Benzina buttata sul fuoco

L'immane ondata di caldo sta lasciando sul nostro Paese una prevedibile scia di fiamme e cenere, che interessa vaste zone d’Italia, da Nord a Sud, completamente devastate e in alcune circostanze ormai irrecuperabili. Pezzi di territorio preziosi sotto più punti di vista: per il patrimonio naturale, per il bene della comunità e, in fin dei conti, anche per le casse di uno Stato. Peccato che lo stesso Stato potrebbe finire per favorire, attraverso le sue ultime legiferazioni in materia economica, questo tipo di sciagure. Il maxi- emendamento inserito nella fi- nanziaria conterrebbe infatti un vero e proprio «colpo di spugna con cui si cancella la materia prevenzione incendi». A denunciare con queste parole lo sconcertante risvolto delle strategie tremontiane sono, all’unisono, le organizzazioni sindacali dei nostri Vigili del fuoco: in un comunicato congiunto, Rdb-Vvf, Fp Cgil Vvf, Fns Cisl, Uilvvf e Confsalvvf, sottolineano come il Governo si avvii, con l’approvazione definitiva della manovra finanziaria (prevista alla fine di questo mese) a privatizzare una competenza fondamentale dello Stato, con effetti drammatici sulla pelle della nazione e su quella del corpo nazionale Vigili del fuoco, «scippati da questa decisione, che toglie ulteriori risorse deputate a garantire il soccorso pubblico, dato l’inscindibile legame che esiste con la prevenzione incendi».
L’articolo galeotto sarebbe quello con cui si annullano gli effetti prodotti dall’obbligo per le imprese del Cpi(certificato prevenzione incendi), sostituendolo con una semplice autocertificazione. Se così fosse, si tratterebbe di un ulteriore contraccolpo per l’operato di tutto la categoria, già vittima dei tagli in manovra, definiti dagli interessati «iniqui», e preoccupata per la mancata esigibilità delle risorse economiche previste per legge, che consentirebbero la chiusura del contratto nazionale di lavoro scaduto ormai da 30 mesi. E proprio nei giorni dell’emergenza incendi, i Vigili del fuoco italiani incrociano le braccia, quest’oggi, per far maggiormente sentire la gravità della loro situazione lavorativa, di costante e, sempre più allarmante, emergenza. Quattro ore di sciopero per evidenziare la “svalutazione” compiuta dal Governo nei confronti di una professione fondamentale per la sicurezza nazionale, quella stessa sicurezza che le forze politiche attualmente al potere hanno brandito con forza nella loro campagna elettorale. Alla protesta nazionale di categoria, indetta dalla 10 alle 14, saranno accompagnati, in molte città, momenti d’incontro per spiegare le regioni della mobilitazione e l’effettiva importanza dei Vigili del fuoco per tutta la comunità

Diego Carmignani
TERRA

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