MEDICO DI BASE: ISITUZIONE PIU’ AMMINISTRATIVA CHE SANITARIA ?

Gli Ospedali si lamentano spesso perchè il Pronto Soccorso, è sempre intasato a causa dei codici bianchi che, anziché rivolgersi appunto al Pronto Soccorso dell’Ospedale, dovrebbero invece rivolgersi al medico di base. La giustificazione adotta, – lo affermo con molto rispetto non disgiunto dalla positiva considerazione che ho sulla professionalità dei medici di base – mi lascia un tantino perplesso.

Infatti, da anni sostengo, e l’ho detto anche qualche settimana fa in un paio di interventi con gli esponenti della quinta commissione sanità in Regione, ex Guido Trento ed ora Sergio Reolon , e prima, con medici di base che mi hanno cortesemente intrattenuto al riguardo come, tanto per citarne uno, Fulvio De Pasqual, ex sindaco di Ponte e medico, dicevo che, così come è concepito, il servizio di primo approccio al medico di base (la cui eliminazione, ma soltanto a detta dei medici, sarebbe impensabile come istituzione di primo livello di contatto), a mio avviso è superato. Infatti, sempre a mio avviso, il medico di base, in una società sviluppata e dinamica come la nostra, non risponde più alle necessità di oggi, in quanto esso fa perdere tempo ed è anche causa di un aumento assai sostenuto dei costi sociali: insomma, io penso che mantenerlo così come è attualmente concepito, questa istituzione realizzi più benefici agli operatori sanitari rispetto all’utente che ha bisogno di essere visitato subito quando non si sente bene e non deve essere mandato via con il male…da curare da un altro. E mi spiego meglio.

Cosa fa oggi il medico di base ?

Per dirla in chiave estensiva e, se volete, anche in modo dialetticamente brutale, oggi il medico di base, sicuramente nella stramaggioranza dei casi, inserisce il nome del paziente sul PC, compila velocemente delle ricette ad uno stuolo di pazienti che non può certamente visitare uno per uno come si dovrebbe a causa appunto del loro numero, a volte fin troppo elevato, per poi, a seconda dei casi, dirottarli altrove, e cioè presso le strutture deputate allo scopo. Insomma, svolge un ruolo amministrativo anziché propriamente sanitario.

Fatte salve ovviamente eccezioni ineludibili. Tenuto conto che al giorno d’oggi tutti sanno che per un mal di testa ci vuole un analgesico e che per un mal di pancia a volte basta un lassativo (l’ho buttata dialetticamente in v…. per fami capire meglio), io penso che si potrebbe tranquillamente evitare questo inutile passaggio, più amministrativo che sanitario, ed indirizzarci direttamente all’ospedale ove, come ho potuto notare, esistono ottime ed aggiornate guardie mediche, le quali, attraverso nuove tessere computerizzate in funzione, potrebbero conoscere subito il passato sanitario del paziente, magari utilizzando una connessione globale in rete con tanto di password, garantendo una presenza in tutte le ore del giorno e della notte, contrariamente a quanto succede oggi con il medico di base che spesso ha delle difficoltà anche quando viene chiamato d’urgenza per un moribondo.

Ovviamente il problema è complesso e non fa piacere a qualcuno.

Di una cosa però sono convinto. Che in questo modo il paziente sarebbe visitato subito e con un risparmio assai notevole delle risorse regionali-statali. Ma anche con meno spese e perdite di tempo, oltre che disagio fisico dello stesso paziente che deve sottrarre molto tempo al lavoro, oltre che per il datore di lavoro che ha bisogno di lui.. E poi, per quanto ovvio a dirsi, quando uno sta male, non può perdere mezza giornata dal medico di base, per poi essere spedito, perdendo altra mezza giornata per avere un appuntamento presso una struttura ed attendere successivamente, magari molte settimane dopo, per una visita specialistica.

“Sì d’accordo, ogni persona che presenta una situazione di malessere, vuole tutto e subito ed è difficile pensare che il sistema sanitario sia mai in grado di dare una risposta di questo tipo: bisogna lavorare sulla appropriatezza delle prestazioni” , si dice da parte medica. “Non si può più pensare al medico di famiglia di una volta in quanto il contesto sanitario è completamente cambiato” , così come è cambiato anche l’Ospedale – aggiungo io – che certe volte viene difeso solo perché occupa persone e non tanto per quello che dovrebbe produrre, ossia la salute del cittadino.

Che proporre ?

La creazione di strutture sanitarie, 24 ore su 24, all’interno degli stessi ospedali, magari allargando le funzioni delle Guardie mediche che sembrano funzionare a meraviglia. Come ha già proposto qualche medico di Belluno qualche anno fa. (cfr. Gazz. 10.1.2006)

Ciò converrebbe perché :

1) il medico di base avrebbe tempo per visitare (mentre ora egli si è trasformato, malgrado la professionalità che nessuno gli nega, in un compilatore di ricette);

2) non ci sarebbero più le resse nei pronti soccorsi;

3) il malato avrebbe assistenza 24 ore su 24, se vuoi anche pagando un giusto ticket, eccezion fatta per chi non può, mentre nella grande struttura sarebbe possibile effettuare subito analisi di laboratorio quali quelle del sangue-urine-glicemia che oggi vengono fatte persino in farmacia, e quindi ancor più facilmente in Ospedale.

Ma ciò converrà al medico di base ? O ai tanti studi associati ? Che guadagnano fior di quattrini, associandosi a volte in 10-20, pagando un solo affitto in una palazzina o appartamento trasformati in ambulatorio associato privato ? O addirittura agli Ospedali che, in qualche modo, dovrebbero fare i conti anche con la politica ?

Questo è il vero problema da affrontare. Infatti, se lo sanno risolvere pochi medici che si associano fra loro, a maggior ragione lo potrebbe fare una struttura ancor più ad hoc.

Il discorso sarebbe lungo ed “indigeribile” forse per qualcuno, ma se si pensa che per la sanità si spende circa l’80 % delle risorse ai vari livelli, io penso che, rimodellando l’attuale istituzione del medico di base (e qualcosa anche degli Ospedali) ci sarebbe anche una diminuzione sostanziosa in termini di costi sociali. Oltre che un servizio in tempi accettabili, soddisfacenti per l’ utenza e soprattutto efficaci.

Ma chi mai vorrà iniziare un discorso della specie che, oltre ad essere di natura sanitaria, determinerebbe un tormentone politico ?

In un momento in cui, lasciatemelo dire, politicamente non sì è in grado di risolvere nemmeno le cose più elementari ?

ARNALDO DE PORTI

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