Risparmiatemi la morale e non voglio votare….di Massimiliano Ruggiero

Sì, va bene, posso anche sentirmi Di Pietro che parla di questione morale. Morale, penale, moralità: chiacchiere da politici. L’anarchia del potere è sempre stata più forte della volontà popolare. E la cosiddetta questione morale torna in primo piano. E i politici si divertono mentre tante famiglie sono in difficoltà. Ma chi se ne frega di Di Pietro che narra di p2, p3 e questione morale addirittura. Se poi c'è il tizio al bar che affoga la sua inadeguatezza nel bicchiere e, incapace di rubare “bene” come loro, quando legge le ultime dichiarazioni sul corriere sbraita al vento, biasimandoli di essere dei vermi non al di sopra degli altri vermi. Perché a chi lavora da comune mortale, nonostante i proclami e le riforme che sfornano i governi, non viene mai in tasca niente. Poi c’è il problema che basta aprire un giornale per rendersi conto che sono sempre di più le fabbriche e i negozi che chiudono le serrande per non riaprirle il dì successivo. Mondo precario. A chi domani forse è senza lavoro non gliene frega delle chiacchiere da politici. Basta con le solite parole. Demoliamo la snaturata scala di valori che fin qui ci ha condotti. Sempre a un passo dal baratro. Moralisti pronti a spingere qualcuno per vedere quanto è profondo l’anfratto. Rifiuto lezioni di moralità da Socrate come dagli anacoreti, figuriamoci dai politici. Erroneamente a volte si è portati a credere che nelle vicende politiche sia custodita una qualche verità che non sia menzognera o sostanzialmente inutile. Ora come ora non mi aspetto nemmeno nuove concezioni, o la ristampa di qualche vecchio metaracconto best-seller, ma solo che mi risparmiate le vostre parole. Si può provare ad abbandonarsi alla cecità quando non si ha più voglia di vederli sorridere nei salotti televisivi; si può fare a meno di sentirli tappandosi le orecchie, ma non si può evitare di respirare, e c’è nell’aria un odore malsano. Sicché non c'è niente di nuovo oggi, come non c'era niente di buono ieri. Sempre tutti moralisti (eppure la nausea viene), deve essere una sorta di eterno ritorno. Ci sono delle problematiche fondamentali che si ripresentano continuamente. È viscida morale di mani unte e ipocrite che si ripresenta puntuale, infinite volte. Tutti moralisti, giudici, garantisti, filosofi, perbenisti, illuminati, magistrati, militanti, showman e showgirl che hanno capito il senso della vita, tanto da sacrificare il breve tempo a disposizione di una vita per guidare le vite di noi-altri. Rigetto lezioni di moralità siano esse pronunciate a destra che a manca. Socrate sapete, parlava di morale e come tutti nella Grecia antica cavalcava bambini. Giurò anche sulle leggi della Grecia del tempo, poi le infranse, lo accusarono di blaterare un tantino troppo e così lo ammazzarono. I compagni di S. lo avrebbero aiutato ad evadere ma S. aveva giurato, e preferì incontrare la morte piuttosto che infrangere le leggi di Atene. Poteva salvarsi ma volle alla fine convertirsi al narcisismo e tirare le cuoia come un martire. Nessun politico nostrano sarebbe pronto a tanto, ma badate bene che come io non sono in grado di discutere concretamente di morale, nemmeno Socrate era in grado di fornirci esempi di valore. C’è che la morale continua a colpire, a fare danni. Gente che si nasconde dietro a un dito e fa più danni con il perbenismo che con le cattive azioni. È sempre la stessa storia e io della morale dell'elite parlamentare vorrei tanto farne a meno. L'unico modo sarebbe non votare, non legittimare il potente, renderlo impotente, delegittimare l'arroganza del potere, dei cannoni dei rossi e dei blu. Lasciarli soli, tirarsi fuori. Un voto in meno è in grado di affermare il mio dissenso, nessun voto renderebbe inermi gruppi interi di affaristi di palazzo. Provate a immaginare un politico senza voti, non è niente, zero. Provate a pensare a 700 individui in giacca e cravatta, candidati tristi mai eletti, ex parlamentari senza più voti, ridotti ad essere un nome sulla carta da riciclo dei volantini a colori. Il tempo si arresterebbe un attimo e l'aria sarebbe diversa, senza la puzza, almeno per un momento.

Massimiliano Ruggiero

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