Ad oltre due anni dalla firma dell’accordo tra i due Paesi il governo continua a ritardare la presentazione in Parlamento del disegno di legge di ratifica
Sono trascorsi due anni dalla firma tra l’Italia ed il Brasile di un importante accordo di reciprocità che consentirebbe il trasferimento nei rispettivi Paesi di origine delle persone condannate.
Un accordo atteso dai soggetti e dalle famiglie interessate che tra l’altro alleggerirebbe il carico e gli oneri per la precaria rete consolare italiana in Brasile.
“Ho personalmente sollecitato il governo in più occasioni – ha dichiarato il Vice Presidente del Comitato per gli italiani all’estero della Camera – anche con due specifici documenti: il primo rivolto al Sottosegretario agli Esteri con delega per l’America Latina Enzo Scotti e il secondo indirizzato direttamente al Presidente Berlusconi alla vigilia della sua visita in Brasile”.
“Simili accordi con altri Paesi sono stati, anche recentemente, firmati – aggiunge il parlamentare eletto in America Meridionale – come ad esempio quello con la Repubblica Domenicana; non comprendiamo quindi il perché del ritardo della presentazione da parte del governo di una legge di ratifica che oltre ad andare incontro ai diritti dei detenuti ridurrebbe costi e oneri per l’amministrazione di una rete consolare già vicina al collasso”.