“Davanti alle recenti dichiarazioni fatte dal presidente della Repubblica bolivariana del Venezuela, Hugo Chavez, contro Sua Santità Benedetto XVI, esprimo il più energico rifiuto a un così grossolano e gratuito attacco alla figura del Pontefice. Ogni Nazione e' certamente sovrana nel riconsiderare i trattati bilaterali che la uniscono ad altri attori della comunità delle Nazioni, e la Santa Sede e' certamente un soggetto di diritto internazionale di primaria importanza, ma quello che non si può assolutamente tollerare è la volgarità che arriva all'insulto con la quale il presidente venezuelano si è rivolto al Vicario di Cristo. Il presidente Chavez può infatti non essere d`accordo sul fatto che il Pontefice romano sia il Vicario di Cristo tra di noi, quello che lui chiama un “ambasciatore”. Ma il mandatario dovrebbe tenere in considerazione che la poca delicatezza delle sue parole e l'inopportunità delle stesse feriscono sicuramente la stragrande maggioranza del popolo venezuelano, ampiamente cattolico. La vocazione egemonica del potere è nociva e cercare di zittire voci differenti non è salutare per la vita democratica di una Nazione. In questo caso fanno chiarezza le parole della Conferenza Episcopale Venezuelana (CEV) quando dice “sfortunatamente al sig. Presidente sembra che tutto quello che non va d'accordo con il suo modo di pensare lo considera un attacco personale, o un pensiero politico lontano dalla sua persona. La posizione dei vescovi non e' politica, bensì illuminata dai disegni del santo padre e si basa sull'idea di far luce su tutti i venezuelani”. Lo ha dichiarato il senatore del Pdl, Esteban Juan Caselli, rappresentante di 13 Paesi dell'America Meridionale al Senato della Repubblica Italiana, che include anche lo stesso Venezuela.
