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Eolico, indagati a Roma anche Dell’Utri e Cosentino

Carboni cercò di condizionare i Pm dell'inchiesta sul G8Anche il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri e il sottosegretario all'economia Nicola Cosentino sono indagati a Roma nell'ambito dell'inchiesta sulla cosidetta P3 nata da uno stralcio dell'indagine degli appalti sull'eolico in Sardegna. Dell'Utri e Cosentino sono accusati di associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi sulla costituzione delle associazioni segrete.Cosentino è indagato per l'episodio della candidatura sostenuta dal gruppo di Carboni alla presidenza della regione Campania e per la diffamazione ai danni del governatore della Campania, Stefano Caldoro. Tra gli episodi contestati anche le pressioni alla corte di Cassazione per anticipare l'udienza sulla discussione in merito alla misura cautelare emessa nei confronti di Cosentino dalla procura di Napoli. Pressioni esercitate per conto della presunta associazione segreta da Lombardi nel tentativo di salvare la candidatura di Cosentino alla presidenza della regione Campania.A Dell'Ultri è contestata, tra l'altro, la partecipazione alla cena a casa del coordinatore del Pdl, Denis Verdini, a Roma nel settembre dello scorso anno. Incontro a cui presero parte, oltre al gruppo Carboni, il sottosegretario Giacomo Caliendo, il magistrato, Antonio Martone, il capo degli ispettori del Ministero della Giustizia, Arcibaldo Miller . Le posizioni di questi ultimi sono ora al vaglio degli inquirenti romani. Il nome di Dell'Ultri compare anche tra coloro che avrebbero preso parte a riunioni, svolte a Roma e in Sardegna nel dicembre scorso, con Carboni, Verdini e il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, per gli appalti sull'energia alternativa.Si è inoltre appreso che gli arrestati dalla Procura di Roma, nell'ambito dell'inchiesta stralcio sugli appalti per l'eolico, l'imprenditore Flavio Carboni, l'ex esponente della Dc campana, Pasquale Lombardi, e l'imprenditore napoletano, Arcangelo Martino, intendevano avvicinare anche i magistrati di Firenze che indagavano sul G8 e sugli altri eventi affidati alla Protezione civile. Il dato emerge dall'ordinanza dei provvedimenti di custodia cautelare emessa dalla procura capitolina.Stando a quanto sostengono gli inquirenti il gruppo utilizzava l'associazione culturale “Centro studi giuridici per l'integrazione europea Diritti e Libertà” quale strumento “per acquisire e rafforzare utili conoscenze nell'ambiente della politica e della magistratura”. Tra le iniziative “l'invito al convegno milanese programmato per il marzo 2010 (e poi annullato) rivolto ai magistrati della Procura di Firenze dopo l'esecuzione di alcune misure cautelari ad opera di quell'ufficio, nel mese di febbraio 2010, in relazione ad alcune ipotesi di reato che coinvolgevano rappresentanti della pubblica amministrazione, del mondo politico e dell'imprenditoria”. Il progetto però non andò in porto perchè fu annullato allorchè fallì l'intervento per fare accogliere il ricorso elettorale della lista 'Per la Lombardia' di Roberto Formigoni.Intanto l'ex giudice Antonio Martone scrive al presidente della Anm Palamara.”Leggo tue dichiarazioni – scrive Martone a Palamara – che, nella parte che mi riguardano esigono una risposta anche perché da un magistrato mi sarei aspettato, quanto meno, il beneficio del dubbio”. Martone conferma che il 26 settembre, tre giorni dopo la cena in questione, “dopo un importante convegno in Sardegna sul federalismo fiscale, sono intervenuto, su invito di Pasquale Lombardi, segretario dell' Associazione organizzatrice, ad un incontro con l'on. Verdini per discutere di ulteriori iniziative sul tema. All' incontro sono arrivato verso le 14 e, anche per la non prevista presenza dell' on. Dell' Utri e di Flavio Carboni (che mi sono apparsi a loro volta sorpresi per il mio arrivo), mi sono trattenuto per pochi minuti”. Nella lettera, l' avvocato generale della Cassazione aggiunge: “Soltanto a margine dell' incontro mi venne chiesto – dell' argomento, d' altra parte, in quei giorni si parlava in tutti gli ambienti – un pronostico sull' esito del giudizio della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. Ricordo che, prima di andare via, manifestai l' opinione che probabilmente la Corte ne avrebbe dichiarato l' incostituzionalità”.Domani l'interrogatorio di Ignazio Farris – Verrà interrogato domani dai magistrati di Roma, Ignazio Farris, presidente dell'Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) Sardegna nominato lo scorso agosto dalla giunta guidata da Ugo Cappellacci, e coinvolto nell'inchiesta sugli appalti per l'eolico in Sardegna. Farris è indagato per concorso in corruzione. Proprio la sua nomina, avvenuta secondo l'accusa in modo irregolare e per assecondare le pressioni dell'imprenditore Flavio Carboni, è il motivo dell'iscrizione nel registro degli indagati del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci. Secondo i pm Carboni, arrestato giovedì scorso, voleva un uomo di fiducia in posto chiave per gli appalti e i permessi relativi all'eolico.

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