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Il Coordinamento delle assistenti familiari : maggiori certezze per il ruolo lavorativo e riconoscimento della sua specificità  nei lavori di cura alla persona

Sabato scorso si è tenuta in Roma la riunione del Coordinamento delle
assistenti familiari.
Il Coordinamento è stato costituito due anni or sono per iniziativa delle
donne, sopratutto immigrate, formate nei corsi di Regione Lazio , Comune e
Provincia di Roma e realizzati dal 2004 ad oggi dall'Istituto Fernando
Santi .
La riunione molto partecipata ha avuto il fine di formulare una analisi
della situazione delle assistenti familiari nel corso del 2010 e di
definirne gli obiettivi prioritari per i prossimi mesi.
Il coordinamento delle assistenti familiari ha sottolineato con critiche
l'inadempienza della Regione che formalmente si era impegnata, l'anno
scorso, in un incontro con una delegazione del Coordinamento a costituire
una commissione congiunta fra Assessorato alla Formazione e Assessorato alle
Politiche Sociali, per i crediti formativi sia purea distanza di diversi
anni dalla definizione del profilo di assistente familiare avvenuta con la
DGR 609 /2007.
Le assistenti familiari chiedono che il riconoscimento di fatto in più
occasioni ribadito, anche per iscritto, sulla coincidenza dei contenuti
didattici dei corsi a 120 ore per la qualificazione di base ex DGR 609/2007
e quelli dei corsi a 120 ore realizzati per conto di Regione Lazio, Comune e
Provincia di Roma sia definitivamente riconosciuta dalla Regione Lazio.
Le assistenti familiari che con la loro formazione voluta e promossa da enti
locali, in alcuni casi sperimentalmente anticipata rispetto ad una
normazione regionale arrivata qualche anno dopo con la DGR 609/2007, hanno
aperto la strada ad una qualificazione del lavoro di cura al domicilio
prima inesistente.
Le assistenti familiari riaffermano il diritto di partecipare ai corsi a 300
ore che la Regione Lazio ha iniziato a bandire, accedendovi secondo criteri
oggettivi e con il riconoscimento del credito formativo di 120 ore.
Il Coordinamento chiede maggiori certezze per il proprio ruolo lavorativo
ed una collocazione contrattuale che ne riconosca la specificità nei lavori
di cura alla persona.
Il Coordinamento ha poi discusso su tre obiettivi importanti:1) la
definizione del profilo nazionale dell'assistente familiare; 2) la
richiesta di una legge regionale su ruolo , diritti e doveri dell'assistente
familiare 3) le possibili modifiche al contratto nazionale di lavoro che
scade a marzo 2011.
Sull'insieme degli obiettivi anche per un articolato approfondimento tecnico
prima della convocazione di una nuova riunione che si svolgerà in autunno,
il Coordinamento si è data alcuni strumenti operativi articolandosi in tre
commissioni di lavoro. Organizzazione; comunicazione; profilo nazionale e
legge regionale dell'assistente familiare.
Il Coordinamento ha anche preso atto, con soddisfazione, della volontà delle
organizzazioni sindacali dei pensionati di riprendere con maggior vigore
contro il lavoro nero l'iniziativa che in alcune regioni, con modalità
efficaci, sta dando risultati importanti.
(coordassistentifamiliari@gmail.com)

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