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LA FONDAZIONE ITALIANI ALL’ESTERO E IL PORNO NERI (PD) : BERLUSCONI LI CACCI, IL VATICANO LI “SCOMUNICHI”

Luciano Neri
Coordinamento Nazionale Circoscrizione Estero PD

Il 24 febbraio del 2009, a due passi dal Vaticano, in via della Conciliazione, il sen. Sergio De Gregorio assieme al sen. Nicola Di Girolamo (in galera per collusioni con la ‘ndrangheta) al sen. Basilio Giordano, al sen. Esteban Caselli e al deputato Amato Berardi, presentavano la Fondazione Italiani nel mondo. Associazione, per la simbologia del luogo scelto e per dichiarazione degli stessi promotori, “fortemente ancorata ai valori cattolici”. Nell’occasione a benedire politicamente l’associazione fu direttamente Silvio Berlusconi, mediaticamente la giornalista Rai, Susanna Petruni, e religiosamente il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente emerito del Pontificio Consiglio dei migranti che per l’occasione fece recitare ai convenuti il Padre Nostro perché gli italiani, come ebbe a dire, “siano sempre fieri della loro religione”. La Fondazione, tra le altre strutture, si è dotata anche di una tv satellitare, la “Italiani nel mondo Channel”, la rete – come si legge dal sito della stessa – “dell’associazione presieduta da Sergio De Gregorio. Una tv che si candida ad essere (sic!) un punto di riferimento per le comunità italiane del pianeta”.
E’ sconcertante constatare che la stessa rete, oggi al canale 888 di Sky, trasmette e vende pornografia spinta e hot line che pubblicizzano – come gli stessi affermano – il meglio del porno etero, trans, gay, asiatico, etc…, il tutto sotto la sigla “Italiani nel mondo Channel”. Questo sconcio, questa volgarità speculativa non c’entra nulla con i sacrifici, i valori, le speranze, degli italiani nel mondo, religiosi o laici che siano. Questi personaggi costituiscono un’offesa per le nostre comunità all’estero e per le istituzioni nelle quali siedono. Berlusconi, che ha trovato tempo per cacciare persone soltanto colpevoli di aver espresso un’opinione differente dalla sua, deve dire se intende cacciare chi sporca la politica, le istituzioni e gli italiani all’estero con questi metodi. Gli italiani all’estero hanno il diritto di chiedere anche al cardinale Renato Raffaele Martino un’altrettanta e doverosa presa di distanza dopo un coinvolgimento personale così diretto a fianco di quest’associazione la cui attività offende la sensibilità e i valori di tante comunità cristiane e tanti cattolici in Italia e nel mondo. Pretendiamo di sapere cos’ha da dire in merito un senatore come Basilio Giordano che nella presentazione dell’associazione ha affermato che questa “coinvolge tutti coloro che si inchinano all’identità cattolica”. Pretendiamo di sapere cosa ne pensa delle hot line e del porno trasmessi dalla televisione della sua associazione il sen. Esteban Caselli. Un personaggio singolare, “ispirato – come lo stesso ha dichiarato – in sogno da Giovanni Paolo II a candidarsi al Senato italiano”. Fondatore del “Pueblo de la Libertad”in America Latina, già ambasciatore presso la Santa Sede del pluriaccusato di corruzione presidente argentino Menem, consigliere d’amministrazione della fondazione vaticana “San Matteo”, presieduta dallo stesso card. Martino, insignito addirittura dal Vaticano della prestigiosa onorificenza di Gentiluomo di Sua Santità. Vorremmo sapere se Papa Ratzinger non si senta in dovere di ritirare simile e “sacra” onorificenza al dirigente di un’associazione dedita a trasmettere e a vendere pornografia spinta.
Le comunità italiane all’estero stanno reagendo con sdegno e con determinazione poiché comprendono quanto queste iniziative di singoli colpiscano gli sforzi e le rappresentanze delle nostre collettività nel mondo. Saranno raccolte migliaia di firme per chiedere le dimissioni dei responsabili della Fondazione Italiani nel mondo, quelli che sono stati definiti nelle cronache giornalistiche, nei siti internet e nei dibattiti nei modi più significativamente pittoreschi (I Sopranos, La banda dei 5, etc…). Centinaia di associazioni e di organismi di base cattolica degli italiani nel mondo si stanno mobilitando analogamente per chiedere le dimissioni e al tempo stesso per pretendere dalle gerarchie vaticane una inversione di tendenza e una presa di posizione chiara e discontinua”.

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