Costituirsi parte civile

Un appello accorato al Comune
(di Massimiliano Cedolia)

Ormai l’accusa ipotizzata dal Pubblico Ministero è chiara e ha fatto finalmente giustizia. Il Giudice dell’udienza preliminare viene invitato a rinviare a giudizio penale i responsabili, a vario titolo, dello stabilimento tessile “Marlane” di Praia a Mare. I reati ipotizzati sono tutti di un certo rilievo: cooperazione per omicidio colposo in violazione della prevenzione degli infortuni sul lavoro che ha cagionato la morte di più persone; cooperazione nel delitto colposo di lesioni gravissime plurime; gestione di discarica non autorizzata adibita a smaltimento di rifiuti pericolosi, consistenti nei fanghi di smaltimento dell’attività industriale contaminati da ammine aromatiche e metalli pesanti; concorso in disastro doloso per il riversamento continuo e ripetuto di rifiuti speciali e pericolosi nei terreni antistanti lo stabilimento industriale, attigui al litorale marino, contaminati da alte concentrazioni di metalli pesanti e sostanze cancerogene pericolose per la salute dell’uomo e per l’intero ecosistema; concorso in omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.
Le parti offese sono a oggi ben 192 persone, manca però ancora il Comune di Praia a Mare, che non si è finora voluto costituire neppure parte civile. È come se, fino ad oggi, i cittadini del nostro territorio non fossero stati anch’essi lesi nei loro affetti (tante persone morte per le lesioni gravissime subite dai loro corpi a seguito dell’inquinamento), nei loro interessi (la mancata bonifica del mare e del sottosuolo comporta rischi e pericoli per la salute e per i nuovi nati), nella loro economia (il danno ambientale incide sull’immagine turistica dell’intera area). Il Comune non ha ritenuto di fare passi, quasi in attesa della Magistratura. Ora il Magistrato ipotizza i reati, ci sono ipotesi concrete, ma il Sindaco non chiede ancora di convocare una seduta speciale del Consiglio, per discutere ed assumere un orientamento in merito.
Sì, tutti cittadini di oggi, ma anche quelli di ieri e di domani (il degrado di certe scorie dura centinaia di anni) sono delle parti lese e devono essere rappresentate in giudizio dal Sindaco di Praia. Per questo Italia dei Valori gli ha indirizzato una lettera aperta, chiedendogli di far convocare urgentemente il Consiglio Comunale per prendere la decisione. Prima che sia troppo tardi, prima del 13 luglio quando il Giudice per le indagini preliminari deciderà. La prevenzione degli infortuni sul lavoro, lo scorretto uso dei materiali residuali della lavorazione, il danno irreversibile alla costa ed al mare gridano vendetta al cospetto di Dio e degli uomini. Vendetta oggi significa giustizia. Nessuna condanna potrà ridarci i morti e nessuna condanna potrà evitarci di subire gli effetti dannosi dei rifiuti speciali e pericolosi. Ma già riconoscere pubblicamente che il danno è avvenuto è tanto, per inaugurare una stagione di bonifiche e di risarcimenti.

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