di Luigi De Santis*
Qualcuno predisse una turbolenza, rassicurando tutti che però sarebbe stata solo una di quelle passeggere, che non lasciava traccia. E’ sotto gli occhi di tutti che invece così non è stato. Abbiamo avuto dei giorni certamente concitati in cui, ne sono certo, alcuni tra coloro che nel segreto dell’urna avevano barrato il simbolo del Pdl, si sono posti degli interrogativi sull’utilità di una rottura in questo momento delicato per il Paese. Tra gli elettori che si sono posti questa domanda vi sono senza dubbio molti imprenditori di ogni livello e di ogni latitudine. Alcuni di questi avranno forse anche pensato – di primo impatto – che a prescindere dalle beghe interne al partito, non era opportuno rompere adesso e con queste modalità, dando anche credibilità ai teoremi che vedevano i cosiddetti finiani pronti dietro l’angolo a far cadere il governo, con ricadute terribili sulla situazione economica della nostra nazione. Così non è stato e ne prendiamo atto: la lealtà del nuovo gruppo parlamentare “Futuro e libertà per l’Italia” relativamente agli impegni presi con gli elettori non si discute. Questo deve rassicurare anche tanti imprenditori che come me hanno a cuore la sorte delle loro imprese e del sistema Italia. A mente un po’ più fredda, si può stare più tranquilli anzi essere addirittura più fiduciosi. Un chiarimento tra le due anime del Pdl era doveroso e la chiarezza che ne deriverà non può che far bene all’Italia intera e al tessuto economico generale. Adesso ognuno nel rispetto dei propri ruoli e con la propria sensibilità politica potrà con maggior chiarezza portare avanti iniziative in campo economico che siano veramente di sostegno alle imprese. Come fare? Innanzitutto ascoltandoci: la proposta di Gianfranco Fini di convocare gli Stati generali dell’economia va sicuramente in tal senso. Solo ascoltando le voci dell’imprese potremo fare qualcosa di veramente costruttivo, insomma fare per una volta veramente “sistema”. Noi imprenditori attendiamo con fiducia che ciò possa realmente accadere e siamo pronti a interagire con i soggetti politici. Visti che questi sono i propositi iniziali siamo fiduciosi, per non dire sicuri, che Generazione Italia potrà dare il proprio valido contributo.
*Consigliere Giovani Ance Bari