Le osservazioni critiche della Piredda sul nuovo codice della strada

La responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti commenta le misure del Ddl approvato ieri e aggiunge: “Alle nuove norme stradali dovrebbero seguire migliorie al sistema viario nazionale, che oggi è vergognoso”

“Era indispensabile affrontare il problema oggettivo dei troppi incidenti stradali che ogni anno in Italia causano centinaia di morti, perciò mi auguro che il nuovo codice della strada vada innanzitutto in questa direzione. Naturalmente al giudizio positivo per alcuni aspetti ne segue uno negativo per altri provvedimenti adottati”. È con questa riflessione che la responsabile per i Trasporti dell’Italia dei Diritti, Maruska Piredda, ha aperto il suo intervento sul via libera definitivo del Senato al nuovo codice della strada, che verrà applicato già a partire dall’imminente esodo estivo. Previsto un giro di vite relativo soprattutto alle norme anti-alcol: divieto assoluto di bere per i neo-patentati da meno di tre anni e per gli autisti di professione (tassisti, camionisti, conducenti di mezzi pubblici); sanzioni fino a 2000 euro per chi è sorpreso a guidare con un tasso alcolemico tra 0,5 e 0,8 g/l; per chi va oltre 1,5 g/l c’è ritiro immediato della patente, sospensione e multa fino a 6000 euro, arresto da sei mesi a un anno e, in caso di incidente provocato, si dispone il raddoppio della pena e la revoca della patente per 5 anni; divieto per i locali di vendere alcolici dalle 3 di notte fino alle 6 del mattino, inoltre gli esercenti dovranno munirsi di etilometro da mettere a disposizione dei clienti.

“Trovo giustissime, trattandosi anche di aspetti etici, tutte quelle norme che prevedono sanzioni pesanti per chi trucca i motori di minicar e motorini, per chi supera i limiti di velocità consentiti, per chi non usa cinture e appositi seggiolini per i bambini”, ha sottolineato la Piredda , riferendosi ad alcune misure del pacchetto sicurezza stradale contenute nella nuova legge. Poi, in merito alla tolleranza zero contro gli alcolici, la Piredda invita a operare un distinguo spiegando che “proibire di bere un solo goccio di alcol a chi guida da meno di tre anni non mi sembra un valido salvavita, non è certo il bicchiere di vino bevuto durante una cena in pizzeria che va punito, quanto piuttosto l’uso smodato di chi eccede nell’alzare il gomito senza controllo alcuno e che dunque merita punizioni esemplari. Mettere tutti sullo stesso piano non appare come la migliore delle soluzioni”.

La titolare del dipartimento Trasporti dell’Italia dei Diritti muove quindi un duro attacco a quella che a suo giudizio è una grave lacuna presente nella riforma stradale: “Io avrei inserito il divieto per i neo-patentati di guidare auto di grossa cilindrata. Trovo una scelta estremamente infelice consegnare macchine veloci nelle mani inesperte di chi non le sa ancora gestire”.

“Questo nuovo codice dovrebbe, inoltre, andare di pari passo con le migliorie strutturali da apportare al sistema viario, soprattutto quello autostradale, del nostro Paese: alcune arterie, già pagate con i soldi dei contribuenti, sono vergognose per dissesto e insicurezza, perciò andrebbero messe a norma per raggiungere non dico gli standard europei, ma almeno livelli decenti”, ha evidenziato ancora la rappresentante del movimento nazionale che fa capo ad Antonello De Pierro.

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