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Liberiamo l’Italia

di Cristiana Muscardi

Quello che le vicende degli ultimi mesi hanno messo definitivamente in evidenza è che nessuna democrazia può reggersi in assenza di regole chiare, condivise ed applicate, sia nella società che all’interno delle forze politiche.
Mai come ora l’homo homini lupus di Hobbes è risultato evidente e mai come ora occorre ridisegnare un “patto sociale” che dia fiducia ai cittadini garantendo trasparenza e legittimità alle scelte della politica, della magistratura e dell’informazione.
La partigianeria e la malafede manifesta che hanno caratterizzato certa stampa e certe dichiarazioni di presunti autorevoli esponenti del PDL, dell’area più berlusconiana, non hanno bisogno di commenti ma dimostrano un clima da basso impero di cui già da tempo segnalavamo il pericolo. Non è un problema di cortigiane e cortigiani, in ogni tempo questa categoria ha avuto i suoi rappresentanti, il problema consiste nel fatto che i cortigiani oggi rischiano di diventare più potenti del re e di condizionarne le scelte fino all’estrema conseguenza di sostituirsi a lui senza che, fino all’ultimo, questi se ne accorga.
Così mentre gli incendi e le alluvioni distruggono e uccidono in diverse aree del mondo, mentre gli assassini integralisti riprendono i loro delitti e l’Occidente è sempre più inerme perché ormai incapace di fare le guerre e di diffondere ideali per poterle prevenire, mentre la crisi economica rischia di spezzare le speranze di un’intera generazione, parte della nostra informazione è diventata la “controinformazione” di ben nota memoria comunista.
Bollettini di gossip veri o presunti e non quotidiani di discussione e dibattito di idee: vero è che per dibattere idee bisognerebbe averne ed alcuni politici e giornalisti del “ Fare” hanno perso l’abitudine a pensare!
Pensare a come eliminare le gare al ribasso e modificare il sistema dei pluri- subappalti per impedire la corruzione e l’infiltrazione costante della criminalità.
Pensare a come rendere più chiari e applicati gli statuti dei partiti.
Pensare a stabilire regole per impedire doppi e tripli incarichi che assommano potere esagerato nelle mani di pochi.
Pensare alle piccole e grandi opere di cui l’Italia ha bisogno per rilanciare l’economia e rendere meno “dannata” la vita di tanti rimasti senza lavoro o costretti ad essere eterni pendolari su “tradotte” indegne di un paese civile.
Pensare a modificare un sistema che non dava la scorta a Biagi ma tutela allo spasimo alcuni, che peraltro non corrono alcun pericolo, e che si portano la scorta anche nei locali notturni.
Pensare alle regole che dovrebbero stare alla base delle scelte per gli incarichi, interni ed esterni, che un partito attribuisce ai suoi dirigenti, alle regole per definire le candidature e pensare, specialmente, ad una nuova legge elettorale più degna di un paese liberale e moderno.
Quanti temi avremmo per pensare, dibattere, confrontarci,agire, mentre si spreca tempo prezioso e si tace su verità scomode e inconfutabili: alcune leggi non sono servite all’Italia ma sono legate ad interessi specifici e ben noti!

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