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"Bonanni e Angeletti, vergogna. Siete diventati le donzelle di Berlusconi"

Sciopero Cgil, Susanna Camusso: “La manovra finanziaria è necessaria, ma siano i ricchi a pagare”

“Bonanni e Angeletti, vergogna. Siete diventati le donzelle di Berlusconi”: lo striscione issato ad Ancora durante lo sciopero generale proclamato dalla Cgil contro la manovra di Tremonti riassume molto bene lo stato d’animo degli iscritti al sindacato rosso. “La Cgil isolata? Basterebbe guardarsi intorno…” spiega agli “urlatori della modernità” la vicesegretario della Cgil Susanna Camusso. “Questa manovra va cambiata perché la pagano solo i lavoratori, gli enti locali e i cittadini. Bisogna chiedere a chi più ha di contribuire in base alle proprie risorse”, aggiunge. La Camusso pone un veto pesante al governo dopo l'accordo separato raggiunto a Pomigliano: “Vorremmo che stessero zitti e non urlassero al trionfo” perché “se fosse stato per loro la produzione di questo paese sarebbe stata ridotta” e sarebbero stati cancellati i diritti dei lavoratori.La prossima segretaria generale della Cgil suggerisce che “bisogna non fare una manovra depressiva che riduce la crescita ma una manovra che guardi all' occupazione e alla possibilità di rilanciare l' economia. Nessuno nega la necessità di fare una manovra, ma si può fare una manovra equa e che guarda al futuro, non solo a tagliare le spese”. “Vorremmo ricordare agli urlatori della modernità e delle svolte epocali – ha spiegato il vicesegretario – che se fosse stato per loro nel Mezzogiorno non ci sarebbero più stabilimenti della Fiat perché sono stati ininfluenti e silenziosi, perché non hanno saputo usare la politica industriale, perché hanno sempre pensato che lavoro e crescita non fosse un loro problema”.Operai e impiegati in marcia anche a Napoli. Dove a guidare il corteo – presenti l'ex leader della Fiom-Cgil Gianni Rinaldini – sono stati i lavoratori della Fiat di Pomigliano al grido: “siamo tutti di Pomigliano”. Sul palco della Cgil allestito a Napoli è salito anche Antonio Di Pietro. Dura la sua arringa: “La manovra finanziaria di questo governo è fatta per creare una piccola classe di ricchissimi e un popolo di poveri” ha detto, spiegando che il suo partito ha presentato una contromanovra da 64 miliardi di euro per dimostrare che “le risorse si possono recuperare con equità”. Il governo, invece, taglia i fondi agli onesti e dà ai disonesti”. Tra le proposte fiscali, Di Pietro propone anche “una addizionale del 7-8% a chi ha usufruito dello scudo fiscale”. Di Pietro ha anche messo sotto accusa la casta degli intoccabili creata da Silvio Berlusconi: “Brancher si è fatto nominare ministro proprio per non andare al processo”. Per l’ex magistrato “spendere soldi pubblici per creare un ministero solo per questo scopo è un ladrocinio di stato”.”E' paradossale di fronte a una crisi acuta come quella italiana leggere sui giornali dichiarazioni del tipo 'poteva andare peggio'”, ha commentato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, ospite all'Aquila della mobilitazione generale promossa dalla Cgil Abruzzo, intervenendo sulle dichiarazioni del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, a proposito della situazione economica. Si è marciato anche Cagliari. Il corteo, partito poco dopo le 9:30 da piazza Garibaldi, è stato aperto da una cinquantina di lavoratori del call center Video on line 2, che occupano da oltre 20 giorni la sede dell'azienda in crisi. Fra gli altri manifestanti i lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari che portano per le strade un mega stendardo con la scritta “Non zittite l'arte”.Solo un governo cieco e sordo può non capire le ragioni del mondo del lavoro e, in particolare, ha spiegato Pier Luigi Bersani a Milano “è scandaloso che non esista più un ministro allo Sviluppo Economico”. facendo riferimento alla vicenda dello stabilimento di Pomigliano d'Arco della Fiat. Riferendosi, invece, alle proteste dei governatori il leader Pd ha affermato: “é chiaro che le Regioni pongono un problema istituzionale. Le regioni non sono centri di spesa, ma istituzioni e come tali vanno trattate. Spero si dia loro ascolto”.Anche il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, invoca nelle piazze di Roma Guerra dura senza paura contro la manovra Tremonti: “Dopo il sindacato adesso scendano in piazza tutte le forze del centrosinistra. Serve un progetto politico alternativo al disastro sociale e ambientale della manovra di Berlusconi e soci che stanno strozzando L'Italia”. Per ridare fiato alle casse dello Stato, i Verdi propongono il taglio delle spese militari e la tassazione delle rendite finanziarie.

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