Germania, il futuro dell’energia punta sul vento

Un viaggio nello stabilimento della Enercon, dove si producono 1500 modelli di turbine eoliche all’anno. Le più grandi generano energia per 5mila famiglie. Un settore in pieno boom di produzione

L'aria è quasi ferma alla base della torre eolica piantata tra alberi di mele e di ciliegie, in un fazzoletto di terra, nel bel mezzo della fattoria. Se fossimo in mare non ce ne sarebbe per gon- fiare una vela. Ma su, a 60 metri di altezza, le pale dell’e48 girano sulle nostre teste e producono energia pulita per 600 kW di potenza senza causare il minimo ronzio. Si sente solo l’agitarsi delle foglie tutt’intorno sotto la spinta della brezza leggera. Chi sostiene che i moderni mulini a vento siano rumorosi non ha mai ascoltato la voce della statale Flaminia che, nel mezzo della tranquilla Umbria, aggredisce i viandanti fin sulle cime dei monti. Siamo in periferia di amburgo, cuore dell’eolico tedesco. a pochi chilometri dalla fattoria si erge, solitario e imponente tra le corsie dell’autostrada, un e126 da 7,5 MW, 135 metri di acciaio e cemento cui vanno aggiunti i 127 metri di diametro delle pale. l’antenato di questi colossi capaci di produrre 20 gigawattora l’anno, ciascuno sufficiente ai consumi di 5mila famiglie, è nato in un garage qualsiasi a metà anni Ottanta, costruito letteralmente a mano dall’ingegnere aloys Wobben che è oggi il proprietario unico della enercon.
Con i soldi ricavati dalla vendita del primo modello ne costruì altri e via così, fi- no a produrre oggi 20 prototipi a settimana, 1500 l’anno, in un capannone lungo circa mezzo chilometro. all’impiegato polacco che ci fa da guida chiediamo con quali paesi la enercon fa affari. «Con tutti», ci risponde sorridendo. Dove sono state montate le turbine fino ad oggi? «Ovunque », altro sorriso. 16mila turbine installate ai quattro angoli del pianeta, ognuna delle quali ha almeno 20 anni di vita. Ci aggiriamo tra le forme di resina e acciaio di cui è piena la fabbrica e vediamo lavorare a pieno ritmo decine di operai. l’eolico oggi è in piena espansione, alla faccia di tutte le crisi finanziarie globali. enercon è la terza compagnia al mondo nel settore, da qualche tempo cresce al ritmo del 5 per cento annuo e il futuro è di colore rosa. grazie a questa spinta industriale coltivata col tempo e con la ricerca e alla capacità di mettere insieme le competenze dell’ingegneria, dell’industria e del project management, la germania sovrasta tutti in europa nel campo delle energie rinnovabili e sogna un futuro senza inquinamenti industriali. a meno di improbabili rivoluzioni politiche, l’ultima centrale nucleare tedesca sarà chiusa nel 2021. e molti analisti assicurano che nel 050 il paese dipenderà al 100 per cento da fonti assolutamente rinnovabili. la chiave di questo successo, sia chiaro, non saranno i megaimpianti enercon ma l’impegno fondamentale dello Stato e di tutta la nazione germanica. per capirlo basta parlare con Heinz Otto, vicepresidente regionale dell’associazione tedesca per l’energia eolica. Un personaggio dalla voce profonda e dalla semplicità sconcertante, un simpatico vecchietto sempre sorridente, capace di tirar fuori storie piene di colore mentre parla con un forte accento e si muove come un cartone animato. «Dobbiamo smettere di usare l’auto per brevi tragitti – dice con convinzione agitando le braccia – dobbiamo smettere di prendere l’aereo quando non è necessario, di sprecare acqua. Dobbiamo invece usare di più la bicicletta, camminare. Dobbiamo tutti cambiare il nostro modo di vivere. adulti, vecchi e bambini».Sottolinea quel “dobbiamo” con la forza della sua voce profonda, come per dire che non c’è alternativa. non basta costruire mille torri eoliche ma bisogna cambiare le menti e i cuori della gente.ziata la ricerca. È nata una nuova figura professionale, il consulente energetico, che aiuta privati e aziende a ridurre l’impronta ecologica di impianti e abitazioni. Chi vuole avvalersene può chiedere un contributo di 200 euro alla Stato. le grandi città sono state oggetto di profonde trasformazioni in tema di trasporto pubblico ed efficienza dei collegamenti. a Berlino metà degli abitanti non possiede un’auto. Un grosso sforzo è stato fatto sull’efficienza abitativa e ancor più si prevede di fare in futuro. «Dal 25 al 40 per cento del risparmio energetico può venire dall’adeguamento degli immobili», sostiene il professor Beba dell’Università di scienze applicate di amburgo. negli anni novanta il quartiere Vauban di Friburgo, che sorge a un paio di chilometri dal centrocittà sull’area militare recuperata dopo la caduta del muro, è stato ristrutturato con tutti i criteri dell’architettura ecosostenibile e anche d’inverno il riscaldamento è nulla più che un optional per i più freddolosi. Un esempio per l’intera nazione. la città conta 215mila abitanti e 140mila biciclette, 400 chilometri di piste ciclabili e un efficiente sistema di trasporti pubblici a basso impatto energetico. per ridurre la dipendenza da carburanti fossili di importazione, a fine 2007 il governo federale ha proposto una serie di 29 misure destinate all’industria e alle famiglie. Un contributo di appena 50 euro per convertire a pellet gli impianti familiari di riscaldamentoha avuto un impatto emozionale enorme. «Tale è stato il successo che abbiamo dovuto fermarci – racconta la dottoressa Meyer, alto funzionario del ministero dell’ambiente – Se vuoi portare avanti certi miglioramenti, le emozioni sono importanti». Ma soprattutto è importante che la gente veda il vantaggio economico. «i cambiamenti diventano permanenti solo quando i mercati li accettano», sostiene nadia Hassan, editorialista del quotidiano malese The Edge. in germania il settore delle energie rinnovabili è in crescita al ritmo del 25 per cento l’anno. le industrie fanno buoni affari, la ricchezza genera occupazione e la nazione prospera. Quando i mercati approvano, il futuro si tinge di rosa. anzi, di verde.

Bruno Picozzi
TERRA

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