Site icon archivio di politicamentecorretto.com

Film-TV all’estero su Berlusconi

di Giacomo Santini

Non ci sono solo i PM a perseguitare Silvio Berlusconi, ma anche un gruppo di cineasti europei organizzati e impegnati in un’autentica campagna diffamatoria sistematica a mezzo documentari TV.

Non può essere un caso che nelle mie ultime trasferte a Parigi e Bruxelles per il Consiglio d’Europa, manovrando il telecomando in cerca d’informazione TV, mi sia imbattuto puntualmente in tre differenti documentari su Berlusconi: due con commento in francese e uno in inglese.

Tutti e tre avevano una durata inusitata per un programma giornalistico: quasi un’ora ciascuno e anche di più.

Nel primo film francese si ripercorre la vita privata del Presidente del Consiglio sotto il profilo familiare ed aziendale per giungere all’impegno politico, con esagerazioni enfatiche sulla sua propaganda e la sua vita privata e con approfondimenti demolitori delle sue vicende giudiziarie.

Nel secondo film francese si parte sempre dalle origini come editore TV, con particolari riferimenti ad aspetti poco edificanti degli esordi commerciali (spogliarelli delle casalinghe) per poi dare enorme spazio alla sua presunta amicizia con Lele Mora. Di questo imbarazzante personaggio viene documentata l’attività di scopritore di giovani talenti, con larga documentazione delle feste in costa Smeralda dipinte come bordelli a cielo aperto e con espliciti commenti sulla libera circolazione che Mora avrebbe nelle ville di Berlusconi e nelle sue reti televisive per piazzare le ragazze prescelte. Infine la conclusione del film collega l’attività di Mora alla vicenda del paparazzo Fabrizio Corona che viene a sua volta indicato come frequente referente di Berlusconi il quale avrebbe comperato diversi servizi fotografici pur di toglierli dalla circolazione.

Nel terzo film, quello in lingua inglese, si punta direttamente sulle ultime vicende scandalistiche con lunghissimi intermezzi di interviste con Patrizia Daddario, ripresa seduta su un letto o distesa su divani in pose sexy, a rievocare i rapporti con il Presidente e con ripetuti riferimenti al ruolo di Tarantino. Sia in questo film che in uno dei due francesi compare con lunghissime interviste “rivelatrici” Marco Travaglio.

Di qui il legittimo sospetto che le tre “opere” siano frutto di un solo disegno.

E chissà quante altre ne circolino, in diverse lingue e nazioni, ad opera dell’anonima (ma non tanto) ditta di diffamatori associati, targati Italia.

Exit mobile version