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Narcos messicani: otto vittime decapitate

La guerra tra narcos in Messico non è mai finita. Stamane, svegliandosi, gli abitanti della periferia di Torreon – cittadina dello stato di Durango, nord del Messico – hanno trovato sui loro marciapiedi otto teste decapitate. L’identità delle vittime non è ancora stata ricostruita e non sono ancora stati rinvenuti nemmeno i corpi. Quello che si sa è che le teste appartengono a otto uomini di età tra i 25 e i 30 anni. Le teste sono state abbandonate, non a caso, in posti differenti della città.

Solo due settimane fa, proprio a Torreon, un commando aveva freddato 17 giovani che si trovavano a una festa. Nei mesi precedenti, sempre nella stessa zona si erano verificati altri due episodi simili: scariche di proiettili su ragazzi in festa. Tutto questo accade nel triangolo tra Torreon, Gomez Palacio e Ciudad Juarez, a cavallo tra i due stati di Durango e Coahuila, crocevia del traffico internazionale di droga.

Pochi giorni fa il portavoce del procuratore generale aveva dichiarato che i bossoli rinvenuti sulla scena della strage di Torreon del 15 luglio, e delle altre due stragi di Ciudad Juarez del 30 gennaio e di nuovo di Torreon del 31 gennaio, corrispondevano a quelli dei fucili delle guardie del carcere di Gomez Palacio. La ricostruzione degli investigatori ha portato a formulare l’ipotesi che il commando artefice di queste stragi, commissionate dai cartelli della droga, è composto da detenuti della prigione di Gomez Palacio, ai quali veniva permesso di uscire notte tempo e compiere i massacri con le armi dei propri secondini, per poi tornare, finito il compitino, a dormire in cella. La direttrice della prigione è stata arrestata domenica 25 con l’accusa di favoreggiamento. Con lei sono indagati altri due funzionari del penitenziario

Secondo il ministero della Giustizia messicano, la violenza tra i gruppi che controllano il narcotraffico ha provocato la morte di 7.000 persone dall’inizio dell’anno. Una media di circa mille ogni mese, tra vittime civili, forze dell’ordine e trafficanti di bande rivali.

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