PAGANICA, DISTRUTTA DAL TERREMOTO, HA LA SUA NUOVA CHIESA

La bella struttura in legno costruita con i fondi raccolti in Val Rendena (Trento) e a Bergamo

di Goffredo Palmerini

L’AQUILA – Di certo un bel fine settimana per Paganica, la più popolosa frazione dell’Aquila con i suoi settemila abitanti, il vasto centro storico quasi completamente distrutto dal terremoto del 6 aprile 2009 ed i centri che con essa costituiscono la X Circoscrizione comunale – Onna, San Gregorio, Tempera, Bazzano e Pescomaggiore – diventati icone stesse del dramma, per numero di vittime e disastrose conseguenze del sisma. Eppure, l’Italia più bella – non certo quella del degrado politico e morale che intristisce il tempo che viviamo, ma quella della solidarietà e dell’amicizia – ha saputo regalare ancora il sapore dolce e sincero della festa e tante emozioni ad un’intera comunità, rimasta priva del suo luogo più alto d’aggregazione spirituale. Per la verità, dei suoi luoghi di culto Paganica ne aveva avuto quasi superstiti, per ironia della sorte, i due più antichi: il santuario della Madonna d’Appari, impianto del XIII sec. e successive integrazioni, con l’interno affrescato a meraviglia da maestri abruzzesi del Quattro-Cinquecento, e la magnifica basilica romanica di San Giustino, edificata a cavallo tra l’VIII e il XII secolo, con preziosi reperti lapidei e colonne, relitti di preesistenti templi pagani. Le due chiese, nei mesi scorsi messe in sicurezza e curate nelle loro ferite più evidenti, hanno assicurato fino a qualche giorno fa un provvisorio servizio, sebbene per capienza insufficienti alle esigenze d’una comunità resa ancor più numerosa dall’arrivo di nuovi abitanti nelle due new towns del Progetto C.A.S.E. – ben 29 palazzine su piastre antisismiche – che ospitano migliaia di sfollati dell’Aquila, oltre che di Paganica. Le altre chiese paganichesi tutte gravemente compromesse dal sisma: dalla parrocchiale di Santa Maria Assunta con l’originale balconata sulla facciata, alla settecentesca chiesa della Concezione, squarciata, le cui immagini fecero il giro del mondo su giornali e tv, all’imponente e lesionata chiesa di Santa Maria del Presepe o del Castello, erta sul colle, alla chiesa frantumata di Sant’Antonio, alla malmessa chiesa della Madonna del Carmine, del monastero delle Clarisse, dove sotto le macerie la madre badessa restò vittima.

Il 30 luglio, però, finalmente è stata gran festa per l’inaugurazione della nuova chiesa, con l’ampia sua navata, più rispondente alle dimensioni della comunità parrocchiale. Davvero una gran bella struttura, architetture in legno, volta appena ogivale e sommità con una lunga fessura di luce verso il cielo, raffinato il design e particolari d’arredo assai curati. Sono arrivati in massa, dal Trentino e da Bergamo, gli amici che prontamente raccolsero il messaggio d’aiuto, l’aspirazione ad un luogo spirituale di raccoglimento e di culto, sicuro e capiente. Era stato appunto uno dei primi gesti di amicizia e solidarietà, fatto germogliare dalla testimonianza di don Ivan Maffeis, venuto tra noi una settimana dopo il sisma da Pinzolo, splendida cittadina in provincia di Trento, che condivide con Paganica un forte rapporto di gemellaggio tra Gruppi Alpini, estesosi pienamente alle due comunità. Il sacerdote aveva raccolto il grido di dolore dei paganichesi, nei giorni di lunedì e martedì di Pasqua, festività di San Giustino Patrono e Maria SS. D’Appari, nella tensostruttura che fungeva da chiesa nella tendopoli del Campo 3, allestita dalla Protezione Civile di Trento. Al suo ritorno a Pinzolo ne aveva parlato con alcuni collaboratori e con il sindaco, William Bonomi, ed era subito cominciato il tam tam con gli altri sindaci della Val Rendena, per raccogliere adesioni pari all’onerosità dell’impegno che ci si accingeva ad assumere.

D’altra parte, il Trentino aveva dato una tra le prove più generose di prontezza e d’efficienza nel soccorso alle popolazioni terremotate. Era giunto in forze a Paganica già nella tarda serata del 6 aprile, con la sua Protezione Civile – 180 Vigili del Fuoco con numerosi mezzi ed attrezzature – piazzandovi il proprio campo base nella chiusa di Villa Dragonetti de Torres. Nella mattinata dell’8 aprile era già a Paganica il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, con il capo della Protezione Civile provinciale, Raffaele De Col, e con loro il sindaco di Pinzolo, William Bonomi, con il comandante della Polizia Municipale, Loreto Leone, un paganichese da anni trapiantato nella cittadina turistica trentina. Il presidente Dellai, quella stessa mattina, aveva preso contatti all’Aquila con il capo della Protezione Civile Nazionale, Guido Bertolaso, e con la Municipalità aquilana, assicurando la più ampia disponibilità nei soccorsi e nell’emergenza, come in effetti poi è avvenuto. E tuttavia, oltre a questo, la Provincia Autonoma di Trento ha dato una prova straordinaria di qualità, generosità, dedizione ed efficienza negli aiuti alle popolazioni e nella realizzazione di opere che mai potremo dimenticare. Come non è possibile dimenticare la grande massa di volontari trentini che si sono alternati a Paganica durante i mesi dell’emergenza, per tutto il 2009, unitamente alle unità operative delle Regioni Umbria e Lombardia che con i relativi volontari hanno gestito altrettanto egregiamente altri due Campi di tendopoli, e infine la struttura operativa della Sezione Abruzzi dell’ANA, guidata dal gen. Antonio Purificati, che con gli alpini di tutti i gruppi abruzzesi ha assicurato il perfetto funzionamento della tendopoli del Campo 4.

Ma veniamo ora alla toccante cerimonia inaugurale della nuova chiesa, dedicata agli Angeli Custodi, forse non solo quelli in cielo, ma anche simbolicamente tutti quelli in terra che ci sono stati accanto nel dopo terremoto. Ricolma d’autorità e cittadini commossi per l’evento, è toccato al parroco di Paganica e direttore della Caritas diocesana, don Dionisio Rodriguez, dare il saluto d’accoglienza ai tanti ospiti trentini e bergamaschi, in una giornata attesa e particolare per la comunità paganichese. Il testimone degli interventi è passato poi di mano in mano, con testimonianze sobrie e dense d’emozione. Il primo contributo è stato di Lia Beltrami, assessore alla Solidarietà internazionale e Convivenza della Provincia Autonoma di Trento. Scrittrice e regista cinematografica, l’assessore provinciale trentina è persona di profonda sensibilità. Ormai conosciuta da tutti, all’Aquila e nei paesi del cratere è diventata di casa. Presente innumerevoli volte nei momenti più significativi del post-sisma, spicca la sua affabilità ed il tratto semplice ed immediato del carattere, come particolare è la sua attenzione specie verso i temi sociali.

L’assessore Beltrami ha ricordato l’incipit dell’opera, i propositi subito emersi in Val Rendena e la sua prima visita a Paganica: “Il 10 luglio 2009 ci fu il mio primo incontro con i paganichesi nelle tendopoli. Il clima era pesante. Ci impegnammo a costruire una chiesa, come abbiamo fatto anche a Cansatessa, Coppito, Onna e Barisciano. Ma la realizzazione di Paganica – ha tra l’altro aggiunto la Beltrami – è stata la più complicata, anche per la dimensione di questo complesso. Non è una chiesa che compete con la vostra parrocchiale, che sarà certamente restaurata, ma in futuro diventerà una struttura d’aggregazione al servizio della comunità. Abbiamo collaborato a realizzarla con lo spirito di chi tende la mano ad un amico in difficoltà. L'amicizia tra Pinzolo e Paganica era precedente al sisma, con il gemellaggio tra i gruppi alpini. Ora si rafforza. Oggi per me è una soddisfazione grandissima, perché questa chiesa è molto bella, come stupendo è il crocefisso sull’altare, opera dell’ebanista Carlo Caola.”

Dell’amicizia tra le due comunità ha parlato il sindaco di Pinzolo, William Bonomi, intervenendo anche a nome degli altri sindaci della Val Rendena presenti, in rappresentanza dei comuni di Carisolo, Giustino, Massimeno, Caderzone Terme, Strembo, Bocenago, Spiazzo, Pelugo, Vigo Rendena, Daré e Villa Rendena, che con Pinzolo hanno sostenuto il finanziamento di gran parte dell’opera, cui si sono aggiunti la Cassa Rurale di Pinzolo e Spiazzo, la Masé Termoimpianti di Strembo, la Curia Arcivescovile di Trento, e infine la Caritas di Bergamo, che ha contribuito a sostenere lo sforzo finanziario per il completamento del complesso. Il sindaco Bonomi ha voluto anche richiamare, con un encomio, l’architetto trentino Sergio Giovanazzi (progetto preliminare) e l’ing. Massimo Caola di Pinzolo (progetto esecutivo e direzione lavori), come pure l’impresa costruttrice dell’opera, la ILLE Prefabbricati di Pieve di Bono (Trento).

Il direttore della Caritas diocesana di Bergamo, don Claudio Visconti, nella sua testimonianza ha espresso la gioia d’essere stati chiamati a compartecipare alla realizzazione del tempio, cui la sua città ha risposto con generosità, attraverso donazioni di singoli e imprese. Il saluto delle istituzioni è stato portato dall’assessore Leonio Callioni, per la Città di Bergamo, e dall’assessore Fausto Carrara, per l’Amministrazione Provinciale, che hanno ringraziato per il particolare calore degli abruzzesi, come del desiderio di stare accanto alle popolazioni con ulteriori attenzioni, specie verso i giovani. Ne è prova la posa della prima pietra, poi avvenuta nel pomeriggio, d’un palazzetto dello sport a Paganica, finanziato dalla comunità di Bergamo. Il presidente della Camera di Commercio, Paolo Malvestiti, ha sottolineato la vicinanza delle attività economiche bergamasche al popolo aquilano, così duramente colpito. Il saluto delle istituzioni aquilane è stato espresso dal presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, lieto del triangolo di solidarietà stabilitosi fra Trento, Bergamo e L’Aquila anche per sostenere altre iniziative comuni, mentre il vice sindaco dell’Aquila, Giampaolo Arduini, ha portato il saluto della Municipalità agli ospiti, con numerosi riferimenti a gesti di vera e solidale amicizia verso la Città, che gli aquilani serberanno sempre nel cuore.

E’ quindi iniziata la cerimonia religiosa, con la concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo dell’Aquila, mons. Giuseppe Molinari, affiancato dal Vescovo ausiliare, mons. Giovanni D’Ercole, dall’Arcivescovo di Trento, mons. Luigi Bressan, e dal Vicario Generale della diocesi di Bergamo, mons. Davide Belucchi. Nell’omelia di mons. Molinari e nelle parole espresse da mons. Bressan e mons. Pelucchi a conclusione della santa Messa è risuonato il valore dell’amore e della solidarietà come specchio d’una umanità migliore, quale quella vista all’opera durante la dolorosa prova che le popolazioni dell’aquilano hanno sofferto con il terremoto del 2009. A conclusione della cerimonia, a nome della comunità paganichese, il presidente della X Circoscrizione, Ugo de Paulis, ha ringraziato la Provincia di Trento per l’assistenza resa alla popolazione e per l’assidua presenza sul territorio anche nella realizzazione di altre importanti opere, quali la Scuola Media e il Centro medico di Paganica, e, con i fondi della Croce Rossa Italiana, la costruzione delle case della nuova Onna, accanto al paese distrutto. Quindi ha ringraziato uno per uno i dodici comuni della Val Rendena, gli sponsor trentini e bergamaschi, le istituzioni pubbliche, le diocesi di Trento e Bergamo, per aver tutti sostenuto la realizzazione della bella chiesa, circa trecento mq. coperti, con l’annesso parco giochi per bambini adiacente alla struttura. Gratitudine anche per il centro sportivo del quale si avvia la realizzazione, grazie agli amici della Caritas di Bergamo. A tutti, in segno di riconoscenza, il presidente della Circoscrizione di Paganica ha consegnato un artistico omaggio con immagini e simboli del luogo. La manifestazione inaugurale si è poi conclusa con un’agape fraterna, approntata dai volontari del Nucleo di Protezione Civile del Gruppo Alpini di Paganica. Non saranno mai sufficienti ed adeguate le parole per ringraziare di tanta generosità, fatta non solo di opere, ma anche di affettuose attenzioni verso la popolazione paganichese. La cittadina gemella di Pinzolo, perla della Val Rendena dove il turismo estivo ed invernale è una delle voci più marcate della propria economia – basti citare la frazione di Madonna di Campiglio – ha offerto alle famiglie paganichesi colpite dal sisma numerose settimane d’ospitalità gratuita nelle sue strutture alberghiere, per oltre quattrocento presenze nel 2009, sopra tutto bambini e ragazzi. Un’accoglienza replicata anche da altri centri del Trentino verso le popolazioni del cratere, organizzata in collaborazione con la Provincia Autonoma, che segnala il significativo contributo di solidarietà delle popolazioni trentine verso gli Aquilani, quasi a risaltare la particolare affinità tra gente di montagna.

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