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Tornare alla politica. Per il bene dell’Italia

di Potito Salatto

L’iniziativa dei parlamentari finiani volta ad elevare il tono politico della dialettica interna al centro – destra nella speranza di ritrovare una unità d’intenti è certamente lodevole perché dimostra quanto stia a cuore il paese che con i suoi problemi non può permettersi lacerazioni istituzionali irrecuperabili. La risposta di Berlusconi in proposito, se sincera, ci fa ben sperare.
Distruggere inopinatamente l’esperienza politica e di governo dell’attuale centro-destra significa rendere ingovernabile il paese ed eludere le aspettative di quanti con rinnovato entusiasmo hanno aderito al progetto.
Guai però ad interpretare questo gesto di responsabilità come un segnale di debolezza da parte di qualcuno. I segnali, invece, di volontà a ricompattare tutto ciò che stava rovinosamente franando e’ un atto di forza, di coraggio, di razionalità ed intelligenza politica. Bisogna ora saper trovare una sintesi fra le varie posizioni esaltando ciò che può unire nell’interesse del paese tutto.
Noi deputati europei, immagino non solo noi finiani, siamo i primi a voler confermare l’unità del gruppo a Bruxelles nel Ppe. In questo primo anno di legislatura abbiamo lavorato alacremente con unanime riconoscimento, per restituire all’Italia quel ruolo che le compete nel contesto europeo impedendo in più occasioni all’asse franco-tedesco di “farla da padrone”.
Interrompere questo cammino per incomprensioni nazionali significherebbe essere nuovamente in balia di volontà non certo favorevoli alla nostra crescita. Avanti dunque su questa strada senza riserve mentali e senza volontà punitive nei confronti di chiunque. Fini e Berlusconi sono i due veri pilastri del centro-destra: l’esclusione dell’uno o dell’altro sancirebbe la morte del Pdl e del disegno strategico ad esso connesso. La prima repubblica finì con un episodio marginale di corruzione (Mario Chiesa) . Far cadere la seconda repubblica per una casa a Montecarlo od ad Arcore sarebbe una follia senza vincitori o vinti. La classe politica di oggi sarebbe travolta come quella di ieri senza distinzione fra colpevoli o innocenti e non credo che una terza repubblica possa essere migliore delle altre due…

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