Il mais transgenico fuorilegge non passerà. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e non la Monsanto. Chi sono i padrini italiani della Monsanto? Qualcuno sa rispondermi?
dal blog di Paolo Papillo. “di Silvia Nulli. TG5-sera ha intervistato Giorgio Fidenato, autore della coltivazione a mais transgenico fuorilegge in provincia di Pordenone. Questo signore, rivendica la libertà di coltivare transgenico – dando dei “nazi-comunisti” agli attivisti di Greenpeace che si sono introdotti nel campo per impedire la contaminazione delle coltivazioni vicine – omettendo di dire che il primo a violare la legge, seminando mais transgenico (“marcato” Monsanto) sui campi di sua proprietà, è stato lui. Infatti la legge italiana vieta di effettuare coltivazioni transgeniche nel territorio nazionale, se non espressamente autorizzate. Nell'intervista a TG5 rincara la dose, affermando che è il ”mercato” che chiede il transgenico: il 28% di un ipotetico campione di consumatori si sarebbe dimostrato d'accordo. Una fetta di mercato non trascurabile, quindi… Insomma, a lui e alla sua associazione non gliene frega nulla della salute pubblica – delle leggi men che meno. Quello che interessa a questa gente sono solo il “dio mercato” ed il “dio denaro”: ovvero poter disporre di consumatori (ben 18 milioni di italiani inconsapevoli, stando alle statistiche) disposti ad ingoiare OGM senza battere ciglio, di modo che i coltivatori dei prodotti transgenici possano trarre guadagni ben maggiori rispetto a quelli ottenibili con le coltivazioni tradizionali! Il tutto mentre viene compromessa l'integrità delle altre colture, in particolare quelle biologiche, con grave minaccia per la bio-diversità. Certo che, in base a un siffatto ragionamento, potrebbe anche essere conveniente legalizzare – che so io- la pedofilia… Senz'altro si troverebbe un mercato di affezionati consumatori…”