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Dalla parte della legalità : noi stiamo con Granata

di Alessandro Piergentili

Non è perchè siamo di Generazione Italia o perchè siamo finiani. Non è nemmeno perchè ci sta simpatico e stimiamo l’onorevole Fabio Granata. Onestamente ma come si fa a non sottoscrivere le parole di chi ha fatto dell’esempio e dell’azione politica quotidiana un sinonimo della parola “etica”, prima ancora che della parola “legalità”? Soprattutto come si fa a non sottoscrivere quelle parole, da chiunque provenissero. Chiedere che si faccia pulizia all’interno del PDL è lesa maestà? Addirittura si scomodano i probiviri del partito per epurare l’eretico legalitario? La parola probiviri, che deriva dal latino, letteralmente uomini retti, onesti mal si addice a ciò che si chiede loro di fare. Non è possibile che un partito liberale di massa sia diventato così illiberale, tanto da dare l’impressione, sicuramente sbagliata, di attaccare chi si prodiga contro la mafia. Il risultato, però, è quello di isolare chi combatte politicamente, chi cerca di far cultura etica, chi promuove l’azione di una magistratura che non sta sui giornali, ma lavora quotidianamente per combatte un cancro che divora l’economia e la vita sociale e culturale del sud. Il PDL vuole offrire questo spettacolo? Invece di far crescere al suo interno 10,100,1000 Granata, vuole tenersi indagati e altro? Speriamo che la cosa rientri, altrimenti sarebbe il più grande errore politico della breve storia pidiellina. Comprendiamo che per attaccare il leader, in politica si colpiscono i suoi più stretti collaboratori, ma agli occhi dei tanti cittadini onesti questo suonerebbe come un campanello d’allarme.
La reazione di Fini, dei finiani e di Generazione Italia a quel punto sarà politica, come sempre, e da quello che abbiamo potuto apprezzare finora, da queste parti c’è chi di politica se ne intende.

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