“Ci interessano poco le nuove evoluzioni democristiane. C’è già un partito che ha ottenuto una diretta legittimazione popolare dal 40% degli italiani e sarà quello l’unico contenitore che vorremo trovare in futuro sulle schede elettorali.
C’è una struttura organizzativa che è ancora in fase di rodaggio e sicuramente va migliorata, ma non è minacciando di presentare liste autonome, cosa già ampiamente bocciata dagli elettori alle ultime regionali piemontesi, che si migliora la dialettica interna ad un partito. Per questo restiamo favorevoli ad un coordinamento delle forze cattoliche all’interno del Pdl, ma non vogliamo assistere a scissioni di nessuna maniera. Nel momento in cui si aderisce ad un partito che porta sul logo stesso il nome del Presidente del Consiglio e si viene valorizzati con ruolo dirigenziale da Ministro non si possono presentare liste di altri partiti. Se lo si fa, bisognerebbe prima rimettere il proprio mandato e andarsi a contare e farsi legittimare direttamente dal popolo sovrano”.
Con queste parole l’On.Antonio Mazzocchi, deputato del Popolo della Libertà e Presidente dei Cristiano Riformisti, ha commentato in una nota la nascita di una fondazione di democratico cristiani.
“Il Partito Popolare Europeo ha una ampia delegazione italiana che gli proviene dai gruppi del Pdl e dell’Udc. È naturale che vi sia un dialogo tra questi gruppi che a Strasburgo siedono negli stessi banchi ed è altresì ovvio che una maggiore collaborazione tra tutti i moderati sarà auspicabile per dare più forza al ruolo dell’Italia e del Governo stesso”.