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La 626 non è un lusso. Basta!

Gravissimo incidente sul lavoro a Capua, nel casertano. Nel sabato deegli uffici chiusi tre operai sono morti per le esalazioni mentre stavano lavorando all'interno di un silos in un'azienda farmaceutica. Inutile ogni tentativo di soccorso, per i tre, quando sono arrivati i medici era già troppo tardi. Poco dopo sono arrivati i carabinieri della locale compagnia che hanno avviato le indagini per chiarire le cause di questa tragedia.

I tre stavano effettuando lavori di manutenzione all'interno della cisterna. Sul posto, oltre i Carabinieri, è giunta anche una squadra di specialisti Nbcr, (Nucleo Batteriologico Chimico Radioattivo) per i rilievi.

All'esterno dell'industria chimica – la «Bms», ex Pierrel, sulla Statale Appia che da San Tammaro porta a Capua, quasi all'ingresso della città – si sono radunati i familiari delle tre vittime. Ci sSno giunti anche numerosi residenti nella zona che, appresa la notizia, stanno portando la loro solidarietà ai familiari degli operai deceduti.
Secondo quanto si è appreso, i tre operai deceduti erano tutti residenti ad Afragola, nel napoletano, ma la loro identità non è ancora stata resa nota.

Stefano Fassina, della segreteria del Partito Democratico,
responsabile Economia e Lavoro da Torino, dove è in corso un'assemblea con i lavoratori attacca: “Anche oggi l'ennesimo bollettino di guerra dei morti sul lavoro. Ancora una volta tre operai perdono la vita in un evento che non si può più continuare a definire “incidente”. Le condizioni di sicurezza sul lavoro vengono disattese
senza rispetto per la dignità delle persone, in un contesto in cui la legalità e le regole fondamentali vengono attaccate come inibizioni alla crescita. Il ministro Sacconi riferisca al più presto in Parlamento sull'attività ispettiva effettivamente svolta dal ministero del Lavoro e su quanto avvenuto a Capua”.

Rosy Bindi presidente dell’assemblea nazionale del PD nota come “ancora una volta siamo richiamati alla cruda realtà dei nostri primati negativi. Siamo vicini alle famiglie di questi lavoratori a cui va il nostro commosso e sincero cordoglio. La morte dei tre operai di Capua ci ricorda che non c'é mai abbastanza sicurezza sul posto di lavoro. Ma soprattutto che il rispetto di una normativa seria come la 626 non è mai, ma proprio mai, un lusso. In particolare nel Mezzogiorno. Il ministro Tremonti dovrebbe chiedere scusa per la proposta di allentare per le piccole imprese
le norme sulla sicurezza, è evidente infatti che insieme ai controlli va contrastata con maggiore energia e credibilità quella cultura dell'illegalità che dall'evasione fiscale al caporalato al lavoro nero, specula sulla pelle dei lavoratori e non promuove lo sviluppo e la crescita del
paese”.

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