Site icon archivio di politicamentecorretto.com

A Pollica si moltiplicano le voci ma anche i silenzi

Sono passati quasi quattro giorni dall’esecuzione del sindaco di Pollica Angelo Vassallo. In questi giorni si sono moltiplicate le voci e le manifestazioni: dal fratello della vittima Claudio Vassallo alla moglie Angela, dal Presidente Napolitano al vicesindaco di Pollica Stefano Pisani; dalla fiaccolata degli abitanti del comune cilentano al minuto di silenzio che ha preceduto la proiezione in Sala Grande del film in concorso a Venezia 67 ‘Noi credevamo’ di Mario Martone, ambientato proprio a Pollica.

Mentre la moglie Angela chiede di non dimenticare il marito e quanto da lui fatto, il fratello Claudio, in un’intervista rilasciata a Sky Tg24, ha cominciato a ipotizzare le piste da seguire. Ha indicato gli interessi legati al porto e i problemi che ci sono stati questa estate con lo spaccio di droga ad Acciaroli come possibili ombrelli sotto i quali cercare il movente dell’omicidio. Infine si è premurato di spiegare le ultime preoccupazioni del fratello Angelo: “qualche giorno prima di essere ucciso mi disse: esponenti delle forze dell’ordine sono collusi con la criminalità”. Dietro questa frase Claudio lega la spiegazione dell’isolamento nel quale era caduto il primo cittadino, nonostante avesse cercato aiuto presso le forze dell’ordine: “Ci sono delle lettere scritte sia al comando provinciale dei carabinieri, sia al comando centrale a Roma. Senza alcuna risposta. Lui ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine e non glielo hanno dato”.

A fare da contrappeso alle parole di Claudio Vassallo sono arrivate le dichiarazioni del consigliere comunale Domenico Palladino e del vicesindaco Stefano Pisani. Entrambi rifuggono la possibilità che dietro all’omicidio si trovi la mano della criminalità organizzata, il primo perché convinto che il giro di interessi economici di Pollica sia talmente ridotto da non poter interessare la camorra, e il secondo perché storicamente consapevole che il Cilento non sia terra di camorra e mai a Pollica la criminalità organizzata abbia potuto avviare i suoi traffici grazie anche alle precauzioni assunte dall’amministrazione comunale.
Pisani ha confermato però che ad agosto in più di una circostanza il sindaco aveva affrontato alcuni spacciatori e che aveva segnalato la cosa alle forze dell’ordine chiedendo maggiore impegno in termini di sicurezza. Il vice di Vassallo, infine, ha detto di non aver mai sentito parlare il sindaco di possibili collusioni tra esponenti delle forze dell’ordine e personaggi della malavita.

Sempre per rimanere in termini di voci il sostituto procuratore del Vallo della Lucania Alfredo Greco, che per primo ha condotto le indagini, ha parlato in merito alle notizie di denunce anonime presentate in passato contro Vassallo.”Gli esposti contro il sindaco di Pollica sono stati tutti archiviati”, ha dichiarato Greco. Purtroppo ha anche dovuto ammettere di non poter rispondere sulla veridicità dell’esistenza delle lettere citate dal fratello di Vassallo indirizzate alle forze dell’ordine. Al posto suo lo ha fatto il comandante regionale dei carabinieri, generale Franco Mottola, il quale ha voluto precisare oggi che i carabinieri di Pollica «hanno sempre svolto il loro lavoro con massimo impegno non lasciando alcuna ombra sul loro operato». Le lettere scritte da Vassallo contenevano “piccole lamentele” relative “alla sfera di competenza del comandante e dello stesso sindaco, ad esempio sugli adempimenti cui sono chiamati i titolari degli alberghi per la segnalazione degli ospiti”.

Fin qui le voci. I fatti a oggi hanno due sole espressioni. La prima: i risultati dell’autopsia dicono che Angelo Vassallo è stato colpito mentre sedeva dentro alla propria auto da sette dei nove proiettili complessivamente sparati. L’esame sul corpo è durato circa tre ore ed è stato eseguito nell’obitorio dell’ospedale di Vallo della Lucania dal prof. Francesco Vinci.
La seconda. Dopo un vertice tenutosi presso il Palazzo di giustizia di Salerno tra investigatori e magistrati inquirenti, il procuratore di Vallo della Lucania Giancarlo Grippo ha dichiarato che ”ci sono elementi che suggeriscono un coinvolgimento della Dda”. L’inchiesta passa dunque nelle mani dell’ufficio che attende alle indagini riguardanti proprio la criminalità organizzata.http://www.narcomafie.it:80/2010/09/09/a-pollica-si-moltiplicano-le-voci-ma-anche-i-silenzi/

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Exit mobile version