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FEDI (PD): Esistenza in vita: verifica necessaria ma non penalizziamo i più deboli

La verifica dell’esistenza in vita è assolutamente necessaria per garantire l’efficienza del sistema dei pagamenti all’estero. Si tratta di una operazione di controllo che gli Istituti previdenziali, tra cui l’INPS, debbono portare avanti con assoluta precisione e tempestività – scrive l’On. Marco Fedi nell’interrogazione a risposta scritta al Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Credo sia utile porre l’INPS di fronte alle proprie responsabilità, anche se la verifica dell’esistenza in vita è affidata all’Istituto di credito che si è aggiudicato il bando per i pagamenti.
Al Governo chiediamo di prevedere, nelle convenzioni bilaterali, clausole sullo scambio di informazioni, anche se limitatamente alla verifica di esistenza in vita, e comunque di procedere, sempre, alla approvazione di accordi bilaterali sullo scambio di informazioni e sulla verifica dell’esistenza in vita con i Paesi con i quali sono in vigore Convenzioni bilaterali.
Un moderno sistema di pagamento delle pensioni ha bisogno anche di un efficiente meccanismo di verifica della esistenza in vita, un sistema che tenga conto delle esigenze degli utenti, prevedendo ad esempio la possibilità di trasmettere elettronicamente l’esistenza in vita all’Istituto di credito o all’Istituto previdenziale – attraverso terminale consolare oppure a mezzo posta elettronica certificata – per evitare o ridurre i casi di impropria sospensione della pensione o di pagamento differenziato dal normale accredito bancario.
Ma è l’intero sistema di pagamento delle pensioni, affidato dal 1 maggio 2007, tramite apposito bando di gara, all’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), ad aver bisogno di fondamentali modiche e di maggiore trasparenza – conclude l’On. Marco Fedi.

2 agosto 2010

Il testo dell’interrogazione.

Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta presentata da
MARCO FEDI

lunedì 26 luglio 2010,

FEDI, PORTA, BUCCHINO. –
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro degli affari esteri.

Per sapere – premesso che:

la verifica di esistenza in vita è una necessaria operazione di controllo che gli Istituti previdenziali, tra cui l’INPS, debbono portare avanti con assoluta precisione e tempestività,

la verifica dovrebbe avvenire automaticamente attraverso lo scambio di informazioni con gli enti previdenziali e fiscali, nonché gli istituti di credito preposti al pagamento delle pensioni medesime e ogni altra banca dati collegata agli Istituti previdenziali o alla quale i medesimi possono accedere,

la verifica dell’esistenza in vita per i residenti all’estero avviene esclusivamente attraverso l’invio cartaceo di una dichiarazione che deve essere compilata, firmata, autenticata e spedita indietro all’Istituto di credito -:

se non si ritenga opportuno prevedere sempre, nella stipula di convenzioni bilaterali, una apposita clausola sullo scambio di informazioni limitatamente alla verifica di esistenza in vita;
se non si ritenga comunque opportuno procedere alla stipula di accordi sullo scambio di informazioni e sulla verifica dell’esistenza in vita con i Paesi con i quali sono in vigore Convenzioni bilaterali di sicurezza sociale e/o fiscali, tenendo conto delle norme su privacy e riservatezza delle informazioni;
se non si ritenga analogamente indispensabile adottare moderni ed efficienti meccanismi di verifica della esistenza in vita che tengano conto delle esigenze degli utenti;
se non si ritenga utile prevedere la possibilità di trasmettere elettronicamente l’esistenza in vita all’Istituto di credito o all’Istituto previdenziale – attraverso terminale consolare oppure a mezzo posta elettronica certificata – per evitare o ridurre i casi di impropria sospensione della pensione o di pagamento differenziato dal normale accredito bancario.

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