…naturalmente a fini di mercato politico
Ormai non c’è più pudore, la politica governativa non bada più a niente pur di restare in sella, trova persino conforme all’etica (ammesso che ci sia mai stata) per raccattare parlamentari in tutto l’arco costituzionale. Finora pare che ne siano caduti nella rete almeno una ventina, anche se è tutto da vedere. E’ presumibile che si tratti dei soliti “scontenti” del luogo di provenienza che, supportati da qualche offerta che deve essere tenuta segreta, abbiano detto “questa o quella per ma pari sono”, solo che al posto di Pavarotti a cantare la celebre opera del “Rigoletto”, c’è Berlusconi. Il femminile di “questa o quella” ci sta benissimo in quanto sto parlando del mercato delle vacche, sostantivo di tipo femminile.. (mi si passi la battuta).
C’è da chiedersi anzitutto se questi potenziali “venti”, venduti al miglior offerente, hanno pensato a chi li ha votati perché altrimenti alla spudoratezza dell’acquirente si accompagna anche la spudoratezza di chi, votato per una linea politica, ora cambia casacca alla faccia degli elettori.
Se, il nostro primo ministro crede di averla fatta pagare in questo modo a Fini, a mio avviso dovrebbe porre attenzione a delle conseguenze perché, se è vero che a lui è tutto concesso, è altrettanto vero che egli si mette in condizione, all’atto di chiedere la fiducia, di non conoscere chi di questi “venti” e dei “quaranta” di Fini, non gliela avranno data, con il rischio molto probabile di andare sotto al numero fatidico dei 316… ed in questi ci potrebbero essere anche i finiani a cui ora Berlusconi cerca di farla pagare, prescindendo da come la penserà allora Bossi…
Insomma si tratta di un’operazione mercantile a cui il presidente del consiglio ci ha ormai abituato reclutando prostitute, escort di ogni genere, persone che possono far carriera vendendo il loro corpo, (Stracquadanio docet !) e quant’altro che ormai viene alla nausea, almeno per quanto mi riguarda.
Staremo a vedere. Di certo, un Italia come questa, non si è mai vista e spero che non si veda mai più.
Arnaldo De Porti
