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MANOVRA ECONOMICA: Meno Stato piu’ sviluppo

Non ci sono aumenti di tasse.

Stipendi e pensioni restano immutati.
Nessuna riduzione degli investimenti per sanità, scuola, assistenza.
L’Europa e il mondo hanno attraversato non una ma due crisi successive. La prima, nel 2008, causata dal crollo dei mutui immobiliari americani e della fiducia verso i mercati finanziari, si è poi abbattuta sull’economia reale. La seconda, nella primavera 2010, provocata dall’attacco della speculazione internazionale contro l’euro. Per difendersi, l’Europa ai primi di maggio ha messo in campo uno scudo di
750 miliardi di euro e ha chiesto a ogni Paese di mettere in sicurezza i conti pubblici. Poiché il nostro governo in questi due anni è riuscito a mantenere in buona salute i conti dello Stato, la manovra necessaria per rispettare gli accordi europei vale solo 24,9 miliardi di euro in due anni. La stessa manovra ne costerà 100 in Francia, 60 suddivisi in sei anni in Germania, 50 già eseguiti in Spagna più altri 15 tra breve.

MENO SPRECHI, MENO BUROCRAZIA, PIÙ SVILUPPO

Il nostro Stato costa troppo: i “governi consociativi” negli Anni ‘80 hanno moltiplicato per otto il debito pubblico. Il governo di sinistra nel 2001, con soli quattro voti di scarto, ha varato una riforma costituzionale dissennata, che ha fatto esplodere la spesa sanitaria, soprattutto in molte Regioni del Centro Sud. Una spesa pubblica così ingente e deresponsabilizzata, si somma a una burocrazia che soffoca le imprese e la vita dei cittadini. Sono due costi non più sostenibili: meno spesa pubblica e meno burocrazia vuole dire ridurre il peso dello Stato nell’economia e nella società. È la migliore ricetta per combattere gli sprechi e la corruzione e per riattivare uno sviluppo solido e duraturo.

RIDOTTI I COSTI DELLA POLITICA E DEI DIRIGENTI PUBBLICI

È il tempo della responsabilità. Per questo la manovra elimina gli enti inutili, riduce gli stipendi dei politici, dei magistrati e degli alti dirigenti pubblici, taglia i costi dei ministeri del 10% e quelli per le auto blu del 20%, del 10% il finanziamento ai partiti. A Regioni, Province e Comuni è chiesto di ridurre le spese meno produttive, che sono ancora tante.

UN ATTO DI RESPONSABILITÀ PER I DIPENDENTI PUBBLICI

Con il blocco degli aumenti contrattuali, il governo chiede un atto di responsabilità ai dipendenti pubblici, perché:

Negli ultimi dieci anni i loro redditi sono aumentati più di quelli dei dipendenti privati: +42,5% contro il +24,8% dei privati.
Hanno la garanzia del posto di lavoro: non possono essere licenziati per chiusura dell’attività, non rischiano la cassa integrazione né la riduzione di stipendio.
FISCO PER LO SVILUPPO

reti di imprese: nuovi vantaggi fiscali,amministrativi e finanziari
detassazione premi di produttività fino a 40.000 euro di reddito
regime fiscale europeo per le imprese straniere che investono in Italia
zone a burocrazia zero per il Sud
fiscalità di vantaggio per il Sud.

LA “LEGGE BERLUSCONI”PER LA LIBERTÀ D’IMPRESA

Per avviare una attività imprenditoriale, commerciale o artigianale è sufficiente una semplice segnalazione certificata di inizio attività (Scia). L’attività può iniziare il giorno in cui si presenta la Scia. Il governo entro un anno rivedrà il sistema degli oneri amministrativi che gravano sulle imprese, per eliminarli dove superflui o ridurli sensibilmente per le piccole e medie imprese, secondo il principio di proporzionalità.
La Scia non è sufficiente solo nei casi in cui sussistono vincoli ambientali o paesaggistici e per gli atti rilasciati dalle amministrazioni preposte alla difesa nazionale, alla pubblica sicurezza, all’immigrazione, all’asilo, alla cittadinanza, all’amministrazione della giustizia, all’amministrazione delle finanze.

SEMPRE PIÙ DURI CONTRO L’EVASIONE FISCALE

Fattura elettronica per importi superiori ai 3.000 euro
Pagamenti in contanti fino a 5.000 euro
Nuovo redditometro, in base al reddito familiare e al territorio di residenza
Controlli sulle imprese sempre in passivo e su quelle che aprono e chiudono l’attività entro un anno
Ritenuta del 10% a titolo di acconto fiscale sui bonifici effettuati a favore delle aziende che eseguono interventi di ristrutturazione e di risparmio energetico
Stop alle compensazioni fiscali per chi è in debito con lo Stato Iscrizione al catasto per i cosiddetti “immobili fantasma”, mai denunciati al fisco
Pensioni di invalidità: altre 250.000 verifiche nel 2011 e 2012.
PENSIONI: IL NOSTRO SISTEMA È ORA STABILE E SICURO

Senza alcun conflitto sociale, due misure contenute nella manovra hanno messo definitivamente al sicuro il sistema pensionistico italiano:

Dal 2015, ogni tre anni, l’età pensionabile verrà adeguata alla speranza di vita
Dal 2012 le dipendenti della pubblica amministrazione andranno in pensione a 65 anni, come gli uomini.

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