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"Sarebbe meglio che Sangregorio difendesse gli italiani all’estero e non Berlusconi"

Il Consigliere CGIE Marcello Romanello interviene nel dibattito con il Coordinatore Berlusconiano in Argentina

Desidero esprimere le mie considerazioni su di un articolo in cui vengono citate alcune dichiarazioni del coordinatore pro-tempore del PDL in Argentina, Eugenio Sangregorio, in cui tra altre cose critica una spontanea protesta, effettuata a Buenos Aires contro i tagli ai fondi degli italiani all’estero.
Mi preme sottolineare che, fino a prova contraria, in un paese democratico, dove vige la libertà di espressione di idee politiche, e non solo, è legittimo protestare pubblicamente, nei termini previsti dalla legge, quando non si condividono le scelte fatte dal governo.
E, fossi in Sangregorio, non mi starei troppo a dilungare nelle lodi che, fatte nello stesso articolo, ad un Console che poco tempo fa ha nominato sua figlia Viceconsole di San Isidro (città del nord della provincia di Buenos Aires), con un chiaro conflitto di interessi di fatto, se non vorremmo anche parlare di abuso d'ufficio.
Evidentemente lodare in quei termini il Console che ha nominato sua figlia non aiuta nemmeno il funzionario di Buenos Aires.
Essendo, poi, Sangregorio, il rappresentante del Pdl in Argentina, ci piacerebbe sentire come questo imprenditore del Gioco giustifica alcune decisioni, prese dal suo neoleader Silvio Berlusconi, che riguardano gli italiani all'estero, in particolare – come i tagli sui capitoli di bilancio destinati all'assistenza sanitaria e sociale (che hanno lasciato tanti anziani senza copertura sanitaria), alla promozione della cultura e della lingua italiana, ai tagli nella rete consolare etc. etc., dell'anno scorso e quelli di quest'anno – e altre che riguardano tutti gli italiani, in generale – vedi la questione della presunta frode al fisco – quantificata in 8 milioni di euro (Corriere della sera di ieri 22 giugno 2010) su cui il Premier potrà evitare di rispondere ai giudici di Milano grazie alla sua legge sul legittimo impedimento, varata giusto in tempo.
In realtà, è sorprendente tutta questa “devozione ed attaccamento” di Sangregorio a Berlusconi, visto che, negli ultimi 3 anni, ha cambiato tre volte partito (USEI -2006/7, UDC -2008 e 20 giorni dopo aver perso le elezioni: PDL) e, soprattutto, alla luce del fatto che è stato nominato coordinatore da un finiano – e sappiamo tutti che, in questo momento, tra i due fondatori del PDL, Fini e Berlusconi, c'è una notevole divergenza di posizioni in termini sostanziali, anche se non ancora (ma non per molto) formali.
Infine, non commento il fatto che Sangregorio, un uomo che ha perso 2 elezioni in tre anni, dia consigli al MAIE- Movimento Associativo italiani all'estero che invece ha vinto con migliaia di voti… perchè la cosa si commenta da sola.

Marcello Romanello,

Consigliere CGIE

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