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Lo sdoganatore

Lo psiconano ha la stoffa dello sdoganatore. Iniziò con Fini, proposto sindaco di Roma ai tempi in cui ancora nelle manifestazioni si gridava: “Fascisti carogne tornate nelle fogne“. Proseguì portando un partito secessionista al Governo. Ha sdoganato persino Gasparri come ministro delle Telecomunicazioni, un'impresa considerata impossibile da chiunque. Ha incontrato qualche resistenza nello sdoganare Bottino Craxi, ma poi non si è più fermato. Ha sdoganato la Brambilla, la Carfagna, persino Gelli e lo stalliere Mangano. Poi si è dato alla politica estera e ha sdoganato Putin, il sincero democratico ricordato nei suoi libri da Anna Politkovskaja, una delle centinaia di giornalisti uccisi in Russia. Ultimamente sta sdoganando Gheddafi, quasi a tempo pieno, tra un cammello e una hostess e un baciamano. Chi si piglia si somiglia e lo psiconano e Gheddafi sembrano veramente due gemelli. Chi sarà il prossimo? Il colpo grosso è atteso per l'autunno, un nuovo caravanserraglio è in arrivo dalla Corea del Nord, sarà sdoganato il “Caro Leader”, Kim II Sung insieme al Mostro della Laguna Nera. Come li sdogana Testa d'Asfalto non li sdogana nessuno.

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