Un punto dell’economia: la manovra del governo

Autore Sandro Trento

Nei giorni scorsi sono state finalmente pubblicate le relazioni tecniche relative alla manovra messa in cantiere dal governo. Fino ad ora se ne era parlato tramite ipotesi tratte dai giornali. Quello che abbiamo scoperto è che questa manovra, messa in cantiere da Berlusconi e da Tremonti, non è affatto basata soltanto sui tagli alla spesa pubblica. Ma che per il 40% è rappresentata da maggiori entrate, per lo più rappresentate da presunto gettito aggiuntivo tratto dalla lotta all'evasione.
E' curioso che nei due anni precedenti il governo abbia smantellato molti dei provvedimenti adottati dal governo Prodi contro gli evasori e che ora si ricrede e decide di fare lotta all'evasione. Questo è lo stesso governo dello scudo fiscale, dei condoni, ed è legittimo domandarsi quanto sia credibile questa lotta all'evasione.
Un'altra considerazione da fare è che il 70% dei tagli alla spesa pubblica sono riduzioni lineari di spesa pubblica per lo più applicate agli enti locali. L'esperienza recente delle manovre di questo tipo è che quasi mai sono efficaci. I veri settori che sono duramente colpiti da questa manovra sono quelli della sanità e delle scuola, che subiscono dei forti tagli e delle forti riduzioni. Viene lanciato il rinvio di una finestra di pensionamento, e anche qui mi chiedo quanto sia effettivo il risparmio, visto che l'annuncio di questo provvedimento sta dando come effetto che tantissimi dipendenti pubblici stanno andando in pensione in questi giorni per non incappare nel provvedimento.
Il governo sembra intenzionato a introdurre l'ennesimo condono, questa volta sulle dichiarazioni al catasto. Mi chiedo se non ci sia contraddizione tra le dichiarazioni di fare lotta all'evasione e l'annuncio di un nuovo condono di tipo catastale. E' lecito domandarselo.
Italia dei Valori ha presentato una serie di proposte per una contromanovra, richiamando il fatto che non basta intervenire sul risanamento, ma che bisogna tenere conto anche di considerazioni legate all'equità e alla necessità di stimolare la crescita.
Proponiamo la reintroduzione dell'imposta comunale sugli immobili, l'ICI, almeno sulle case di maggior pregio e di lusso. Questo è un provvedimento che consentirebbe di recuperare gettito e avrebbe una natura di equità, colpendo soprattutto coloro che sono proprietari di immobili di pregio. Italia dei Valori chiede la soppressione delle Provincie, tema sul quale il governo ha fatto marcia indietro. Chiediamo che le provincie, che rappresentano degli enti costosi e inutili, vengano cancellate. Chiediamo che si rinunci alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, infrastruttura faraonica ma di scarso valore economico, che consentirebbe di risparmiare moltissimi soldi. Per stimolare la crescita chiediamo la riduzione del cuneo fiscale, quindi una riduzione della quota di costo di lavoro inclusa nell'imponibile Irap che consentirebbe alle imprese di risparmiare sul costo effettivo del lavoro e quindi favorire l'occupazione. E' importante in questo momento sostenere la crescita economica. L'Italia non cresce da troppi anni, e se non cresciamo tutto il problema della finanza pubblica non troverà soluzione. Questa è una delle questioni prioritarie su cui concentreremo i nostri sforzi.
C'è una differenza molto importante tra la manovra di Tremonti e quella dell'Italia dei Valori. La manovra di Tremonti si basa in parte su un taglio generalizzato della spesa, soprattutto degli enti locali, che finirà in trasformarsi in un aumento del prelievo da parte di questi enti su tutti quanti gli italiani. Per recuperare risorse questi enti dovranno aumentare le addizionali Irpef, irap e cosi via. L'azione del governo finirà per costare a tutti i cittadini e a tutte le imprese. Italia dei Valori crede molto alla necessità di interventi selettivi, che da un lato colpiscano i ceti più ricchi, quelli degli speculatori e delle categorie che si sono più avvantaggiate in questi anni, dando garanzie, tutele e aiuti ai ceti più deboli, dai giovani che cercano il lavoro e così via. Un'attenzione più selettiva, anche a considerazioni di equità, mentre il governo parla di interventi trasversali che serviranno a colpire indistintivamente ricchi e poveri.

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