L’Ocse (l’organizzazione che raccoglie i Paesi industrializzati) in un interessante studio afferma che avere un genitore laureato è garanzia di un buono stipendio per il figlio.
In Italia i guadagni dei figli riflettono quelli dei padri,a prescindere dal talento e dalla preparazione;e così avere un genitore laureato diventa per il figlio una sorta di polizza assicurativa sui futuri guadagni.
Ma quanto pesa lo stipendio di papà? Nel nostro Paese per quasi il 50%;questa- afferma l’Ocse – è la misura in cui il reddito dei figli riflette quello dei loro genitori.
Metà del vantaggio di reddito che un padre che guadagna molto ha su uno che guadagna poco si trasferisce automaticamente al proprio figlio.
La percentuale è appena superiore in Inghilterra e appena inferiore in Francia e in America;mentre in Danimarca,Australia e Norvegia,ad esempio,questa trasmissione ereditaria non arriva al 20%.
Il risultato è il gap nei redditi,a seconda delle famiglie di provenienza. Dunque in Italia il figlio di un laureato guadagnerà in media il 50% di più del figlio di uno che si è fermato alle medie inferiori.
Va peggio solo ai portoghesi e agli inglesi. Questa situazione è stigmatizzata dall’Ocse che la considera un problema economico oltre che uno spreco di risorse.
Lo studio afferma che le società meno mobili socialmente tendono più facilmente a sprecare o usare male talenti e capacità.
La mancata uguaglianza di opportunità inoltre può influenzare le motivazioni e gli sforzi oltre che la produttività dei suoi cittadini, con effetti negativi sulla efficienza e sul potenziale di crescita dell’economia.
E’ l’immobilismo sociale la causa del lungo ristagno della nostra economia dagli anni novanta ad oggi.
L’Ocse conclude il suo studio sostenendo che più è alta l’ineguaglianza sociale in un Paese,più il Paese è immobile ed l’Italia è una delle nazioni a più alto tasso di ineguaglianza in Occidente.
Purtroppo.
