a tutti i parlamentari.

3 marzo 2009

A inizio marzo, si fa pressione via mail sui membri delle commissioni che esamineranno la direttiva.

13 marzo 2009

Il voto all’interno delle 3 commissioni va MALISSIMO, a causa dell’accanitissima azione di lobby portata avanti dai vivisettori. La direttiva peggiora davvero di molto.

18 marzo 2009

A questo punto collaboriamo con ADI per il lancio in Italia della campagna Salviamo i Primati, mettendo a disposizione delle cartoline che ciascuno può stampare e inviare a Bruxelles, e poi rinnovando la pressione via mail, con le stesse richieste inviate a inizio marzo e in più la protesta per il camportamento vergognoso tenuto dagli eurodeputati fattisi influenzare dalla lobby vivisettoria.

Ovviamente era questo il momento in cui protestare, fare pressione, rinnovare le nostri richieste per sostenere l’azione informativa degli attivisti antivivisezionisti a Bruxelles, e infatti così facendo diversi emendamente peggiorativi sono stati ritrattati.

Aprile 2009

Anche il Dr. Hadwen Trust aumenta la pressione, e in accoppiata all’azione di lobby fatta attraverso i suoi scienziati a Bruxelles, lancia un’altra petizione popolare, in forma di “manifestazione virtuale”, chiamata “Rendiamo la sperimentazione animale storia passata”. Come AgireOra la divulghiamo in Italia, raccogliendo migliaia di adesioni.

Maggio 2009

A maggio c’è la votazione della direttiva al Parlamento Europeo non più nelle singole commissioni, ma in plenaria. La situazione migliora un po’, certamente grazie all’azione antivivisezionista svolta nelle settimane precedenti.

1 settembre 2009

Il passo successivo è l’esame della direttiva da parte del Consiglio, per questo l’azione di lobby antivivisezionista si concentra sui ministri delle singole nazioni. In Italia, divulghiamo una nuova petizione di ADI.

11 settembre 2009

Organizziamo in Italia, assieme ad ADI la conferenza stampa per la campagna “Salviamo i primati”, che rende note le richieste della petizione di cui sopra.

Inoltre, stampiamo oltre 7.000 cartoline da mandare a Bruxelles, che vengono esaurite in poche settimane e vanno a inondare le scrivanie dei rappresentanti italiani al Consiglio UE.

Questo è utile agli attivisti antivivisezionisti che fanno lobby sul posto, i quali si incontrano coi rappresentanti del Consiglio e con la Presidenza (in quel momento è di turno la Svezia, che ha un atteggiamento positivo verso la protezione degli animali e la diffusione dei metodi alternativi, e questo è MOLTO importante).

7 dicembre 2009

In questa data vi è una riunione tra la Commissione Europea, il Parlamento Europeo, e il Consiglio dei Ministri.

Le notizie che ne escono non sono buone: l’obbligo di una autorizzazione completa per tutti gli esperimenti su animali, che dovrebbe essere uno dei capisaldi della nuova direttiva, è stato indebolito, e anche l’obbligo di applicazione dei metodi alternativi è stato limitato, richiedendo agli sperimentatori di usare le alternative “approvate dalla legislazione Comunitaria”, il che significa che non vi sarà obbligo di utilizzo di molti metodi alternativi scientificamente soddisfacenti solo perché questi non sono passati lungo il complicato iter burocratico di approvazione dell’UE.

Inizio 2010

Nei primi mesi del 2010, l’azione di lobby antivivisezionista si intensifica molto, con contatti coi consulenti del Consiglio dei Ministri e con la Presidenza svedese. Grazie a questo, i peggiori emendamenti votati dal Parlamento del maggio 2009 vengono eliminati.

Maggio 2010

A questo punto la versione finale della direttiva viene pubblicata: http://register.consilium.europa.eu/pdf/it/10/st06/st06106.it10.pdf Questa verrà votata a settembre dal Parlamento Europeo in sessione plenaria. La lobby pro-vivisezione non dovrebbe quindi avere più spazio per fare la sua opera distruttrice, i cui risultati in parte sono rimasti nella direttiva, ma che in parte sono stati invece risolti dall’azione antivivisezionista. Dopo il voto del Parlamento, dunque, la battaglia si sposterà nei singoli Stati Membri.

2 – Confronto tra la vecchie e la nuova direttiva: le novità positive

Dove è “migliore” la direttiva vecchia In un punto solo, cioè sulla questione animali randagi, la direttiva vecchia è migliore, perché pone un divieto totale di uso, mentre quella nuova pone lo stesso divieto ma prevede una deroga per “casi eccezionali” e documentabili. Sarà necessario, in sede di implementazione nazionale, far sì che questa deroga non sia prevista. Dove è migliore la nuova Esiste invece una lunga serie di punti positivi della nuova direttiva rispetto alla vecchia, che sono importanti specie per quelle nazioni che non hanno una legislazione più restrittiva, ma che semplicemente implementano la vecchia direttiva. In Italia abbiamo già una situazione favorevole perché in diversi campi (ma non in tutti) si implementano già norme più restrittive, ma in tanti paesi questo non avviene, quindi la nuova direttiva porterà in questi paesi dei miglioramenti. Anche per l’Italia, comunque, vi saranno miglioramenti, specie per la parte che riguarda il rilascio delle autorizzazioni. Ecco una breve panoramica delle novità positive della direttiva che sta per essere approvata, in ordine sparso. Queste sono tutti aspetti che nella direttiva vecchia NON ESISTONO e vengono introdotti solo con la nuova. – Autorizzazione obbligatoria e istituzione di comitati nazionali consultivi E’ da notare che ad oggi, né a livello europeo né a livello italiano esiste questo obbligo, e che quasi tutte le procedure sperimentali avvengono in regime di notifica, cioè lo sperimentatore notifica al Ministero della salute il fatto che inizierà una sperimentazione, ma non deve attendere nessuna autorizzazione, può procedere già subito all’esperimento. Quindi questo nuovo obbligo è un miglioramento fondamentale, perché consente agli organi di controllo di NON dare l’autorizzazione quando ritengano che la sperimentazione non vada fatta, per vari motivi. C’è comunque un limite di tempo, cioè le risposte devono essere date entro 40 giorni, ma è anche obbligatoria l’istituzione di un comitato nazionale consultivo a tutela degli animali, che può vigilare anche sul rilascio delle autorizzazioni, e che avrà quindi la possibilità di intervento, in modo che l’obbligo di valutazione non sia bypassato dal Ministero, ma sia attuato davvero. – Classificazione della sofferenza E’ previsto, e prima non esisteva, l’obbligo di indicare sulla richiesta di autorizzazione il “livello di sofferenza”. Più alto è, maggiori sono gli obblighi per il rilascio dell’autorizzazione. – Valutazione restrospettiva Per ogni progetto deve essere eseguita una valutazione dopo la fine del progetto che espliciti quanto questo sia risultato “utile”. Questo è non obbligatorio solo nel caso di progetti con sofferenza “lieve” o del tipo “non risveglio” (l’animale viene anestetizzato, usato, e poi ucciso prima che si risvegli). – Pubblicazione delle informazioni sui progetti Anche questa è una novità importante: per ogni progetto che usa animali deve essere reso pubblico il suo contenuto, senza ovviamente dati personali o riservati, ma deve esserci una descrizione del progetto, degli animali usati e tutte le revisioni successive (che mostrano se quel progetto ha raggiunto i risultati cercati o se è stato inutile). In questo modo ci sarà maggior possibilità di agire legalmente contro la realizzazione dei vari progetti. – Valutazione costi/benefici Ogni richiesta di autorizzazione deve obbligatoriamente prevedere una valutazione dei costi (in termini di sofferenza degli animali) rispetto ai benefici attesi per la salute umana o animale. Questo deve essere fatto a cura di persone NON responsabili del progetto, per mantenere una reale indipendenza. – Forme fetali di mammiferi e cefalopodi Sono stati inclusi anche questi nell’ambito della direttiva, perché a oggi non sono compresi nella protezione e quindi su di loro poteva essere fatta qualsiasi cosa. – Didattica e indagini medico legali Questi 2 campi sono stati inclusi nella direttiva, prima non lo erano, il che significa che per esempio nella didattica non esisteva alcuna norma a livello europeo, quindi in tutti gli stati in cui non è stata inserita una norma apposita, si possono usare animali nell’insegnamento pre e post laurea senza alcuna regola, senza dover chiedere permessi o mandare notifiche agli organi di controllo. La legge italiana norma già la didattica (anche se molto male, perché lascia scappatoie nell’applicazione), ma altre leggi nazionali no. Ora ci sarà l’obbligo di normare anche questo aspetto, non lasciare il completo far-west che vige oggi. – Scimmie antropomorfe E’ stato inserito il divieto di uso di scimmie antropomorfe (non TUTTE le scimmie, solo gorilla, scimpanzé, bonobo, gibboni, orangutan) tranne in casi eccezionali. Questo è utile perché per alcuni esperimenti i vivisettori sostengono che solo queste specie (scimpanzé, in particolare) possono essere usate, e se vi è un divieto, di fatto questi esperimenti non si faranno più. – Ispezioni Anche qui alcune novità. Nelle vecchia direttiva non si prevedeva alcun obbligo sulle ispezioni in stabilimenti che utilizzano o allevano animali. Nella nuova sono previste ispezioni obbligatorie e a sorpresa, per almeno 1/3 degli stabilimenti utilizzatori deve esserci un’ispezione annuale, e per tutti quelli che usano scimmie l’ispezione è obbligatoria (ad oggi le ispezione non vengono fatte praticamente mai). Inoltre l’UE ha facoltà di controllare chi esegue le ispezioni per vigilare sul suo lavoro. – Reinserimento degli animali che non saranno più usati in esperimenti Esiste un articolo che parla esplicitamente di questo aspetto (nella vecchia direttiva esisteva solo mezza frase) e che obbliga, per tutte quelle specie in cui il reinserimento è consentito, che gli stabilimenti di allevamento e utilizzatori offrano la possibilità agli animali di socializzare. – Metodi alternativi Seppure non siano stati ottenuti in questo settore i risultati che si speravano, ci sono comunque novità positive nella nuova direttiva. Viene istituito il “laboratorio di riferimento dell’Unione” per lo sviluppo e la convalida di metodi alternativi senza animali. Inoltre, questi metodi alternativi vanno sviluppati anche per il campo della ricerca di base, non solo per i test regolatori come avviene adesso. Gli stati membri devono individuare dei laboratori nazionali che portino avanti studi di convalida e che siano coordinati dal laboratorio dell’Unione. La direttiva dice esplicitamente che “gli Stati membri assicurano che una procedura non venga eseguita qualora la legislazione dell’Unione riconosca altri metodi o strategie di sperimentazione per ottenere il risultato ricercato che non prevedano l’impiego di animali vivi” (art 13)

3 – Quello che si voleva ottenere e non è stato ottenuto

Abbiamo visto sopra le cose positive ottenute. Quello che invece si voleva ottenere e non è stato ottenuto nonostante l’enorme ed encomiabile lavoro delle associazioni internazionali che hanno fatto lobby antivivisezionista a Bruxelles è qui elencato: – Limiti restrittivi sul riuso degli animali in esperimenti successivi. Questo non è stato ottenuto, rimane la situazione attuale. – Restrizioni sugli esperimenti sulle scimmie, per evitare il loro utilizzo in “esperimenti non essenziali che non riguardano situazioni di vita o di morte di condizioni debilitanti per gli esseri umani”. Questo non è stato ottenuto. Di fatto, le scimmie non antropomorfe si possono ancora usare, e anche per il divieto della loro cattura in natura si dovranno aspettare molti anni. – Divieto per didattica, indagini medico-legali

Anche questi divieti non sono stati ottenuti, ma per lo meno didattica e medicina legale sono state incluse nella direttiva, prima non lo erano e quindi gli animali potevano essere usati in quei campi senza alcuna restrizione o autorizzazione, a livello europeo.

– Divieto di eseguire esperimenti che provocano sofferenze gravi

Non è stato ottenuto, ma solo il divieto su ogni procedura che “causi dolore, sofferenza o angoscia intensi che potrebbero protrarsi e non possano essere alleviati”.

– Metodi alternativi

Alcuni passi avanti sono stati fatti, come sopra spiegato, ma quello che si voleva era un obbligo a usare qualsiasi metodi alternativo esistente, mentre la direttiva limita questo ai casi delle metodologia altermative “approvate dalla legislazione Comunitaria”, il che significa che non vi sarà obbligo di utilizzo di molti metodi alternativi scientificamente soddisfacenti solo perché questi non sono passati lungo il complicato iter burocratico di approvazione dell’UE.

Conclusioni

Come già detto nell’introduzione, a causa della disparità di forze tra l’industria della vivisezione e gli attivisti antivivisezionisti, l’obiettivo finale, il solo che vogliamo, dell’abolizione della vivisezione è ancora lontanissimo, ed è molto difficile anche ottenere dei passi avanti per far uccidere meno animali. Nonostante questo, grazie all’impegno serio e costruttivo di alcune associazioni, e al sostengo di tantissime persone in tutta Europa, è stato possibile porre un freno ai danni che stavano facendo i vivisettori e alla loro influenza sugli eurodeputati, ottenend a livello europeo qualcosa di positivo, dei piccoli passi nella direzione giusta, anche se rimane molto deludente che siamo ancora così lontani dagli obiettivi anche minimi che vorremmo. Notizia dal progetto di AgireOra Network: ‘Sostituzione degli esperimenti su animali in Europa’. L’iniziativa ha lo scopo di fare pressione sui legislatori dell’UE affinchè si impegnino a sviluppare ed implementare metodi che non comportino l’uso di animali e che potrebbero salvare milioni di animali da laboratorio e migliorare la qualità della ricerca e della sperimentazione.”

ROMA – Sabato 25 settembre 2010

CORTEO NAZIONALE CONTRO LA VIVISEZIONE

Ore 15.00 ­ Piazza della Repubblica

Per chiudere Green Hill e tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratori!

Milioni di animali ogni anno vengono torturati nei laboratori di vivisezione, sottoposti ad esperimenti crudeli, sfigurati, ingabbiati, incatenati, legati ai tavoli operatori, avvelenati e lasciati soffrire e

morire. Questa è la ricerca medico-scientifica portata avanti dai baroni della medicina, finanziata e avvallata dal governo. Una ricerca che prevede lo sterminio di un milione di esseri viventi nella sola Italia, ogni singolo anno. Giorno dopo giorno, agonia dopo agonia. Questi esseri viventi sono prodotti su scala industriale dentro allevamenti specializzati, cresciuti in condizioni asettiche e creati come

oggetti su cui accanirsi nella ricerca di non si sa quale soluzione ai mali che noi stessi umani abbiamo provocato. Green Hill di Montichiari (BS) è l’unico allevamento di cani “da laboratorio” rimasto in Italia, uno dei più grandi d’Europa. Da Montichiari mensilmente 250 cuccioli di beagle vengono spediti verso l’inferno dei laboratori farmaceutici di tutta Europa, per il profitto di una multinazionale della sofferenza che gestisce questo lager, l’americana Marshall Farm Inc. Si tratta a tutti gli effetti di una fabbrica, dove questi animali non vedono la luce del sole, non toccano erba, non respirano aria naturale. Capannoni in cui sono stipati 2500 individui in attesa di un destino atroce. La chiusura di un lager come Green Hill è un imperativo che ha portato migliaia di persone a battersi in prima persona e scendere in piazza, per dire NO alla vivisezione e NO alla tortura. Avere fermato i folli piani di espansione di questo allevamento, che prevedevano la costruzione di altri

cinque capannoni sotterranei in cui imprigionare ulteriori 2500 cani, è stato un primo grande successo, l’inizio di un cammino in cui molte persone hanno finalmente scoperto di avere dentro di sé le potenzialità di fare la differenza ed essere parte di un cambiamento. Fermare i loro affari, smascherare chi ha legami con questo luogo di sofferenza, aprire gli occhi sullo scottante problema della vivisezione, tenuto troppo a lungo nascosto, sono gli attuali obiettivi della campagna “Salviamo i cani di Green Hill”. La lotta contro Green Hill sta assumendo sempre più importanza e valore

simbolico dal momento in cui non ci troviamo solamente noi contro di loro. Non ci siamo infatti rinchiusi a Montichiari per una lotta ai ferri corti, ma stiamo allargando il cerchio delle responsabilità di questa ignobile situazione, andando sempre più in alto, laddove qualcuno si arroga il potere di decidere delle sorti e delle vite di milioni di esseri viventi. E proprio da queste persone vogliamo andare il 25 settembre con un corteo che ha una valenza storica significativa. La chiusura di Green Hill potrebbe essere decretata in un attimo se dal Ministero della Salute avessero la decenza di far applicare a questo allevamento le norme della Regione Lombardia previste per tutti gli altri allevamenti di cani. La stessa Asl regionale e la stessa Regione Lombardia hanno evidenziato una discrepanza nel caso Green Hill. Adesso l’ultima parola spetta al Ministero. Lo stesso Ministero che ogni anno autorizza esperimenti e decreta la morte degli animali, che autorizza sul territorio italiano la presenza di multinazionali della sofferenza che allevano animali per il solo e unico scopo di farli torturare a morte. Qualcosa si smuove e il problema sta diventando tangibile anche per loro, che stanno attendendo le nostre mosse. Sabato 25 settembre dobbiamo essere di nuovo in tanti, tantissimi, con l’intenzione di arrivare fino al Ministero. Manifesteremo per far sentire la voce di chi è rinchiuso in una gabbia o in un laboratorio, per pretendere la chiusura di Green Hill e di tutti gli allevamenti, per dire NO alla vivisezione, per far vedere che non siamo più disposti ad attendere oltre. Per cambiare finalmente qualcosa!

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APPUNTAMENTO:

SABATO 25 settembre ­ Ore 15.00 ­ Piazza della Repubblica – ROMA

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Per maggiori informazioni: www.fermaregreenhill.net ­

roma25settembre.wordpress.com

Al momento sono previsti pullman da Brescia, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Napoli/Caserta e dalla Puglia. Altri pullman saranno confermati a breve e i contatti visibili sui nostri siti. Se volete organizzare un pullman dalla vostra città contattateci alla mail info@fermaregreenhill.net

BRESCIA: brescia25settembre@yahoo.it

MILANO: milano25settembre@yahoo.it

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