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Basta con l’aggressione a Fini

di Giuseppe Menardi

Da giorni viviamo una sproporzione tra l’aggressione mediatica cui è sottoposto il presidente della Camera e la vicenda in sé. A picchiare duro nella querelle che coinvolge Gianfranco Fini, capo di “Futuro e Libertà”, è in particolare la stampa direttamente riconducibile al presidente del Consiglio. E non è un caso che il portavoce del Pdl, riecheggiando prese di posizione dello stato maggiore berlusconiano, abbia chiesto le dimissioni del presidente della Camera. Secondo lo stesso Cicchitto, per analoghe vicende, il centrosinistra e i finiani hanno sistematicamente richiesto le dimissioni di esponenti del governo, in alcuni casi ottenendole.

In verità, se si vuole restare ai fatti rinunciando a rimestare nel torbido, non risulta alcuna analogia tra la posizione di Fini e quelle di Scajola, Brancher e Cosentino, tanto per citare gli uomini di governo costretti alle dimissioni. Le persone di buon senso lo hanno capito da subito, a maggior ragione lo dovrebbero capire personaggi al vertice della politica. Così si finisce con l’immiserire un mandato popolare che ha portato il centrodestra alla guida della nazione per risolvere i problemi del Paese. Se esiste ancora una volontà per aiutare l’Italia a essere governata, le dimostrazioni muscolari dovrebbero essere abbandonate per riservare le energie a far funzionare le cose. Ritengo dunque significativo l’appello del premier Berlusconi a privilegiare lo spirito costruttivo nella coalizione di maggioranza per ridare vigore all’azione di governo. Vedremo se tale appello troverà risposta e positiva applicazione nei settori del Pdl che in questi momento hanno il solo obiettivo di demonizzare i finiani. Da parte nostra la volontà di rispettare il mandato elettorale e sostenere lealmente il programma di governo è totale.

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