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Sanità : i pericolosi tagli della manovra

Autore Antonio Palagiano

Blocco del turn over (negato sui media dai Ministri Tremonti e Fazio, ma di fatto presente nel testo del provvedimento), licenziamento del 50% dei precari della sanità (e parliamo di circa 12mila lavoratori), contenimento della spesa sanitaria e farmaceutica attraverso un taglio di 600 milioni di euro alle casse regionali, penalizzazione crudele ed ingiustificata di tutti i cittadini infettati da trasfusioni e vaccinazioni obbligatorie sbagliate. Questo il riassunto dell’intervento che la manovra finanziaria, votata ieri alla Camera, opera sulla sanità italiana. Un taglio netto alle risorse umane ed economiche di un settore già in grandissima crisi. Un’azione atroce nei confronti di una categoria di persone che avrebbe bisogno di essere tutelata e che invece viene maltrattata dallo Stato e da questo Governo: gli emodanneggiati.
Contro questi interventi, che ritengo inefficaci a risolvere la crisi economica italiana e soprattutto ingiusti nei confronti dei cittadini e del loro diritto alla salute, ho presentato un ordine del giorno – accolto coma raccomandazione – in cui chiedo al Governo italiano di fare luce sui molti punti oscuri della manovra in materia sanitaria e soprattutto di trovare presto il modo di contenere i danni che questo provvedimento finanziario inevitabilmente arrecherà al nostro Paese, ai cittadini, alla Sanità pubblica italiana.
Riporto il video ed il testo del mio intervento alla Camera dei Deputati.

Testo dell'intervento

Signor Presidente, il 21 luglio il Ministro dell'economia Tremonti ha dichiarato che lo sciopero dei medici ospedalieri, che hanno manifestato qui fuori a Montecitorio, era uno sciopero inutile, in quanto la manovra correttiva non prevedeva il blocco del turnover come invece dichiarato dei medici. Il giorno successivo il Ministro Fazio ha avallato queste dichiarazioni, dicendo che era una invenzione del centrosinistra.
Si tratta di 20 mila medici che non sono stati sostituiti, non sono sostituiti e non saranno sostituiti: medici che sono andati in pensione, medici che hanno abbandonato il sistema sanitario nazionale a favore delle strutture private, medici che sono deceduti. Si tratta di 20 mila medici che non saranno rimpiazzati. La manovra finanziaria non prevede di mantenere questi medici.
Abbiamo delle perplessità su queste affermazioni che hanno spontaneamente reso il Ministro dell'economia e il Ministro della sanità e siamo molto preoccupati per il taglio che sicuramente ci sarà del 50 per cento dei precari. Si tratta di altre 12 mila unità fra medici e infermieri che garantiscono attualmente i servizi di pronto soccorso, l'emergenza e che si trovano a gestire un punto così cruciale della sanità. Altri 6 mila saranno mandati a casa.
Ricordo che nelle carceri vi sono 5500 medici. Ebbene, di questi 5500 medici, 5 mila sono precari e verranno anch'essi falcidiati da questa manovra. Pertanto, l'assistenza sanitaria nelle carceri italiane, che già lascia moltissimo a desiderare, sarà stravolta da questo provvedimento.
Quindi, l'obiettivo dell'ordine del giorno è quello di fare chiarezza su queste dichiarazioni del Governo e di capire come sarà possibile continuare a garantire ai cittadini l'assistenza sanitaria. Tagliare medici e infermieri significa infatti allungare le file di attesa negli ospedali, che già sono molto lunghe, significa quindi rallentare e significa anche discontinuare la terapia.
Sempre in questo provvedimento, infatti, e sempre per il taglio dell'assistenza sanitaria – in questo caso, i farmaci – 600 milioni di euro saranno a carico delle regioni. Il Governo ha detto, anzi, ha imposto all'Agenzia italiana del farmaco di individuare tutti quei farmaci che possono essere impiegati a domicilio, non solo negli ospedali, e ha detto: adesso questi farmaci ve li comprate voi direttamente.
Abbiamo delle forti perplessità circa le conseguenze sulla continuità terapeutica per malattie gravi come l'AIDS, come il cancro. Quali saranno le conseguenze sui cittadini che dovranno effettuare queste terapie a casa? Ovviamente ci saranno rischi di sovradosaggio, di sottodosaggio, di effetti collaterali: una cosa è se tali problemi si verificano presso le strutture ospedaliere, altra cosa è se si verificano direttamente a casa. Come poter far fronte a queste conseguenze?
Sono stati previsti dei tagli anche per gli indennizzi previsti dallo Stato per chi è stato vittima di vaccinazioni obbligatorie, di trasfusioni andate a male, di somministrazione sbagliata di emoderivati, di incidenti contagiosi, ad esempio in sala operatoria, dove alcuni cittadini sono stati infettati da malattie virali come l'epatite B, l'epatite C, l'AIDS.
Insomma, abbiamo una serie di perplessità su questa manovra finanziaria, su questo altro aggiustamento, che ha imposto il ministro Tremonti. C'è sì molto da razionalizzare, c'è molto da aggiustare, ma credo che il diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione vada in ogni caso garantito.
Secondo i conteggi, il comparto della sanità sarà tagliato per una cifra enorme, un miliardo e 200 milioni di euro soltanto per l'anno che verrà, e crediamo che questo taglio purtroppo coinciderà con una riduzione dell'assistenza ai cittadini.
Chiediamo di esplicitare con chiarezza se ci sarà o meno questo blocco del turnover, di contenere i tagli del 50 per cento dei precari – abbiamo anche spiegato perché -, di verificare se i tagli del comparto sanità siano compatibili con il Patto per la salute, che prevede gli adeguamenti tecnologici e strutturali dei nostri ospedali, di rifinanziare il fondo per le non autosufficienze e di prevedere, infine, delle forme di vigilanza, affinché il passaggio dall'ospedale alla farmacia non comprometta la continuità terapeutica e rischi di somministrazione.

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