Cinque miliardi di euro all'anno per sostenere la Libia nella lotta all'immigrazione clandestina, Mediterraneo libero da flotte militari di paesi “non rivieraschi”, ovvero gli Usa. L'accoglienza solenne riservatagli dal governo italiano e da Silvio Berlusconi non mitiga le richieste di Muammar Gheddafi che dal palco della caserma Salvo D'Acquisto, con al fianco il premier italiano, avverte l'Europa: “La Libia chiede all'Unione Europea che l'Europa offra almeno cinque miliardi di euro all'anno per fermare l'immigrazione non gradita, altrimenti “l'Europa potrebbe diventare Africa, potrebbe diventare nera”.
Un intervento di circa 40 minuti, quello del leader libico, contro poco meno di dieci impiegati da Berlusconi, per chiedere anche che il Mediterraneo, un “mare interno”, proprio per questa caratteristica “deve essere libero da flotte militari degli Stati non rivieraschi”. Da Gheddafi sono arrivate parole di condanna per “Mussolini, Graziani e Balbo”, per i crimini commessi “dall'Italia fascista, non dall'Italia”, e il riconoscimento del “coraggio di Berlusconi” che ha consentito la firma di un trattato cercato senza successo da anni. Al termine del discorso, Gheddafi ha ricevuto gli applausi della tribuna, con Berlusconi che lo ha abbracciato sollevandogli in alto il braccio.
Prima di lui il premier italiano ha replicato a chi, dall'opposizione ma anche dalla maggioranza (i finiani), ha criticato il rapporto di amicizia con il Colonnello: “E' un vantaggio per tutti che le relazioni tra Italia e Libia siano cambiate e siano così positive”, ha sottolineato Berlusconi. “Chi non lo capisce, e in questi giorni ci sono state alcune critiche, appartiene al passato ed è prigioniero di schemi superati. Noi invece vogliamo guardare al futuro, per il bene dei nostri figli”, ha attaccato Berlusconi replicando all'opposizione e ai finiani.
A sostegno della propria tesi, il premier ha aggiunto: “Quando due popoli ritrovano l'amicizia, questo avviene a vantaggio di tutti. E' grazie a questa amicizia che l'Italia ha potuto risolvere la crisi dei visti, ed è stato possibile contrastare la tratta dei clandestini dall'Africa all'Europa”. Con la firma del Trattato di amicizia tra Italia e Libia, di cui si è celebrato il secondo anniversario, “abbiamo inaugurato una nuova era nei rapporti tra i due Paese e tra le sponde del Mediterraneo”, si è “chiusa la ferita” del colonialismo” superando “il dolore e la tragedia” inflitta al popolo libico durante l'occupazione italiana:”Tutti dovrebbero rallegrarsene, perchè abbiamo chiuso una ferita e iniziato una nuova vita”.
Dopo gli interventi dei due leader, le celebrazioni sono proseguite con una danza di un gruppo folkloristico libico, poi con l'esibizione di 30 cavalieri berberi. A seguire, il carosello del Quarto reggimento dei Carabinieri a cavallo, lungamente appluadito da Gheddafi e Berlusconi che hanno seguito tutta la cerimonia seduti vicini sul palco d'onore. Una lunga esibizione, terminata solo alla mezzanotte, dopo la quale Gheddafi e Berlusconi hanno raggiunto – con la limousine del leader libico – il vicino circolo ufficiali della caserma, dove si è tenuto un ricevimento per circa 800 invitati, tra cui numerosi esponenti del mondo politico, economico e finanziario, inizato circa a mezzanotte e mezza.
Seduti al tavolo d'onore con Berlusconi e Gheddafi, l'ambasciatore di Tripoli, Abdulhafed Gaddur (che funge anche da interprete) e la delegazione libica, unitamente a quella italiana (accanto a Berlusconi, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, quello della Difesa, Ignazio La Russa, dell'Interno, Roberto Maroni, e i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti).http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/10/08/31/gheddafi-show-5mld-anno-ue-diventa-africa.html