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Garavini (PD) commenta la risposta del MAE all’interrogazione sulla convenzione con i patronati

“Il Governo si tira indietro, sempre più lontano l’accordo per rendere i servizi più accessibili”

“Servizi meno burocratici, ma più efficaci e più vicini alla gente? Per le comunità all’estero è un sogno – e resterà tale, a giudicare dalla posizione del Governo sulla convenzione-quadro tra patronati e Farnesina”. Lo dice con amarezza la deputata democratica Laura Garavini, prima firmataria di un’interrogazione nella quale si sollecita il Ministero degli affari esteri a “disporre l’immediata firma” dell’accordo che prevede di affiancare i patronati ai consolati nell’erogazione di tutta una serie di servizi ai cittadini.

“Dopo un anno di attesa apprendiamo che le priorità dell’esecutivo sono ben altre, a cominciare dalla razionalizzazione e dall’informatizzazione della rete consolare. Nel frattempo, la convenzione-quadro, da anni pronta a tutti gli effetti per entrare in vigore, viene licenziata come una mera ‘ipotesi’ da sottoporre a ulteriori verifiche, come se non si avesse avuto abbastanza tempo per fare tutti gli accertamenti opportuni”, commenta la Garavini. “Ad uscirne sconfitti sono ancora una volta i nostri connazionali residenti all’estero, che così vengono penalizzati doppiamente”.

“La risposta del Governo, infatti”, ribadisce la parlamentare, “delude le aspettative di tutti coloro che, dopo la chiusura di diversi consolati in Europa e nel mondo, speravano in un rafforzamento delle competenze degli enti assistenziali capace non solo di assorbire le difficoltà della rete consolare, ma anche di rendere più accessibili, più celeri e meni burocratici i servizi di maggiore interesse per le nostre comunità”.

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