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Per la liberazione del cittadino svizzero Max Goeldi il Capo del Dipartimento federale degli affari esteri svizzero DFAE Sig.ra Micheline Calmy-Rey ringrazia l’on. Razzi per il suo diretto interessamento

«Mi preme, caro onorevole, ringraziarla per gli sforzi da lei compiuti in favore della liberazione di Max Goeldi e più in generale per il suo instancabile lavoro al servizio delle relazioni fra l’Italia e la Svizzera».
Così si è espressa la Consigliera Federale della Confederazione Svizzera Sig.ra Micheline Calmy-Rey con una lettera datata 18 giugno u.s. all’on. Antonio Razzi in occasione della restituita libertà al cittadino elvetico.
E’ noto infatti, nonostante l’estrema riservatezza dell’on. Razzi, il suo indefesso impegno per ottenere che il cittadino svizzero Max Goeldi fosse rimesso in libertà e consegnato all’affetto dei suoi cari dopo una odissea durata due anni. “Bisognava mantenere il più assoluto riserbo in merito a questa vicenda – ha detto – per non intralciare e compromettere le trattative diplomatiche ecco spiegato il mio silenzio, ma io personalmente mi sono attivato moltissimo non per ultimo con una accorata lettera al Signor Segretario Generale per gli affari esteri della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista sig. on. Shahoumi” precisa il deputato dell’IdV e residente in Svizzera.
L’on Razzi ed il Segretario Generale, si erano incontrati a Tripoli in occasione di una visita ufficiale nei giorni dal 23 al 25 maggio.
“Già in quella circostanza ebbi l’opportunità di parlare in via del tutto riservata al Sig. Shahoumi pregandolo di un suo personale interessamento alla vicenda di Max Goeldi che avrebbe contribuito a rinnovare l’amicizia e la concordia con la Svizzera” confessa Razzi “molti credono di essersi appuntati una medaglia al petto per la soluzione di questa vicenda. Personalmente mi basta essermi mosso con discrezione ed incassare però i ringraziamenti ufficiali delle autorità elvetiche” così conclude il deputato eletto nella circoscrizione estero Europa.

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