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MANOVRA: CIOCCHETTI UDC, GOVERNO RISPONDA CON FATTI A MEDIAZIONE POLVERINI

“Quello svolto in questi giorni dal Presidente Polverini può essere definito un ottimo lavoro di mediazione tra il Governo e le obbiettive difficoltà delle regioni come il Lazio che se non cambierà in profondità la manovra finanziaria in discussione al senato si metterà in ginocchio Roma e il Lazio. Non le istituzioni , ma le imprese e le famiglie, producendo recessione e la perdita secca di un punto di Pil. Dopo l’incontro di ieri con il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a palazzo Chigi ci auguriamo che si possa avviare una nuova fase e una concreta apertura del Governo. Per questo sosteniamo e sosterremo con forza l‘azione del Presidente del Lazio che insieme agli altri presidenti si sta battendo per salvare l' economia delle nostre regioni. Soprattutto mantenendo una forte solidarietà tra nord, centro e sud, rifiutando le logiche di divisione del paese. – E' quanto dichiara il Vice presidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti –

“Nello specifico il Lazio vive grosse difficoltà in ambito sanitario dove l'atteggiamento fiscale e assurdo del tavolo nazionale sta rischiando di distruggere i servizi essenziali , non riconoscendo l'evidenza che una riforma strutturale che dobbiamo fare , deve avere il tempo necessario per svilupparsi e certo non si può fare in 67 giorni , cioè da quando il presidente polverini ha iniziato a lavorare. Un Governo responsabile e serio non può pensare che in pochi giorni le nuove amministrazioni possano spazzare via debiti e problemi, anzi dovrebbe fare una seria riflessione sugli errori fatti in tutti questi anni e sulle persone che hanno , da anni , la responsabilità di rappresentarlo nel tavolo nazionale e sulla gestione commissariale.”

“Il combinato disposto tra la manovra finanziaria, il piano di rientro e il federalismo così come sono porteranno alla distruzione del sistema Lazio mettendo in ginocchio l'economia di Roma e del Lazio anche per i tagli sul settore dei dipendenti pubblici e per l'aumento insostenibile della pressione fiscale sulle famiglie e le imprese del Lazio. Non sono un caso i malumori scaturiti dagli aumenti delle tariffe autostradali, una vera mazzata per i pendolari. Non è pensabile che il 55% della manovra sia attribuibile solo ai tagli verso le regioni.”

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