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Benedetto XVI. Perché non ride?

Siamo cristiani? Ridiamo e stiamo allegri! Pietro Citati, su La Repubblica del 10 luglio, scrive: “Credo che la coscienza del peccato, che colma il cuore di Benedetto XVI, possa essere pericolosa. La vita cristiana non può che essere dominata dalla gioia: gioia di esistere, di vivere, di ridere, di vedere, di passeggiare, di pensare…”. Ma sì. Il cristiano deve chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie, deve stare allegro giacché “Gesù crocifisso è risorto, come egli aveva detto (cf Mt 28, 5-6); e deve fingere di non vedere gli altri milioni di poveri cristi crocifissi nel mondo, gli affamati, gli sfruttati, le donne uccise e maltrattate, i bambini schiavizzati. Non fa niente se il mondo oggi non è quello che Gesù sperava diventasse dopo la sua predicazione e il sacrificio; non fa niente se la Chiesa oggi non è la chiesa che avrebbe voluto Cristo. La vita cristiana deve essere dominata dalla gioia, e non si comprende davvero “la condizione d'inquietudine e d'angoscia, che occupa la mente di Benedetto XVI”. Perché non ride?

Renato Pierri

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