8 Settembre1943 una data enigmatica della Storia d’Italia!!!!!

Una data infausta che difficilmente si possa dimenticare, noi italiani tutti, discendenti della stirpe di origine romana e cristiana, che dal canto degli italiani emergono incisive le parole: Fratelli d’Italia L’Italia s’e desta, Dell’elmo di Scipio Se cinta la testa. Dov’e’ la Vittoria? Le porga la chioma, Che’schiava di Roma Iddio la creo’. Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte l’Italia chiamo’. Ci furono sconfitte e tante vittorie perche’ dopo 13 secoli di schiavitu’ la piccola ma bell’Italia risorta nel 1861, uni’ Principati, Ducati, Stati, Staterelli finalmente fratelli fondarono il Regno d’Italia.

La data dell’ 8 Settembre 1943, per le nuove generazioni, potrebbe sembrare un giorno feriale, ma per la Storia d’Italia e per tutti gli italiani che vissero quel tragico periodo storico di una guerra che volgeva terribilmente sempre piu’ insidiosa ai danni dell’Italia e degli Italiani, non puo’ non essere osservata con amarezza e tristezza, che in una sola giornata l’Italia sprofondo’ nel precipizio sul punto piu’ in basso ed ebbe un collasso psicologico che colpi’ gli italiani disorientando tutta la Societa’ Italiana, militari e civili e le conseguenze tragiche che il popolo italiano dovette amaramente subire e supportare.

E’ trascorso molto tempo da quella tragica data e per molti potrebbe essere anche inopportuna aprire le ferite di quel maledetto periodo storico e bellico un’atomosfera non decorosa che attraverso’ un tunnel che si penso’ senza fine,oscuro e tenebroso, fu lo scenario indescrivibile di quella fatale data storica.

In tutto quel lungo periodo che ci distanzia da quell’ 8 Settembre, gli storici hanno descritto illustrando le cose e gli scenari di quell’epoca a seconda della loro tendenza o di appartenenza poliica e non escludo che ci siano stati anche gli storici imparziali e con diverse sfumature colsero quell’attimo per fare emergere il colpevole o i colpevoli, protagonisti, di una giornata manifestatasi spettrale ed irreale.

Per coloro che vissero in certe e determinate circostanze fu il frutto malefico del pensiero di chi volle colpire a morte per demolire, l’Italia, con il disonore, ed il tentativo di azzerare tutte le nostre Istituzioni e quant’altro di bello e di sublime fu fatto prima che si entrasse in quella che fu la Seconda Guerra Mondiale.

Non credo che si possa indicare ne il colpevole e nemmeno i colpevoli posso limitarmi essenzialmente del perche’ dell’effetto devastante provocata nella giornata dell’ 8 Settembre 1943, che manifestatasi la piu’ tragica della nostra Soria d’Italia, prima di orientarci a giudicare sara’ necessario fare un percorso a ritroso e cominciare dall’inizio: Ho ripetuto piu’ volte nei miei precedenti articoli, che la II Guerra Mondiale nessuno la voleva e lo stesso Cav. Benito Mussolini, Primo Ministro e Capo del Fascismo, non l’avrebbe voluta.

Tutte le iniziative promosse dall’Italia atte a recedere dal patto di alleanza militare con la Germania, risultarono negative e per tale ragione l’Italia a denti stretti si accollo’ una nuova avventura con la Germania. Forse non tutti gli italiani furono informati che tale alleanza fu condizionata da una clausola un po sibillina, e si rivelo’ concettualmente con due diverse interpretazioni equidistanti, ma quella che si presume corretta, indico’ che l’Italia sarebbe intervenuta soltanto nei casi che una delle due nazioni legate a tale trattato, fosse aggredita da una forza militare straniera, cio’ che non accadde e fu la Germania ad invadere la Polonia e non il contrario e dopo l’accertata invasione tedesca in Polonia, vi fu un patto firmato dalla Francia e dal Regno Unito, risalta il punto essenziale, qualora la Polonia fosse stata aggredita avrebbero dichiarato guerra contro l’aggressore, quindi contro la Germania.

Ma se il Regno d’Italia ed i vertici del Fascismo, consapevoli di quella clausola, considerata dagli esperti ambigua. Mussolini ed il Capo di Stato, Re Vittorio Emanuele III di Savoia, come compensazione, si avvalsero della clausola di uno Stato non belligerante, un periodo di grazia che non pote’ durare a lungo nel tempo, di fatto, in quel periodo il Fascismo godette un’alto livello di consenso popolare.

Molto tempo prima, il Re affido’ l’incarico a governare l’Italia, al Capo del Partito Nazionale Fascista, un’incarico durato troppo a lungo, in quanto Mussolini, in politica interna opero’ molto bene, ma quanto fatto non fu sufficiente, quindi, la logica di consolidare un governo forte all’uomo che garanti’ un nuovo modello di prosperita’ che miro’ a rafforzare l’economia nella direzione piu’ favorevole a modernizzare l’ amministrazione del Regno d’Italia.Quella logica politica nazionale si manifesto’ provvidenziale e molto utile per il popolo e per il Regno, quindi, politicamente mantenne l’equilibrio sostenibile tra il Regno ed il Fascismo.

I fatti, le cose e le conquiste sociali continuarono a ritmo serrato cionostante la guerra, nella prospettiva di migliorare il benessere e la vita di tutti i cittadini italiani e viene naturale chiedersi se gli italiani fossero consapevoli che la seconda guerra mondiale potesse concludersi in una sconfitta per il Regno compromettendone il destino dell’Italia, che poi sfortunatamente accadde. Francamente a tutt’oggi sulla base dei parametri della situazione politica, post-bellica incluso il periodo presente, ritengo difficile valutare e giudicare se e’ meglio la repubblica o peggio. Ritornando al tema di questo mio articolo, il Capo del Governo Benito Mussolini, intervenne contro la Francia, senza che la Germania l’ avesse chiesta ed ottenne dal Re il consenso a dichiarare guerra contro la Francia ed al Regno Unito (Gran Bretagna).

La motivazione ufficiale su questo fatto bellico nei contronti della Francia e del Regno Unito, intesa come rivendicazione di territori, Nizza, Savoia e perche’ no, la Corsica? Sono convinto che fu esageratamente troppo debole per accreditarla come iniziativa Italiana che giustificasse una guerra con il rischio di dovere perdere tutto in caso che la nostra nazione fosse stata sconfitta, ma al vertice del potere furono troppo convinti ed aggiungo anche miopi nel credere che la guerra potesse durare non piu’ di sei mesi.

Al popolo queste cose possono essere state digerite, ma coloro che sono ai vertici delle Forze Armate furono consapevoli, che nella logica di una gurra si indica la data dell’ inizio, ma nessuno puo’ stabilire la data della fine delle ostilita’. Allo stesso tempo, secondo alcune dichiarazioni fatte dallo stesso Benito Mussolini, qualche mese prima, del giorno 1 settembre del 1939, consiglio’ Hitler a non invadere la Polonia, pronti ed in difensiva, comunque evitare che dichiarasse guerra contro l’allora Unione Sovietica (Russia). Tutti errori commessi da Hitler che poi si rivelarono soprattutto drammatici per l’Italia. Ed e’ indiscutibile che Mussolini non abbia commesso errori di valutazioni quella in particolare, di dichiarare guerra alla Grecia, che per la Germania non rientro’ nemmeno nella logica dello scacchiere militare operativo nell’area Balcanica.

Questi errori sia se commessi da Hitler e dallo stesso Mussolini, prolungo’ il periodo di guerra, in un primo momento le azioni belliche si sarebbero dovute tenere fuori dai confini nazionali come zona logistica sul territorio africano in zone particolarmente deserte o semi deserte lontani dai centri urbani, neppure questa logica fu rispettata perche’ quella guerra fu totale ed all’inizio del 1943 i bombardamenti effettuati dalle fortezze volanti dell’aviazione statunitense mirate a colpire incensantemente gli obiettivi militari italiani che giudicarono strategicamente pericolose e le bombe cadevano verticalmente e talvolta a tappeto nelle nostre citta’ italiane causando morti e desolazione un po in tutt’ Italia.

L’ultima battaglia, novembre 1942,combattutta e sconfitti El Alamein in Africa, le truppe italiane e quelle tedesche lasciarono sul terreno morti, feriti ed un numero considerevole di soldati fatti prigionieri dalle forze militari nemiche. Questa sconfitta fu un segno tangibilmente negativo per il Regno d’Italia ed il Re Vittorio Emanuele III di Savoia, non si esclude possa essere venuto in mente la cosa piu’ sensata da fare, come fermare la guerra, nello stesso tempo cattive notizie dal fronte ed il Comando Supremo Militare osservo’ che le truppe angloamericane sbarcate il 9 luglio 1943 ed in poco piu’ di un mese occuparono la Sicilia.In quella circostanza non ci fu una determinata opposizione, una fatto avvolto nel mistero, le truppe italiane e tedesche su quel fronte non opposero sufficientemnte resistenza?

La Guerra non piu’ in Francia od in Grecia o nella campagna militare in Russia e non piu’ in terra d’Africa, la guerra era entrata all’interno dei nostri confini nazionali. Questo per l’Italia e’ stato il periodo piu’ terribile e non solo, ma per tutti coloro che si trovarono in quelle determinate circostanze. Quindi le incertezze aumentarono e l’Italia non trovo’ l’immediata reazione nel periodo luglio 1943. Mussolini il 19 luglio incontro’ a Feltre Hitler, ed invoco’ che venissero trasferiti sul fronte italiano, un sostanziale quantitativo materiale bellico, armi pesanti e truppe tedesche per rafforzare il fronte meridionale italiano per l’imprevedibile ritirata dalla Sicilia, quella richiesta non fu accolta, a Mussolini l’alternativa di arrangiarsi come fronteggiare l’avanzata delle truppe angloamericane. Mussolini rientro’ a Roma, con l’obbligo di dovere affrontare la difficile situazione bellica.

I tempi precipitarono e successe cio’ che non avrebbe dovuto mai accadere, Mussolini sapeva che i gerarchi del Gran Consiglio del Fascismo, avrebbero convocato la riunione del 24 luglio 1943.Su ordine di Mussolini, fu circondato lungo il perimetro del palazzo Venezia, da 200 agenti di polizia in borghese Tale speciale provvedimento per stroncare inattesi colpi di testa o colpo di Stato. Il Gran Consiglio con un Ordine del Giorno, che Benito Mussolini, gia’ conesceva e disponibile a discuterlo nella preventivata riunione convocata d’urgenza.

In quella seduta, anziche’ discutere con argomentazioni piu’ approfondite sulla sistuazione bellica e decisioni da assumere, fu platealmente inquisitoria nei confronti del Capo del Fascismo e la maggioranza dei membri che non si stancarono elencare a loro giudizio una serie di errori commessi da Mussolini creando l’atmosfera di ostilita’ conclusasi con la mozione di sfiducia nei confronti di colui che fin a quel momento teneva il timone della politica ed i destini dell’Italia e del Regno d’Italia.

Supponiamo come esempio: brucia una stanza di una casa, i famigliari o gli inquilini sono i primi a subire ed a pagare le conseguenze, per evitare il peggio si faranno in quattro per limitare i danni prima che si demolisca la casa, se in quell’ edificio brucia e si evidenziano la pericolosita’delle fiamme, sarebbe da criminali, perdere tempo ad insultare contro colui che potrebbe essere ritenuto colpevole di quella stanza che brucia, loro dovere, quello di mobilitarsi come prima emergenza ed affrontare cio’ che potrebbe diventare una tragedia. Con un po d’immaginazione createvi lo scenario della notte del 24/25 luglio, in un salone del Palazzo Venezia in Roma, che dopo un’acceso e timultuoso dibattito sfiduciarono Mussolini, ma non ebbero il coraggio di nominare il successore e tenere in piedi tutto l’apparato organizzativo del Fascismo, se fossero stati tutti uniti, potevano rappresentare una notevole forza.

In quel tragico evento i gerarchi fascisti che contestarono l’operato del Duce, non agirono con intelligenza perche’ sapevano che in quella circostanza nessuno era in grado di sostituire il Capo del Fascismo e sfidunciare Mussolini equivaleva la disso- luzione del regime Fascista con l’indebolimento su due fronti il primo, nei confronti della Germania. Ed il secondo, sul fronte italiano contro le truppe anglomericane.

In quel periodo vi era un clima di incertezza e si ipotizzarono iniziative diplomatiche per una pace separata, che venne respinta dagli angloamericani ed il Re nel tempo disponibile dal 26 luglio al 3 settembre 1943 avvio’ segretamente altre trattative (il servizio segreto per la sicurezza delle truppe tedesche e gli occhi indiscreti dell’Ambasciatore Germanico accreditato a Roma che osservo’ costantemente e con cautela ogni movimento di truppe italiane, diffidando dell’alleato militare italiano e dal 25 luglio 1943 allerto’ tutte le truppe tedesche in quel momento presenti nel nostro territorio).

Il Re non curante del rischio della spada di Damocle appesa su un filo di seta e sarebbe inevitabilmente caduta sul suo capo, se fosse stato scoperto, rischi che il Re dovette assumere con tempestive azioni diplomatiche-militari per salvare la Patria, la Nazione, il Popolo Italiano ed il Regno d’Italia ed in quella circostanza ripropose l’alternativa dell’armistizio onorevole e condizionato. La proposta italiana, sistematicamente fu respinta e nella fase successiva gli angloamericani respinsero definitivamente tutte le nostre proposte concludendo: o accettate la resa incondizio- nata o avrebbero intensificato ulteriormente i bombardanti con le fortezze volanti su tutte le vostre citta’ Italiane.

Piu’ che una trattativa fu abile finzione e lontani dalla realta’, gli angloamericani, allora nemici,si comportarono come giocatori a poker e chi ha piu’ coraggio da far credere di avere cio’ che non ha, vince la partita. Questo secco rifiuto a trattare senza alcun margine di ragionamento o di discussione lo applicarono dopo il 25 luglio 1943, quando ufficialmente sembro’ la caduta definitiva del Fascismo, la prova dell’ indebolimento delle nostre forze armate, psicologicamente hanno avuto un buon gioco e convinsero il Regno alla resa.incondizionata.

Rientrando nel discorso, non furono analizzate piani di emergenza in quella tragica notte del 24/25 luglio e nella giornata del 25 luglio 1943 e nemmeno durante il colloquio tra Mussolini ed il Re, che il Capo del governo era tenuto ogni giorno informare gli sviluppi bellici e l’opportuna relazione della riunione del Gran Consiglio. E da qui nacque l’enigma di un dramma consumatosi nel giro di una notte e del giorno seguente. Mi sono chiesto mille volte, forse non ebbero il tempo per analizzare i rischi che poi avrebbe dovuto pagare l’Italia da quel radicale capovolgi- mento politico e militare del Regno d’Italia?

Oppure immaginiamo per qualche istante che Mussolini, credette che il Re non tenesse conto di essere stato sfiduciato e lo avrebbe reincaricato come Capo del Governo. Anche in questo caso sbaglio’ Mussolini, Che cosa poteva fare il Capo dello Stato Vittorio Emanuele III di Savoia ed aveva la facolta’ di decidere qualsiasi cosa e colse l’attimo apparentemente in suo favore accentando le dimissioni di Mussolini e la conseguente fine del Fascismo, un’alone di serenita’ e di speranza nella prospettiva di concludere piu’ in fretta il conflitto, nel bel mezzo di una guerra crudele e disperata che gli angloamericani giorno dopo giorno avanzarono ed a nulla servirono le azioni militari italiane e tedesche,

Evidentemente il pensiero del Re si oriento’ in due direzioni la prima con la nomina del Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio nuovo Capo del Governo assicurando i tedeschi che la guerra, comunque continuava e allo stesso tempo avvio’ di contatti diplomatici segreti per chiedere la pace separata con la Francia Regno Unito e gli Stati Uniti, pace separata proposta alle tre nazioni che di fatto determinarono l’avanzata sul nostro territorio nazionale.

Ma pensare al piano del Re nella fase d’attuzione non era politicamente facile e soprattutto irto di soprese ed inganni che potevano emergere lungo tutto il percorso di tale azione diplomatica-militare quantunque coperto dal segreto assoluto. il Re se avesse ipotizzato di dovere firmare la resa incondizionata prima del 25 luglio non l’avrebbe mai accettata e la stessa cosa sarebbe stata improponibile se tali condizioni fossero state prospettate a Mussolini dai nemici d’allora, quindi illogica la mozione di sfiducia e la frettolosa decisione di Mussolini a dimettersi dinanzi al Re nel corso del colloquio tenutosi il 25 luglio nel palazzo Quirinale.

Non ho la presunzione d’essere uno stratega militare e mi affido all’intuito naturale, se fossi stato nei panni di Mussolini, avrei sospeso la seduta del Gran Consiglio, fatto arrestare i gerarchi che promossero la sfiducia, poi all’ertato le forze militari e quelli del regime di tenersi pronti a una azione d’emergenza nazionale, nella giornata del 25 luglio avrei chiesto una riunione d’emergenza al Quirinale, presentandomi scortato da una forza militare e di polizia per discutere con il Re ed i suoi consiglieri, come affrontare uniti e bloccare l’avanzata delle truppe angloamericane. L’ordine di tracciare un confine invalicabile, che oltre quella linea gli angloamericani non avrebbero fatto alcun passo in avanti. Il regio Esercito, la regia Marina, la regia Aeronautica ed i reparti speciali militari del regime, tutte forze valide ed efficaci ad opporsi ed arrestare l’avanzata..

Dopo un breve periodo dimostrativo e senza alcun complesso d’inferiorita’ ed alla pari delle truppe angloamericane, le forze armate Italiane, avrebbero resistito lungo la prima linea del fronte, con azioni di valore pronti a difendere il territorio nazionale con il coraggio ed impeto di tutti i soldati d’Italia impegnati nelle zone di aspro combattimento. Solo allora, l’iniziativa di proporre una pace separata prima con gli angloamericani e successivamente con tutte le altre nazioni coinvolte nei nostri confronti. Dichiarare simbolicamente guerra contro la Germania e dopo qualche settimana la proposta di pace separata con le truppe tedesche, affinche’ si ritirassero nei loro confini naturali.

Questa scenario virtuale estratto della mia fantasia, e senza nulla togliere a coloro che furono i protagonisti di primo piano, se fosse stata pensata ed attuata la mobilitazione sostenuta dal Re ed attivata da Mussolini, con l’appoggio di tutto l’apparato organizzativo, gerarchi fascisti fedeli al Duce, uniti con tutti gli Alti Ufficiali, soldati, marinai e avieri di tutto il regio Esercito a difendere la nostra nazione, soprattutto perche’ mirava alla pace separata con gli angloamericani e poi con i tedeschi. Concludo che se ci fosse stata una reazione piu’ vibrante ed il supporto di tutti gli italiani non ci sarebbe mai stata, la resa incondizionata del 3 settembre ed annunciata ufficialmente dalla radio l’8 Settembre del 1943.

Boston, 7 settembre 2010 On. Michele Frattallone, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo, Inc. consigliere eletto del Comitato esucutivo e Tesoriere del COM.IT.ES., Circostrizione consolare di Boston –

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